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AFRICA/NIGERIA - Massacri nel sud-est: “c’è chi soffia sul fuoco dello scontro religioso” avverte il Card. Onaiyekan | |||
Abuja (Agenzia Fides) - “C’è un vento terribile che soffia nel nostro Paese. Ci sono così tante persone che stanno alimentando le fiamme della discordia e dell’odio che sta diventando molto difficile predicare l’unità e il naturale amore reciproco, mentre alcuni già prevedono uno scontro tra cristiani e musulmani”. È il grido d’allarme lanciato dal Card. John Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, dopo i recenti massacri attribuiti a pastori Fulani nel sud-est della Nigeria (vedi Fides 2/5/2016). Riferendosi ai massacri il Card. Onaiyekan ha affermato: “Vi sono persone che interpretano gli scontri tra pastori e agricoltori come la linea del fronte della battaglia. Alcuni stanno affilando i coltelli per essere pronti alla battaglia decisiva”. Il Cardinale ha sottolineato che “una delle responsabilità primarie del governo è quella di garantire la sicurezza della vita e delle proprietà di tutti i nigeriani; questo significa che quando hai gruppi di persone, che siano pastori o sequestratori, o banditi armati, il governo deve trovare i modi per sconfiggerli”. “Grazie a Dio - ha rimarcato - ci sono tanti nigeriani che credono che non siamo condannati ad ucciderci l’un l’altro e che c’è la speranza di vivere insieme”. Un fatto che il Cardinale Onaiyekan ricorda sempre quando si trova all’estero. “Vado in giro per il mondo a dire che in Nigeria abbiamo non meno di 80 milioni di cristiani e 80 milioni di musulmani che vivono insieme, giorno per giorno”. Il Cardinale ha ricordato che mali comuni, come Ebola o la corruzione, colpiscono indistintamente tutti i nigeriani, a qualunque religione appartengano, così ci sono ladri e corrotti tra i cristiani come tra i musulmani. “Tutti noi soffriamo a causa della corruzione. Abbiamo il compito comune di chiedere con insistenza un buon governo e l’onestà di chi ci governa. Per questo, dobbiamo unirci e affrontare insieme le sfide comuni” ha concluso. (L.M.) (Agenzia Fides 9/5/2016) | |||
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ASIA/FILIPPINE - La Chiesa agli elettori: “Pensate a Cristo al momento del voto” | |||
Manila (Agenzia Fides) – Tenere Cristo nei pensieri, mentre si esprime il voto per le elezioni politiche di oggi, 9 maggio: è l’esortazione rivolta agli elettori dalla Chiesa filippina in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, celebrata ieri. “Esercitando il nostro sacro dovere del voto, pensiamo sempre a Cristo prima di parlare, di comunicare, di agire” ha detto p Chris Arthur Militante, portavoce dell'Arcidiocesi di Palo. Concorda suor Gemma Ria Dela Cruz, delle Figlie di San Paolo, invitando a “mettere l'amore e la misericordia di Cristo al centro dell’importante esercizio politico di quest'anno”, seguendo il criterio della “verità nella carità” come guida per gli elettori nella scelta i leader nazionali. “Urge votare per la pace. Il voto per la pace significa la scelta di candidati che lavoreranno per una pace giusta e duratura” e “che vedono il servizio pubblico come mezzo per lavorare per il bene comune”, hanno aggiunto i leader dell’organizzazione Philippine Ecumenical Peace Platform (PEPP), che riunisce enti cristiani di diverse confessioni. Il forum segnala quegli uomini che “sappiano affrontare le sfide della giustizia sociale e la necessità di riforme socio-economiche fondamentali, toccando i temi della povertà e della disuguaglianza, radici del conflitto armato nel Sud del paese”. Nei giorni scorsi anche il Card. Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila, nel corso di una Messa nella Cattedrale di Manila, ha ribadito che “l'elezione di un candidato è una benedizione che porta con sé una grande responsabilità”. L’eletto è chiamato a “realizzare i sogni della gente e il bene comune”. La Chiesa ha proposto a tutti candidati la firma di una simbolica convenzione che li impegna a essere “veritieri, responsabili, trasparenti e onesti”. (PA) (Agenzia Fides 9/5/2016) | |||
