I SINDACATI CHIEDONO L'INTERVENTO DI REGIONE, GOVERNO E CONFINDUSTRIA
TORVISCOSA (16 gennaio, ore 9.15) - Giornata nera, ieri, per la Caffaro di Torviscosa. Il cda del gruppo Snia ha posto in liquidazione le controllate Caffaro e Caffaro chimica e ha nominato Paolo Bettetto liquidatore. A lui il compito di presentare le domande di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Proprio questo strumento, che prevede la presenza di un giudice per valutare se l’accordo si può raggiungere, è ormai l’unico per evitare il fallimento.
A rischio, dunque, anche la cassa integrazione appena iniziata, dopo l’11 settembre scorso, quando l’impianto è stato posto sotto sequestro per presunto inquinamento ambientale.
«Forte preoccupazione» è stata espressa dalle rappresentanze sindacalia che, in una nota diramata oggi, affermano di ritenere «non più rinviabile la costituzione immediata di un tavolo operativo per la ricerca di nuovi partners industriali in grado di elaborare un piano organico supportato da adeguati investimenti in grado di salvaguardare la continuità operativa del sito chimico di Torviscosa».
Il tavolo, nelle intenzioni dei sindacati, «dovrà assumere i connotati dell’emergenza sociale e garantire l’impegno politico del presidente Tondo e degli assessori competenti nonché del liquidatore, del sindacato e Confindustria, a perseguire con tutti i mezzi una soluzione positiva, per quanto sofferta, della vicenda».
Alla Giunta regionale e al Governo, supportati dall’azione di Confindustria, i sindacati chiedono di «scendere in campo» con loro «per scongiurare la chiusura totale o parziale del sito e degli stabilimenti insediati, ricercando le possibili soluzioni con il sostegno di un accordo di programma con i ministeri competenti e rendere attrattivo il sito e le condizioni del possibile rilancio».
«Da subito attiveremo un incontro urgentissimo – fanno sapere – con il liquidatore nominato e con le forze politiche e industriali della regione e della provincia di Udine».
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