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martedì 22 aprile 2008

San Giorgio Di Nogaro e il porto sono coinvolti

22 aprile 2008

mariotti e san giorgio

alleati a genova nel superpolo navale

Genova. I marchi rimarranno separati, ma l’obiettivo sarà comune: fare di Genova il principale polo navalmeccanico del Mediterraneo. Dopo 80 anni di storia e di concorrenza (talvolta «molto aspra», come hanno ammesso ieri gli stessi protagonisti), Mariotti Spa (nella foto i cantieri) e San Giorgio del Porto Spa si uniscono e danno vita alla holding “Genova Industrie Navali”. Trecento dipendenti diretti e 1.200 occupati nell’indotto, il polo cantieristico che nascerà dalla partnership fra Mariotti (leader mondiale nella costruzione di navi da crociera superlusso) e San Giorgio (uno dei principali player internazionali nel settore delle riparazioni e trasformazioni navali) si estenderà a Genova su una superficie di circa 53.000 metri quadri, di cui 15.000 al coperto. A questi spazi si aggiungeranno altri 50.000 metri quadri e 200 metri di banchine realizzati a San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, da Cimar costruzioni navali (società partecipata al 50% da Cimolai Spa e al 50% da Mariotti Spa).

L’operazione è stata presentata nella sede genovese di Confindustria. «Le trattative sono durate un anno - ha svelato Marco Bisagno, presidente di Mariotti e degli industriali genovesi - e non esiterei a definire l’accordo storico. Tanto per iniziare abbiamo deciso di mantenere i due marchi che, proprio quest’anno, compiono 80 anni. Per la holding, invece, la proprietà sarà unica». Attirare investimenti su Genova, fornire un servizio ancora più completo, incrementare l’occupazione: questi gli obiettivi. «Vogliamo essere ottimisti - ha detto Bisagno - perché c’è motivo di esserlo. San Giorgio è un player internazionale nel settore delle riparazioni navali, con importanti clienti in tutto il mondo, dall’America all’Africa. Mariotti, invece, costruisce navi da crociera di lusso e mega-yacht. Sono due aziende di medie dimensioni, con una storia importante e clienti di primissimo ordine».

L’operazione, ha sottolineato Bisagno, ha prima di tutto un significato politico. «È una risposta a chi, in questi anni, ha dipinto Genova come la città dei litigi. A Genova litighiamo quando c’è motivo per farlo: per il resto, siamo abituati alla concretezza». «Il bagaglio tecnico e di know-how che c’è in questa città non esiste da nessun’altra parte - ha aggiunto Bisagno - Basta chiederlo agli armatori. Da questo punto di vista, Genova Industrie Navali si presenta come una solida struttura da combattimento. Certo: il momento non è dei migliori, c’è una crisi mondiale che colpisce tutti. Ma siamo certi che Genova, per le costruzioni e riparazioni navali, può continuare a guardarsi intorno a testa alta». Anche se con un po’ di preoccupazione: «Continua a mancare la famosa sesta vasca, il bacino destinato ad accogliere le navi più grandi» ha spiegato Ferdinando Garrè, numero uno di San Giorgio . Un handicap che Bisagno ha definito «impressionante»: «Ne parliamo da dieci anni, ma dalle istituzioni non è mai arrivato un segnale positivo. Ora speriamo che Luigi Merlo, il cui programma è molto ambizioso, non ci deluda. Senza quell’opera, non potremo mai essere un porto leader». «Coinvolgere nuovi partner nell’iniziativa? Non escludiamo nulla, a patto che si tratti di aziende che condividano il nostro spirito e la nostra strategia».



Fonte: http://shippingonline.ilsecoloxix.it/

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