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ASIA/IRAQ - Il Patriarca Luis Raphael I scrive alla diocesi caldea in Usa: i sacerdoti emigrati senza permesso riflettano sulla propria vocazione | |||
Baghdad (Agenzia Fides) – Dividere il corpo ecclesiale in gruppi separati è “un peccato grave”, in un momento in cui la Chiesa caldea è sollecitata anche dalle drammatiche circostanze storiche a custodire con particolare cura l'unità. Per questo, anche le comunità in diapora che appartengono all'eparchia di san Pietro dei Caldei, con sede a San Diego, in California, sono chiamate a camminare sulla via della riconciliazione, e approfittare della nomina del nuovo Amministratore apostolico per favorire il ritorno al proprio “eccellente inizio”. Così il Patriarca Louis Raphael I si rivolge ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli della diocesi caldea negli Usa, nella lettera in cui annuncia anche la nomina come loro Amministratore apostolico sede vacante dell'Arcivescovo Shlemon Warduni, Vescovo ausiliare di Baghdad, in attesa che il Sinodo caldeo proceda all'elezione del nuovo Vescovo, dopo che sabato 7 maggio Papa Francesco ha accettato la rinun cia al governo pastorale dell'Eparchia presentata da Mons. Sarhad Jammo. Nel messaggio inviato all'eparchia di San Pietro dei Caldei a San Diego, il Patriarca si rivolge in particolare alla "coscienza" dei monaci e sacerdoti caldei che dall'Iraq si sono trasferiti negli Usa senza il consenso dei propri superiori. Il Patriarca li invita a riflettere sulle proprie responsabilità di persone consacrate a Cristo, e a liberarsi da tutti gli ostacoli che gli impediscono di compiere la loro missione, a cominciare dalla tentazione di mantenere posizioni comode e di prestigio. "Per favore”, ripete il primate della Chiesa caldea, “non permettete a nessuno di separarvi dalle vostre diocesi e dai vostri monasteri d'origine... Il vostro futuro consiste nell'affidarsi al Signore, per rendere testimonianza a Cristo non solo a parole, ma con l'esempio, rinnegando voi stessi, amando e servendo la vostra gente, a partire da chi è nel bisogno”. La vicenda dei monaci e dei sacerdoti diocesani che hanno lasciato le proprie diocesi e comunità religiose in Iraq per emigrare e trasferirsi all'estero senza il consenso dei superiori è da lungo tempo al centro della sollecitudine pastorale del Patriarcate caldeo e del Sinodo caldei. “Dobbiamo vivere e morire nel luogo dove Dio ci chiama” aveva scritto il Patriarca Luis Raphael in un messaggio dedicato a questo problema pastorale già nel settembre 2014 (Vedi Fides 23/9/2014). Sacerdoti e religiosi – si leggeva già in quel proninciamento patriarcale, rilanciato dall'Agenzia Fides - “non devono avere come aspirazione la ricerca di condizioni di vita confortevoli, ma servire i fratelli seguendo Cristo, anche accettando di portare la croce, quando ciò viene richiesto dalla circostanze. Per questo nessuno può abbandonare la propria diocesi o la propria comunità religiosa senza l'approvazione formale del Vescovo o del proprio superiore, secondo quanto è stato ribadito anche in occasione del Sinodo dei Vescovi caldei tenutosi nel giugno 2013”. (GV) (Agenzia Fides 9/5/2016) | |||
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ASIA/CAMBOGIA - Nell’Anno del Giubileo 111 battesimi e 80 catecumeni | |||
Phnom Penh (Agenzia Fides) – Sono 111 i nuovi battezzati che arricchiscono la Chiesa cambogiana nell’Anno della Misericordia, e 80 i catecumeni ammessi, durante il tempo di Quaresima, a camminare nella comunità preparandosi al Sacramento del battesimo: lo riferisce all’Agenzia Fides il Vicariato apostolico di Phnom Penh, guidato dal Vescovo Olivier Schmitthaeusler. I 111 nuovi fedeli hanno ricevuto il battesimo durante la Veglia pasquale, nella cattedrale di Phnom Penh, per la grande gioia della intera comunità. Il cammino giubilare è stato segnato, riferisco il Vescovo, da diversi momenti molto importanti, come il ritiro spirituale sul tema della misericordia, a cui hanno preso parte circa 500 fedeli provenienti dai diversi settori pastorali del