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martedì 20 giugno 2017

Agenzia Fides 20 giugno 2017

VATICANO - E’ morto il Card. Ivan Dias, già Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Nel pomeriggio di ieri, 19 giugno, è morto a Roma il Card. Ivan Dias, 81 anni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli dal 20 maggio 2006 al 9 maggio 2011. Era da tempo malato.
Il Card. Ivan Dias, Arcivescovo di Bombay (India), era nato a Mumbai il 14 aprile 1936. Era stato ordinato sacerdote a Bombay l'8 dicembre 1958. Ha studiato presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma (1961-1964), laureandosi in Diritto Canonico nel 1964 presso la Pontificia Università Lateranense. Nel 1964 ha lavorato presso la Segreteria di Stato per preparare la visita di Papa Paolo VI a Bombay in occasione del Congresso Eucaristico Internazionale.
Tra il 1965 e il 1973 è stato Segretario presso le Nunziature Apostoliche in Danimarca, Svezia, Norvegia, Islanda, Finlandia, Indonesia, Madagascar, Isola della Riunione, Isole Comore, Mauritius. Tra il 1973 e il 1982 è stato Capo Sezione presso la Segreteria di Stato per l'Unione Sovietica, gli Stati Baltici, Bielorussia, Ucraina, Polonia, Bulgaria, Cina, Viet Nâm, Laos, Cambogia, Sudafrica, Namibia, Lesotho, Swaziland, Zimbabwe, Etiopia, Rwanda, Burundi, Uganda, Zambia, Kenya, Tanzania. L'8 maggio 1982 è stato nominato Arcivescovo titolare di Rusubisir e Pro-Nunzio Apostolico in Ghana, Togo e Benin (1982- 1987). Il 19 giugno dello stesso anno ha ricevuto l'ordinazione episcopale nella Basilica di San Pietro. Tra il 1987 e il 1991 è stato Pro-Nunzio Apostolico nella Corea del Sud. Dal 1991 al 1997 Nunzio Apostolico in Albania. L'8 novembre 1996 è stato nominato Arcivescovo di Bombay. E’ stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 feb braio 2001. Il 20 maggio 2006 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, incarico che ha mantenuto per un quinquennio. I funerali saranno celebrati domani, 21 giugno, alle ore 15, nella Basilica Vaticana. Il Card. Dias verrà sepolto nella Cappella di Propaganda Fide al cimitero del Verano, a Roma. (S.L.) (Agenzia Fides 20/6/2017)
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VATICANO - “Laicato e Missione”: una riflessione teologica su un fenomeno in crescita
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Dal 13 al 18 febbraio 2017 si è tenuto presso il Centro Internazionale di Animazione Missionaria (CIAM) a Roma, un seminario di studi sul rapporto tra Laici e Missione. L'iniziativa è nata in risposta alla crescente preoccupazione dei responsabili dell'animazione missionaria nelle comunità cristiane e alla positiva integrazione dei laici nella cooperazione missionaria tra le Chiese. La questione è oggetto di frequenti dibattiti e approfondimenti tra i Direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, che cercano risposte a questo arricchente fenomeno ecclesiale.
La presenza dei laici battezzati nell'attività missionaria della Chiesa è sempre più rilevante, a prescindere dal contesto sociale, ecclesiale o culturale in cui viene promossa. Negli ultimi decenni Dio sta suscitando vocazioni laicali per la missione, inviate da Chiese locali e accolte da altre Chiese locali nel loro impegno missionario. E’ una bella realtà, una nuova Pentecoste! Il suo fascino, tuttavia, non nasconde problematiche che pongono serie sfide alla vocazione missionaria laicale. La testimonianza della vita, la riflessione teologica e lo scambio di esperienze nella fede danno a questa nuova pubblicazione sul laicato un’originale apertura sull’orizzonte della missione della Chiesa. Il volume “Laicado y Misiόn” è stato pubblicato in lingua spagnola dalla casa editrice PPC (Madrid, Spagna) come seconda opera di riflessione teologica sulla missione della Collana OMNIS TERRA del Segretariato Internazionale della Pontificia Unione Missionaria (PUM) e del CIAM in collaborazione con la direzione nazionale delle Obras Missionales Pontificias di Spagna (OMP). (SL) (Agenzia Fides 20/6/2017)
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Per ulteriori informazioni sul testo, in spagnolo -> https://es.ppc-editorial.com
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EUROPA/ITALIA - “Io non viaggio solo”: progetto per l’integrazione dei minori migranti che arrivano soli in Italia
 
