ROMA
Legambiente, dal 1997, ha lanciato l’ecolabel «Consigliato per l’impegno in difesa dell’ambiente»: un marchio di qualità ambientale che contraddistingue le imprese turistiche e ricettive che adottano misure per ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ ambiente e per promuovere il territorio circostante. Una struttura ricettiva «consigliata per l’impegno in difesa dell’ambiente» si impegna - sotto la guida e il controllo di Legambiente Turismo - a migliorare la propria gestione ambientale, riducendo i consumi critici, e anche a sensibilizzare i propri ospiti sull’obiettivo comune: migliorare la qualità della vacanza salvaguardando la qualità dell’ ambiente e della destinazione.
I dieci punti su cui si articolano, a livello locale, le regole obbligatorie dell’ ecolabel di Legambiente riguardano: i rifuti (meno monodose e più ricariche e vuoti a rendere e raccolta differenziata); l’ acqua (tecnologie per il risparmio e uso responsabile); l’ energia (lampadine a basso consumo e altre tecnologie per il risparmio energetico); alimenti sicuri (frutta e verdure fresche, biologiche e a lotta integrata; colazione biologica, no OGM se noti); gastronomia (del territorio e prodotti tipici nel menù); trasporto collettivo (informazioni e vendita biglietti); mobilità leggera (aree pedonali, piste ciclabili e biciclette per gli ospiti); rumore (contenuto, soprattutto di notte, con la collaborazione degli ospiti); beni naturali e culturali (del luogo; informazioni e proposte); comunicazione (l’ adesivo-cavaliere con il logo e l’anno e l’anno segnala gli esercizi aderenti all’ecolabel Legambiente Turismo). Le strutture ricettive e turistiche (hotel, campeggi, agriturismo, bed & breakfast, case di vacanza) aderenti al progetto sono presenti in 13 regioni e l’elenco è sulla Guida Blu di Legambiente e Touring Club.
Ecco tutte le località dove ci sono strutture «verdi»: Abruzzo (Alba Adriatica, Caramanico Terme, Giulianova, Martinsicuro, Tortoreto); Calabria (Campo Calabro, Capistrano, Roccella Jonica); Campania (Parco del Cilento Acropoli, Ascea, Marina di Ascea, Camerota, Capaccio, Casal Velino, Marina di Casal Velino, Centola-Palinuro, Perdifumo, Pisciotta, Pollica); Emilia-Romagna (Riviera Adriatica: Bellaria, Cattolica, Cervia, Pinarella di Cervia, Cesenatico, Gatteo, Igea Marina, Lidi di Comacchio (Lido degli Scacchi, Lido di Spina, Lido di Pomposa, Lido delle Nazioni), Milano Marittima, Ravenna e Lidi Ravennati (Lido di Savio, Marina di Ravenna, Marina Romea, Punta Marina Terme), Riccione, Rimini (Marina Centro, Bellariva, Miramare, Rivazzurra di Rimini, Torre Pedrera, Viserba, Viserbella), San Mauro Mare, San Mauro Pascoli. Entroterra emiliano-romagnolo: Bagnacavallo, Bagno di Romagna, Bologna, Copparo, Cusercoli, Ferrara, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Svignano sul Panaro, Traversatolo); Friuli Venezia Giulia (Comeglians, San Giorgio di Nogaro, Sutrio); Lazio (Gaeta, Se rapo di Gaeta); Liguria (Alassio, Rialto, Riomaggiore); Lombardia (Bellagio, Borno, Capo di Ponte, Corte Franca, Iseo, Marone, Polaveno, Provaglio d’Iseo, Sale Marasino, Sultano; Marche (Ancona, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Numana, Marcelli di Numana, Offida, Ripatransone, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Stirolo. Entroterra: Appianano, Bel Forte del Chienti, Camerino, Cessapalombo, Cingoli, San Severino Marche, Tolentino, Treia); Piemonte (Verbania-Pallanza); Toscana: Isola d’Elba, Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana-Sant’Andrea, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio. Appennino tosco-romagnolo: Bibbiena, Borgo San Lorenzo, Palazzuolo sul Senio, Poppi, San Vincenzo. Maremma Alberese: Castiglione della Pescaia, Giuncarico, Magliano in Toscana, Massa Marittima, Principina a Mare, Rispescia, Sasso d’Ombrone); Umbria (Gubbio, Poggiodomo); Veneto (Ariano Polesine, Chioggia, Crespino, Porto Tolle, Porto Viro , Rosolina, San Martino di Venezze, Sottomarina, Taglio di Po).