Vicariato. Mons. Olivier, parlando ai presenti, si è soffermato sul tema della grazia. “La grazia è dono di Dio. La grazia è la compassione. Dio aspetta, accoglie e perdona l'umanità sempre. La grazia ci ispira a vivere una vera conversione del cuore con la misericordia e la giustizia”. Il Vescovo ha esortato i fedeli a mettere in pratica le opere di misericordia corporali e spirituali, inviando anche un messaggio ai parroci perché continuino a sollecitare le loro comunità per praticarle insieme, in forma comunitaria. Nella lettera pastorale diffusa all’inizio del Giubileo straordinario, il Vicario apostolico aveva invitato a vivere l’Anno della Misericordia all'insegna di opere di carità ispirate dal Vangelo del Buon Samaritano e compiendo almeno un pellegrinaggio. (PA) (Agenzia Fides 9/5/2016) | |||
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ASIA/EMIRATI ARABI - Il Catholicos Aram I inaugura la scuola e il Centro culturale armeno a Abu Dhabi | |||
Abu Dhabi (Agenzia Fides) – Centinaia di immigrati armeni che lavorano negli Emirati Arabi Uniti hanno preso parte, sabato 7 maggio, all'inauguraizone ufficiale del nuovo Centro culturale armeno, situato nell'area di Musaffah, a Abu Dhabi, e annesso alla prima chiesa armena apostolica inaugurata nella capitale degli Emirati nel dicembre del 2014. All'inauguarazione del Centro, cha rappresenterà d'ora in poi un importante punto di riferimento per la vita culturale e sociale dei cristiani armeni presenti nel Paese, ha preso parte anche lo Sheikh Nahyan Bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della cultura, insieme al Catholicos armeno della Grande Casa di Cilicia Aram I. Rivolgendosi ai presenti, il Ministro Nahyan ha voluto sottolineare che il luogo di culto, e ora il Centro culturale ad esso collegato, rappresentano una conferma che “la tolleranza e il rispetto delle altre fedi sono pilastri fondamentali del nostro Paese, possono convivere in pace e sicurezza”. In occasione dell'inaugurazione, fonti locali hanno rilanciato le affermazioni di padre Mesrob Sarkissian, responsabile delle comunità armene apostoliche locali, secondo il quale gli armeni negli Emirati Arabi sono almeno 10mila. (GV) (Agenzia Fides 9/5/2016). | |||
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AMERICA/ARGENTINA - Incontro delle diocesi di frontiera di 4 paesi dedicato all’ambiente e ai cambiamenti climatici | |||
El Paso (Agenzia Fides) – Si apre oggi, 9 maggio, e si concluderà l’11 maggio, il 31° Incontro delle “Diocesi di frontiera” che vedrà riunite un centinaio di persone tra Vescovi, sacerdoti, religiose e laici di quattro nazioni: Argentina, Paraguay, Brasile e Uruguay. La riunione si svolge al Paso de la Patria, località nota come El Paso, nella provincia argentina di Corrientes, e analizzerà i problemi pastorali comuni alle circoscrizioni ecclesiastiche di frontiera delle quattro nazioni. Quest’anno il tema scelto è quello dell’ambiente, seguendo la recente enciclica “Laudato Sì”. Secondo le informazioni pervenute a Fides, i partecipanti discuteranno vari temi legati all'ecologia e alla cura dell'ambiente, con tutto ciò che attualmente comportano i cambiamenti climatici nella regione e i problemi che interessano l'area. Tra le altre questioni da affrontare sono evidenziate: la desertificazione, ambiente e sviluppo, il modello agroindustriale argentino, gli impatti sull'economia, l'ambiente, la salute, i conflitti sociali. (SL) (Agenzia Fides 9/05/2016) | |||
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AMERICA/BRASILE - Settimana per l’unità dei cristiani: rispettosi, non solo tolleranti, verso i migranti | |||