Roma (Agenzia Fides) - Dall’inizio dell’anno sono oltre 8 mila i bambini e ragazzi che, soli, hanno attraversato il Mediterraneo per arrivare sulle coste italiane con un incremento di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In base ai dati dell’UNHCR, le principali nazionalità di provenienza sono Guinea (579 minori), Gambia (565) e Bangladesh (489). Inoltre, più in generale, dagli ultimi dati disponibili ad aprile 2017, sono 15.939 i minori censiti e presenti nelle strutture di accoglienza. Per dare sostegno psicologico, affrontare e vivere con dignità e coraggio le giornate all’interno dei Centri di prima accoglienza SOS Villaggi dei Bambini, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra oggi 20 giugno, dà il via ufficiale al nuovo progetto “Io non viaggio solo”.
Il progetto prevede anche sostegno per affrontare le complessità legali, sociali e culturali per iniziare una nuova vita nel Paese di arrivo. Con l’obiettivo di facilitare l’inclusione sociale e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati e dei giovani che vivono nel territorio di Crotone, il progetto è rivolto a 215 “minori stranieri non accompagnati” (MSNA) nei vari centri di accoglienza in Calabria, ai giovani adolescenti italiani (tra i 16 e i 21 anni) che risiedono nelle stesse località e a circa 120 operatori dei centri di prima e seconda accoglienza. Nello specifico, per i MSNA il progetto prevede, in collaborazione con le autorità locali e i centri di accoglienza, anche la fornitura di servizi complementari come il supporto psicosociale. Sono inoltre previsti servizi di mediazione interculturale e di assistenza legale; attività socio-ricreative e laboratori formativi, volti a promuovere competenze sociali e relazionali e a favorire il benessere psicosociale dei giovani migranti.
Tra le iniziative in corso, dal 19 al 24 giugno, sul lungomare di Crotone, è esposta la mostra fotografica ‘Oltre lo specchio’, composta da grandi pannelli specchianti in cui verranno raffigurati i minori migranti mentre svolgono le azioni quotidiane che più amano. Inoltre dal 20 e 21 giugno, il Social and Community Theatre Centre dell’Università degli Studi di Torino (SCT) presenterà una performance teatrale coinvolgente e dall’alto valore simbolico, in cui verranno raccontate le storie dei minori stranieri arrivati a Crotone.
(AP) (20/6/2017 Agenzia Fides)
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AFRICA/ CONGO RD - La Nunziatura: nel Grande Kasai 3.383 vittime per gli scontri con i miliziani
 

Kinshasa (Agenzia Fides)- Sono 3.383 le vittime delle violenze nelle Circoscrizioni Ecclesiastiche del Grande Kasai nella Repubblica Democratica del Congo, registrate dall’ottobre 2016 ad oggi. Lo afferma una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Nunziatura Apostolica a Kinshasa. Il Grande Kasai è sconvolto dagli scontri tra l’esercito congolese (FARDC) e i miliziani di Kamuina Nsapu, un capo tradizionale locale ucciso in uno scontro con la polizia nell’agosto 2016.
Secondo la nota. le fosse comuni finora scoperte sono 30, i villaggi completamente distrutti sono 20, dei quali 10 da parte delle FARDC, 4 dai miliziani e 6 da gruppi non identificati; le abitazioni distrutte sono 3.698.
La Chiesa ha pagato un prezzo altissimo a cause delle violenze. essendo 4 le Circoscrizioni Ecclesiastiche colpite: Kananga, Mbuji-Mayi, Luiza e Luebo. Le diocesi marginalmente coinvolte sono quelle di Mweka e Kolwezi. Due Vescovi sono stati costretti all’esilio. Si tratta di Sua Ecc. Mons. Félicien Mwanama Galumbulula, Vescovo di Luiza, e di Sua Ecc. Mons. Pierre-Célestin Tshitoko Mamba, Vescovo di Luebo, il cui episcopio è stato distrutto. Le parrocchie chiuse o danneggiate sono 60; le case religiose chiuse o danneggiate sono 34; le strutture sanitarie cattoliche colpite sono 31 e le scuole cattoliche chiuse o danneggiate 141. I Seminari costretti alla chiusura sono 5, dei quali 2 sono Seminari Maggiori.
Il dossier è stato inviato alle autorità congolesi e alle rappresentanze diplomatiche presenti a Kinshasa. (L.M.) (Agenzia Fides 20/6/2017)
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AFRICA/ZAMBIA - “Lo Zambia sta andando verso la dittatura” denunciano le Chiese cristiane
 