Fonte: lastampa.it
Legambiente, dal 1997, ha lanciato l’ecolabel «Consigliato per l’impegno in difesa dell’ambiente»: un marchio di qualità ambientale che contraddistingue le imprese turistiche e ricettive che adottano misure per ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ ambiente e per promuovere il territorio circostante. Una struttura ricettiva «consigliata per l’impegno in difesa dell’ambiente» si impegna - sotto la guida e il controllo di Legambiente Turismo - a migliorare la propria gestione ambientale, riducendo i consumi critici, e anche a sensibilizzare i propri ospiti sull’obiettivo comune: migliorare la qualità della vacanza salvaguardando la qualità dell’ ambiente e della destinazione.
I dieci punti su cui si articolano, a livello locale, le regole obbligatorie dell’ ecolabel di Legambiente riguardano: i rifuti (meno monodose e più ricariche e vuoti a rendere e raccolta differenziata); l’ acqua (tecnologie per il risparmio e uso responsabile); l’ energia (lampadine a basso consumo e altre tecnologie per il risparmio energetico); alimenti sicuri (frutta e verdure fresche, biologiche e a lotta integrata; colazione biologica, no OGM se noti); gastronomia (del territorio e prodotti tipici nel menù); trasporto collettivo (informazioni e vendita biglietti); mobilità leggera (aree pedonali, piste ciclabili e biciclette per gli ospiti); rumore (contenuto, soprattutto di notte, con la collaborazione degli ospiti); beni naturali e culturali (del luogo; informazioni e proposte); comunicazione (l’ adesivo-cavaliere con il logo e l’anno e l’anno segnala gli esercizi aderenti all’ecolabel Legambiente Turismo). Le strutture ricettive e turistiche (hotel, campeggi, agriturismo, bed & breakfast, case di vacanza) aderenti al progetto sono presenti in 13 regioni e l’elenco è sulla Guida Blu di Legambiente e Touring Club.
Ecco tutte le località dove ci sono strutture «verdi»: Abruzzo (Alba Adriatica, Caramanico Terme, Giulianova, Martinsicuro, Tortoreto); Calabria (Campo Calabro, Capistrano, Roccella Jonica); Campania (Parco del Cilento Acropoli, Ascea, Marina di Ascea, Camerota, Capaccio, Casal Velino, Marina di Casal Velino, Centola-Palinuro, Perdifumo, Pisciotta, Pollica); Emilia-Romagna (Riviera Adriatica: Bellaria, Cattolica, Cervia, Pinarella di Cervia, Cesenatico, Gatteo, Igea Marina, Lidi di Comacchio (Lido degli Scacchi, Lido di Spina, Lido di Pomposa, Lido delle Nazioni), Milano Marittima, Ravenna e Lidi Ravennati (Lido di Savio, Marina di Ravenna, Marina Romea, Punta Marina Terme), Riccione, Rimini (Marina Centro, Bellariva, Miramare, Rivazzurra di Rimini, Torre Pedrera, Viserba, Viserbella), San Mauro Mare, San Mauro Pascoli. Entroterra emiliano-romagnolo: Bagnacavallo, Bagno di Romagna, Bologna, Copparo, Cusercoli, Ferrara, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Svignano sul Panaro, Traversatolo); Friuli Venezia Giulia (Comeglians, San Giorgio di Nogaro, Sutrio); Lazio (Gaeta, Se rapo di Gaeta); Liguria (Alassio, Rialto, Riomaggiore); Lombardia (Bellagio, Borno, Capo di Ponte, Corte Franca, Iseo, Marone, Polaveno, Provaglio d’Iseo, Sale Marasino, Sultano; Marche (Ancona, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Numana, Marcelli di Numana, Offida, Ripatransone, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Stirolo. Entroterra: Appianano, Bel Forte del Chienti, Camerino, Cessapalombo, Cingoli, San Severino Marche, Tolentino, Treia); Piemonte (Verbania-Pallanza); Toscana: Isola d’Elba, Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana-Sant’Andrea, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio. Appennino tosco-romagnolo: Bibbiena, Borgo San Lorenzo, Palazzuolo sul Senio, Poppi, San Vincenzo. Maremma Alberese: Castiglione della Pescaia, Giuncarico, Magliano in Toscana, Massa Marittima, Principina a Mare, Rispescia, Sasso d’Ombrone); Umbria (Gubbio, Poggiodomo); Veneto (Ariano Polesine, Chioggia, Crespino, Porto Tolle, Porto Viro , Rosolina, San Martino di Venezze, Sottomarina, Taglio di Po).
Fonte: lastampa.it
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