San Paolo (Agenzia Fides) – In Brasile, come in diversi altri paesi dell’America Latina, la settimana che precede la solennità di Pentecoste è dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani. “Chiamati e chiamate a proclamare le grandi opere del Signore" è il tema scelto per la settimana di quest’anno in Brasile, dall’8 al 15 maggio, che trae spunto dal versetto biblico 1Pt 2,9 richiamando la realtà delle migrazioni. Secondo le informazioni pervenute a Fides, la proposta del tema è del movimento ecumenico della Lettonia, adattata in Brasile dal Movimento Ecumenico Curitiba (MoveC). Nella lettera dei rappresentanti delle diverse comunità cristiane brasiliane diffusa per la circostanza, si sottolinea che “l'anno 2015 è stato caratterizzato dalle ondate migratorie. Anche all'inizio di quest'anno, abbiamo visto in Europa, migranti e rifugiati disperati alla ricerca di nuove condizioni di vita. I loro paesi sono stati distrutti da guerre e disastri ambientali. Alcuni paesi hanno scelto di chiudere le proprie frontiere per impedire l'ingresso ai migranti. Altri stanno pensando a questa possibilità”. Quindi evidenziano che “in Brasile, la situazione non è così drammatica come lo è in Europa. Ma anche qui è aumentato il numero di migranti e rifugiati… Purtroppo, nel 2015, alcuni migranti sono stati picchiati e sono stati oggetto di preconcetti. Atteggiamenti razzisti e pregiudizi non sono coerenti con le grandi opere di Dio”. Il testo ricorda che in passato un numero significativo di gruppi etnici è arrivato in Brasile per motivi legati alla fame e alla guerra, trovando qui accglienza e protezione. “Il battesimo ci chiama al rispetto per i migranti. Più che tolleranti, dobbiamo essere rispettosi – esorta la lettera -. La tolleranza dovrebbe portare al riconoscimento del diritto alla dignità che è insito in ogni essere umano. Siamo chiamati e chiamate a proclamare le grandi opere del Signore! Che questa proclamazione si traduca in atteggiamenti di dialogo, accoglienza e rispetto per quelle persone che vengono nel nostro paese in cerca di nuove opportunità di vita”. (SL) (Agenzia Fides 9/05/2016) | |||
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AMERICA/MESSICO - Nuovi progetti per arginare il fenomeno dei bambini di strada | |||
Villahermosa (Agenzia Fides) - Le istituzioni locali dello Stato messicano di Tabasco si stanno unendo per affrontare il problema dei bambini di strada e porre un rimedio tutti insieme. Nonostante esista un Centro di Assistenza per i Minori e gli Adolescenti (CAIMA), creato per offrire tutela sociale integrale a bambini e adolescenti di strada, nelle fascia di età tra 10 e 17 anni, a rischio di farmaco dipendenza, privi del loro ambiente familiare e senza una dimora fissa alla quale fare riferimento, questo non viene utilizzato a causa delle gravi lacune che esistono nella legge. Tra l’altro è previsto che i minori rimangano solo se lo vogliono e le autorità non possono obbligarli. Attualmente al CAIMA ci sono solo 9 bambini. Qui hanno da dormire, vestiti, cibo, assistenza medica, psicologica, laboratori, attività ricreative e culturali, sportive. (AP) (9/5/2016 Agenzia Fides) | |||
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AMERICA - Un anno di zika in America latina | |||
Brasilia (Agenzia Fides) - Dalla sua scoperta in Uganda, nel 1947, il virus Zika non era mai uscito dall’Africa fino a quando nel 2007 sono stati registrati 185 casi sospetti in Micronesia, nel Pacifico. L’unico precedente dell’attuale epidemia in America latina è stato registrato nel 2013 nella Polinesia francese. Negli ultimi sette anni sono stati diagnosticati casi sporadici del virus un Cambogia, Thailandia, Indonesia, Nuova Caledonia, Isola di Pasqua (Cile) o Isole Cook. Dal 7 maggio del 2015 lo Zika ha iniziato a dilagare i 42 Paesi. In Brasile, epicentro dell’epidemia, sono stati confermati 1.168 casi di microcefalia in neonati, anche se i sospetti riferiscono circa 7.150. Inoltre, sono stati riscontrati 246 decessi in aborti o immediatamente dopo il parto a causa dei danni cerebrali. Nel mese di febbraio 2015, un gruppo di medici del nordest del Brasile ha iniziato ad individuare un numero fuori dal normale di pazienti con sintomi simili all’influenza, con febbre, senso di malessere e eruzioni cutanee. A fine marzo, il numero di contagi superava i 7 mila: si trattava del virus Zika. (AP) (9/5/2016 Agenzia Fides) | |||
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
lunedì 9 maggio 2016
Bollettino Agenzia Fides di lunedì 9 maggio 2016
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