Lusaka (Agenzia Fides)-Lo Zambia rischia di scivolare verso la dittatura, affermano in una dichiarazione congiunta il Council of Churches in Zambia (CCZ), l’Evangelical Fellowship of Zambia (EFZ) e la Zambia Conference of Catholic Bishops (ZCCB), ovvero gli organismi che rappresentano la maggioranza dei fedeli cristiani nel Paese.
“La violenza istituzionale è una misura fondamentale della dittatura” sottolinea il documento, giunto all’Agenzia Fides, firmato per la ZCCB, dal suo Presidente, Sua Ecc. Mons. Telesphore George Mpundu, Arcivescovo di Lusaka.
I leader religiosi cristiani stigmatizzano il brutale arresto di Hakainde Hichilema, accusato di tradimento, perché avrebbe bloccato il corteo di auto del Presidente Edgar Lungu (vedi Fides 27/4/2017), avvenuto di notte, facendo ricorso a cani poliziotto, un fatto che suscita il triste ricordo del passato coloniale del Paese. “Solo i cittadini anziani con oltre 60 anni possono ricordare l’uso dei cani contro gli africani da parte dell’Amministrazione coloniale britannica” afferma la dichiarazione. “È inimmaginabile che il governo dello Zambia sprofondi così in basso da scatenare i cani contro il proprio stesso popolo. I britannici se ne sono andati 53 anni fa ma ora usiamo ancora le stesse tattiche per intimidire la nostra popolazione” affermano i leader cristiani che denunciano l’arresto e “il trattamento inumano” cui è stato sottoposto Hichilema.
La presenza di 80 tra emittenti radiofoniche, giornali online e stazioni televisive indipendenti non significa che la stampa e i media siano liberi, rimarca la dichiarazione. “Stampa libera significa che i giornalisti e i media possano fare il loro lavoro senza paura, intimidazioni e minacce”, in modo di potere svolgere quel ruolo di controllo delle attività di governo a favore di tutti, “senza guardarsi alle spalle per paura di chiusure, arresti o assalti”.
I leader cristiani sottolineano che “il tribalismo è un cancro che può uccidere una nazione se non è tenuto a distanza. La leadership politica ha il sacro mandato di tenere unita la nazione”. “Ci aspettiamo che Sua Ecc. Mr. Edgar C. Lungu agisca come un Presidente della Repubblica il cui scopo non è solo quello di proteggere gli interessi del suo partito ma anche e più importante, di essere il custode di tutti gli zambiani, senza distinzione di affiliazione politica” concludono i leader cristiani. (L.M.) (Agenzia Fides 20/6/2017)
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ASIA/INDONESIA - Gli spazi esterni della Cattedrale di Giacarta a disposizione dei fedeli musulmani per l’Id al Fitr
 
Giacarta (Agenzia Fides) – La cooperazione interreligiosa tra cristiani e musulmani si vede e si apprezza soprattutto in occasione delle rispettive festività religiose, che diventano un momento per esprimere vicinanza e partecipazione solidale: come appreso da Fides, con questo spirito la Cattedrale di Giacarta, intitolata a Santa Maria Assunta, ha deciso di mettere a disposizione dei fedeli musulmani i propri spazi esterni, dato che il 25 giugno si celebra la festa dell’Id al Fitr, che chiude il mese santo islamico del Ramadan. Infatti la Grande Moschea Istiqlal a Giacarta, dove si riuniranno centinaia di migliaia di persone, si trova proprio di fronte alla Cattedrale cattolica. E i fedeli musulmani che desiderano andare alla moschea per la preghiera del mattino potranno parcheggiare motocicli automobili nel complesso della cattedrale. Tale usanza di reciproco scambio e cordialità dura da trent’anni: la moschea offre la stessa possibilità ai fedeli cristiani in occasione del Natale, della Settimana Santa o di altri grandi eventi che si tengono in Cattedrale.
Per far fronte all’evento, che coinvolgerà gran parte della popolazione musulmana della capitale, il Consiglio Pastorale della Cattedrale ha anche deciso di modificare, solo per domenica 25 giugno, gli orari delle sante Messe (saranno quattro in quella domenica), cancellando la celebrazione del mattino presto, ora in cui si prevede una massiccia affluenza di fedeli musulmani.
La decisione creerà, si ammette, qualche disagio ai fedeli che usavano frequentare la messa mattutina delle ore 6.00. Adriana Yeanne Kawuwung, parrocchiana della Cattedrale di Giacarta, nota a Fides che “quell’ora è per noi il momento preferito per incontrare e parlare con il Signore, perché la Cattedrale non è tanto piena di fedeli e il tempo atmosferico non è così caldo”. Ma, prosegue, “per una volta, in segno di rispetto e sostegno per i nostri fratelli musulmani che utilizzeranno il parcheggio potremo scegliere un altro orario o anche un’altra chiesa. E’ importante in Indonesia dare un esempio e un segno tangibile di armonia religiosa, di amicizia e di tolleranza in un tempo in cui si nota nella società una crescente intolleranza”. (PP-PA) (Agenzia Fides 20/6/2016)
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ASIA/IRAQ - Patriarca caldeo: per far rinascere i villaggi della Piana di Ninive non bastano gli aiuti dall'esterno. I cristiani non rimangano passivi
 
