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AFRICA/ZAMBIA - “I politici non mantengono le promesse di porre fine alle violenze” denunciano i Vescovi | |||
Lusaka (Agenzia Fides) - “La Chiesa è presa alla sprovvista da politici che continuano a rompere le regole che si sono dati per far cessare le violenze nel Paese. Siamo delusi e sorpresi da questi partiti politici che hanno proposto un certo numero di soluzioni per ridurre la tensione e i discorsi infiammatori, impegnandosi a metterle in pratica, invece continuano a commettere atti contrari agli impegni presi” ha dichiarato p. Cleophas Lungu, Segretario Generale della Conferenza Episcopale dello Zambia, parlando alla radio cattolica Yatsani. P. Lungu, secondo le informazioni pervenute a Fides, si è fatto portavoce della delusione dei Vescovi dello Zambia anche nei confronti di quei fedeli che abbandonano la fede cattolica e i valori cristiani quando entrano in politica e diventano violenti. Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale era già intervenuto di recente per esprimere la condanna dei Vescovi per le violenze xenofobe nei confronti dei rifugiati (vedi Fides 29/4/2016). La tensione nel Paese è aumentata in vista delle elezioni presidenziali e parlamentari dell’11 agosto. P. Lungu ha annunciato che la Chiesa sta preparando un nuovo incontro con i candidati alla presidenza per discutere della violenza politica nel Paese. Di recente la Conferenza Episcopale, il Council of Churches in Zambia (CCZ) e l’Evangelical Fellowship of Zambia si sono riuniti presso la Cattedrale di Lusaka per discutere come le Chiese possano contribuire a far cessare il ciclo di violenze nel Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 1/6/2016) | |||
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AFRICA/CONGO RD - Un sacerdote denuncia di aver ricevuto minacce di morte | |||
Kinshasa (Agenzia Fides) - P. Egide Safari, economo della parrocchia di Mambasa, nella provincia Orientale della Repubblica Democratica del Congo, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte con volantini lasciati davanti alla porta della sua camera, nei quali si chiedono 500 dollari altrimenti il sacerdote sarebbe stato ucciso entro oggi, 1°giugno. Secondo Radio Okapi, che riporta la notizia, la settimana scorsa alcuni banditi avevano aggredito, all’interno del complesso della parrocchia, un altro sacerdote. Le autorità del Territorio di Mambasa hanno indetto una riunione del comitato di sicurezza per adottare misure di protezioni dei sacerdoti dell’area. Nella confinante provincia del Nord Kivu, il 20 marzo è stato ucciso p. Vincent Machozi, sacerdote assunzionista che da anni denunciava lo sfruttamento illegale del Coltan (vedi Fides 22/3/2016), mentre un sacerdote dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori (Padri Caracciolini) era stato ferito gravemente in un agguato stradale (vedi 21/3/2016). Nelle due province nel nord-est della RDC sono presenti diversi gruppi di guerriglia e numerose gang di banditi di strada, e spesso il confine tra le due realtà è molto labile se non del tutto inesistente. (L.M.) (Agenzia Fides 1/6/2016) | |||
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ASIA/MONGOLIA - La Chiesa si prepara all’ordinazione del primo prete autoctono | |||
Ulaan Baatar (Agenzia Fides) – “Avremo presto il primo prete nativo della Mongolia: è Joseph Enkh, che sarà ordinato sacerdote a Ulaan Baatar il 28 agosto 2016 da S. Ecc Mons Wenceslao Padilla, Prefetto Apostolico di Ulaan Baatar. Questo evento ha una particolare importanza per la nostra giovane Chiesa, rifondata nel 1992 e che oggi ha poco più di mille battezzati. L'ordinazione di un sacerdote nativo stimolerà l'entusiasmo e il senso di appartenenza tra i mongoli, verso una Chiesa che è stata a lungo vista come straniera”: lo dice all’Agenzia Fides p. Prosper Mbumba, missionario congolese in Mongolia, membro della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (CICM). Joseph Enkh è stato ordinato diacono l’11 dicembre 2014 a Daejeong (in Corea del Sud), dove ha ricevuto la sua formazione iniziale, ed è rientrato in Mongolia nel gennaio scorso. Da allora porta avanti la sua esperienza pastorale, servendo in diverse parrocchie della Mongolia, dove attualmente vi sono, nel complesso, circa 20 missionari e 50 suore di 12 congregazioni, impegnati in sei parrocchie. P. Prosper dice a Fides: “I preparativi per l’ordinazione sono in corso, sotto tutti gli aspetti. I cristiani pregano molto per il loro futuro sacerdote e le parrocchie stanno promuovendo incontri di catechesi, per offrire alla popolazione una migliore comprensione del ministero sacerdotale. In tutte le chiese della Mongolia si terrà una novena di preghiera in vista dell’ordinazione. Molti fedeli continuano a rivolgere pensieri e ad esprimere le loro aspettative al futuro sacerdote in forma scritta: scrivono lettere per fargli sapere che sono orgogliosi della sua vocazione e che confidano nella sua presenza e nella sua opera”. Il missionario conclude: “Ringraziamo Dio per questo dono e per questo entusiasmo e preghiamo che possa esserci una nuova effusione dello Spirito in questa terra”. (PA) (Agenzia Fides 1/6/2016) | |||
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ASIA/PAKISTAN - Shahbaz Bhatti, un delitto ancora impunito | |||
Lahore (Agenzia Fides) – “Sono passati più di cinque anni, ma gli assassini del ministro cattolico Shahbaz Bhatti non sono stati assicurati alla giustizia. Nel 2011, Bhatti, noto difensore dei diritti umani in Pakistan, è stato brutalmente assassinato dal gruppo terroristico Tehrik-e-Taliban Pakistan, che con orgoglio ha rivendicato la responsabilità dell’omicidio”: lo dice all’Agenzia Fides l’avvocato cristiano Sardar Mushatq Gill, impegnato nella difesa dei cristiani in Pakistan. “Dopo l'uccisione di Bhatti – nota l’avvocato – la leadership politica non sta facendo sufficienti passi per chiedere alle autorità di polizia e alla magistratura di portare i suoi assassini alla giustizia. Inoltre nessuno chiede di abrogare la legge sulla blasfemia che continua a incoraggiare violenza di massa, omicidi commessi impunemente e l'emarginazione delle minoranze religiose”. L’avvocato Gill ricorda che molti altri attivisti e difensori dei diritti umani sono a rischio, soprattutto quanti difendono i casi di persone ingiustamente accusate di blasfemia, “ma lo stato non offre adeguata protezione e sicurezza”. Sebbene il tema sia stato sollevato dalla comunità internazionale, in varie sedi, “gli abusi della legge sulla blasfemia proseguono e l'impunità con cui vengono trattati tali abusi rende la difesa dei diritti umani un'impresa pericolosa in Pakistan”, osserva Gill, ricordando che anche gli attivisti e i legali dell’Ong LEAD, da lui guidata, hanno subito minacce e aggressioni (PA) (Agenzia Fides 1/6/2016) | |||
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AMERICA/ARGENTINA - I Vescovi della Patagonia preoccupati per gli aumenti smisurati di gas ed elettricità | |||
Neuquén (Agenzia Fides) – I Vescovi della regione Patagonia-Comahue “profondamente preoccupati per le conseguenze dell’aumento smisurato di servizi essenziali come il gas e l'elettricità” che colpisce soprattutto la popolazione più povera, hanno scritto una lettera al Ministro dell’Energia, Juan José Aranguren, e a quello degli Interni, Rogelio Frigerio. La regione comprende le province di Chubut, Neuquén, Río Negro, Santa Cruz, Tierra del Fuego. La lettera è firmata da 11 Vescovi, tra ordinari, ausiliari ed emeriti delle circoscrizioni ecclesiastiche della regione. Nella missiva, pervenuta a Fides, i Vescovi non mettono in discussione la necessità degli aumenti, “in particolare nei grandi centri urbani che hanno avuto i servizi sovvenzionati dallo stato”, ma lamentano “che questi aumenti non siano stati fatti gradualmente, soprattutto se si considera che l'inverno non è benevolo in Patagonia e nelle province meridionali continua durante tutto