Baghdad (Agenzia Fides) - Le città e i villaggi della Piana di Ninive un tempo abitati da cristiani, dopo tre anni di occupazione jihadista, provano a ripartire anche grazie al sostegno generoso e concreto di organizzazioni e volontari stranieri, desiderosi di aiutare i cristiani iracheni in questo passaggio storico difficile. Ma una reale rinascita sarà possibile solo se le popolazioni locali si affrancheranno dall'atteggiamento di chi si lamenta costantemente e rimane passivo, “in attesa di ricevere tutto dallo Stato e dalle organizzazioni caritative”. E' questo il richiamo che il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako ha voluto rivolgere a tutti i fedeli della propria Chiesa, prendendo spunto da vicende e situazioni che lui stesso ha potuto sperimentare di persona, nelle sue recenti visite a Mosul e in diversi villaggi della Piana di Ninive. In un breve rapporto, diffuso dai media ufficiali del Patriarcato, il Primate della Chiesa caldea rivolge espressioni pi ene di gratitudine per i volontari di organizzazioni soprattutto francesi – come SOS Chrétiens d'Orient e Fraternité en Irak – che “stanno lavorando sodo nella Piana di Ninive, nonostante la durezza del clima, mentre le nostre comunità soffrono frustrazione e senso di vuoto, e molti si aggirano lamentandosi, criticando e mostrando le cifre di denaro di cui hanno bisogno, a volte senza nemmeno ringraziare chi li sta aiutando”.
Il Patriarca Sako, nel suo contributo, suggerisce a tutti di mettere da parte consuetudini e atteggiamenti sbagliati, e di lasciarsi ispirare dal dinamismo operoso in cui si manifesta la carità dei volontari, impegnati anche nella ricostruzione di case e chiese danneggiate o distrutte durante gli anni di occupazione jihadista. La gratuità dei volontari- rimarca il Patriarca – può aiutare tutti a assumersi le proprie responsabilità e a prendere spontaneamente iniziative per il ripristino della vita sociale nelle città e nei villaggi della Piana di Ninive, nella consapevolezza che nessun aiuto esterno sarà di per sé sufficiente a far rifiorire quei centri abitati rimasti per tre anni deserti, durante l'occupazione delle milizie dell'autoproclamato Stato islamico. (GV) (Agenzia Fides 20/6/2017).
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AMERICA/COLOMBIA - Riconciliazione con la creazione e tutela dell'Amazzonia colombiana
 