l'anno. Quindi c’è una necessità impellente di gas ed elettricità”. “Il lamento doloroso della nostra gente – proseguono - ci arriva ogni giorno attraverso i nostri sacerdoti, gli operatori pastorali e le Caritas parrocchiali, che si sentono impotenti di fronte alle angosce dei più poveri e bisognosi e di molte piccole e medie imprese, che vedono minacciata la loro continuità aziendale con la conseguente perdita di posti di lavoro”. I Vescovi chiedono quindi ai ministri di riconsiderare i provvedimenti, “per evitare situazioni insostenibili che producono angoscia nelle famiglie e anche nelle scuole e nelle opere di promozione sociale con scarse risorse, ingiustamente gravate da un peso insopportabile”, e ribadiscono che tali tariffe “per la gran parte della nostra regione amazzonica risultano impossibili da pagare e attentano alla pace sociale”. (SL) (Agenzia Fides 01/06/2016) | |||
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AMERICA/ECUADOR - Leader della Pan Amazzonia a scuola di diritti umani | |||
Quito (Agenzia Fides) – La promozione, la difesa e l’esigibilità dei diritti umani nella Pan-Amazzonia, compresi il diritto alla vita, alla salute, al territorio e all’autodetermionazione, sono stati al centro della “Scuola dei Diritti Umani” promossa dalla REPAM (Rete Ecclesiale Pan-Amazzonica), nel suo obiettivo di formare leader di comunità e operatori pastorali nel territorio amazzonico. Secondo le informazioni pervenute a Fides, per cinque settimane, tra aprile e maggio, 25 leader e rappresentanti della popolazione pan-amazzonica di Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador e Perú, hanno preso parte a questa iniziaitiva, che si è realizzata a Quito (Ecuador), articolata lungo tre direttive: formazione, raccolta di informazioni, incidenza nelle istanze internazionali. La Scuola dei diritti dell'uomo non si limita infatti a formare i suoi partecipanti, ma li accompagna anche nelle azioni in favore della vita, della dignità umana e nella difesa della madre terra nelle regioni di provenienza. Così i 12 casi presentati saranno seguiti in modo concreto da parte della Chiesa locale, attraverso gli operatori pastorali: un accompagnamento che, nella maggior parte dei casi, è già un dato di fatto. I partecipanti sono stati scelti in base alla loro esperienza nella difesa dei diritti della popolazione e dell’ambiente, al loro forte radicamento nel territorio, all’impegno con la Chiesa e le comunità, oltre che alla disponibilità di diffondere in loco quanto hanno appreso a Scuola. (SL) (Agenzia Fides 01/06/2016) | |||
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OCEANIA/AUSTRALIA - Schiavi dell’epoca moderna: nel mondo 10 milioni in più rispetto al 2015 | |||
Minderoo (Agenzia Fides) - Circa 46 milioni di persone, tra le quali milioni di bambini, vivono attualmente in condizioni di schiavitù moderna. A renderlo noto uno studio diffuso dalla Fondazione australiana Walk Free inviato all’Agenzia Fides. La cifra agghiacciante coinvolge 167 Paesi, l’India è al primo posto. Il fenomeno comprende tratta di esseri umani, lavoro forzato, sfruttamento sessuale, matrimoni precoci o forzati. Il 58% delle persone, 18 milioni, che vivono in queste condizioni sono in India, seguono Cina (3 milioni), Pakistan (2 milioni), Bangladesh (1 milione e mezzo) e Uzbekistan (1 milione). In India la maggior parte della popolazione coinvolta lavora nell’ambito domestico, oppure sono mendicanti, prostitute o bambini soldato. Ci sono anche quelli costretti a lavorare per ripagare i debiti contratti per qualche prestito. Walk Free, che ha appena presentato l’Indice Mondiale della Schiavitù 2016, ha evidenziato un aumento rispetto allo scorso anno di 10 milioni di persone considerate schiavi moderni, un incremento del 28%. (AP) (1/6/2016 Agenzia Fides) |
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
mercoledì 1 giugno 2016
Bollettino Agenzia Fides del 1 giugno 2016
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