Leticia (Agenzia Fides) – Si è aperto ieri, 19 giugno, a Leticia, il terzo Incontro della Rete Ecclesiale Pan-Amazzonica “REPAM-Colombia”. Fino al 24 giugno più di 100 persone approfondiranno la realtà dell'Amazzonia colombiana e definiranno le strategie più opportune per lavorare insieme per la cura del bioma Amazzonico. Sarà presente anche la Commissione dei Vescovi dell'Amazzonia. L’obiettivo, secondo il comunicato pervenuto a Fides, è rafforzare l'identità della REPAM-Colombia alla luce dell’enciclica Laudato Sì, come percorso per la riconciliazione con la creazione e la tutela dell'Amazzonia colombiana. Inoltre si mira a rafforzare il lavoro ecclesiale in comunione, per ottenere un'azione più efficace come rete e concordare l'attuazione del piano comune d'azione. In apertura dei lavori è stata presentata la realtà di Mocoa ed è stata celebrata una Messa in suffragio delle vittime della frana che ha travolto la cittadina di Mocoa alla fine di marzo.
Secondo il programma di lavoro, sarà approfondita la realtà dei territori e delle Chiese locali nelle tre sub-regioni dell’Amazzonia, che comprendono 12 giurisdizioni ecclesiastiche del sud. Tra i relatori invitati prenderanno la parola Mons. Joselito Carreño, Vescovo di Puerto Inirida, e Cesar Baratto, teologo e responsabile della famiglia francescana, docente presso l'Università Santo Tomas. Armando Valbuena, consulente dell'Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia ONIC (popolo Wayu), presenterà un'analisi della situazione ecologica delle popolazioni indigene. Questo spazio si concluderà con l'intervento di Anitalia Ti Jachi Kulluedo, capo Uitoto, che proporrà una riflessione sulla riconciliazione tra i popoli indigeni e la Chiesa.
Come conclusione di questo incontro, si intende redigere un piano di azione concreto che, come REPAM, possa fare fronte alle principali sfide della realtà amazzonica colombiana. (SL) (Agenzia Fides 20/6/2017)
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AMERICA/MESSICO - Ludoteche per fermare il fenomeno del lavoro dei minori
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – Secondo lo Studio Nazionale su Occupazione e Impiego, in Messico ci sono oltre 2 milioni di bambini impiegati in attività lavorative non consentite. Per prevenire il fenomeno, a partire dal secondo semestre di quest’anno, saranno installate ludoteche negli spazi pubblici. L’Istituto Nazionale di Statistica, Geografia e Informatica (INEGI) calcola che almeno 7 bambini su 10 delle zone rurali del Paese svolgono attività vietate. Il 43% di questi lavorano nel settore terziario dell’economia, in particolare nel campo del turismo. Spinti da queste cifre, il Segretariato del Turismo (Sectur), in coordinamento con i governi degli Stati di Guerrero e Quintana Roo e l’organizzazione internazionale Save the Children, hanno deciso di intervenire attraverso il Piano di Azione “Turismo Libero dal Lavoro Minorile 2017”. Gli organismi hanno annunciato che verranno presto aperte ludoteche per garantire uno spazio sicuro per prevenire il lavoro minorile negli Stati di Guerrero e Quintana Roo. Si tratta di spazi comunitari e sicuri, dove si svolgeranno attività a favore dello sviluppo dei bambini.
(AP) (20/6/2017 Agenzia Fides)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - L’Arcivescovo di Rabaul: urge un tavolo negoziale per la questione di West Pomio
 
Rabaul (Agenzia Fides) – “La popolazione del distretto di West Pomio non ha partecipato al processo decisionale del progetto di sviluppo affidato alla ditta multinazionale malese Rimbunan Hijau, relativo alla piantagione di alberi per produrre olio di palma. Il contratto di locazione tra i possessori delle terre e l'azienda ha validità di sessant'anni. Ma dopo sei anni la maggioranza delle persone a West Pomio, senza chiedere alla società di andarsene, ha constatato effetti negativi a livello sociale e ambientale. La popolazione crede di avere il diritto di essere più coinvolta, per ridurre al minimo gli effetti collaterali indesiderati. Ciò richiede la negoziazione di un nuovo contratto di locazione per assicurare protezione appropriata alla popolazione locale e all’ambiente. Il fine è promuovere un progetto che sia sostenibile a lungo termine, a livello economico, ambientale e sociale”. E’ quanto dichiara all’Agenzia Fides, l’Arcivescovo France sco Panfilo, alla guida dell’arcidiocesi di Rabaul, che sta affrontando la questione sollevata dalla popolazione del distretto di West Pomio, nel territorio arcidiocesano (vedi Fides 14/6/2017). La questione, che occupa oggi il dibattito pubblico nel paese, è venuta alla luce dopo l’espulsione di Doug Tennent, missionario laico neozelandese che agiva come stretto collaboratore, avvocato e amministratore nell’Arcidiocesi di Rabaul, che stava aiutando a seguire la vicenda.
L’Arcivescovo, chiamato in causa direttamente dalla gente locale per la difesa del territorio, auspica oggi “dialogo e collaborazione tra le parti, nell'interesse di tutti e con lo scopo di promuovere il bene comune e il benessere delle future generazioni di West Pomio”. Per questo mons. Panfilo sollecita la Società interessata, i rappresentanti locali e gli esponenti del governo ad “avviare un tavolo dei negoziati al fine di formulare un percorso di sviluppo futuro basato su giustizia, equità, e sostenibilità”. (PA) (Agenzia Fides 20/6/2017)

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