Lussari in festa per i 650 anni
Celebrazioni dal 26 giugno al 3 ottobre
CAMPOROSSO (24 giugno, ore 17.30) - Anno giubilare sul Lussari. Il santuario mariano della Valcanale festeggia i 650 anni. Lo fa con un nutrito calendario di celebrazioni religiose che inizieranno il 26 giugno per concludersi il 3 ottobre.
Si partirà sabato 26 alle 7.30 con la processione con la statua della Madonna dalla parrocchiale di Camporosso al Santuario; alle 10.30 ci sarà la Santa Messa; alla processione sono invitati a partecipare in special modo i fedeli delle foranie di Tarvisio e Moggio Udinese.
Domenica 27 giugno avrà luogo l’apertura solenne dell’anno giubilare: alle 10.30 l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, presiederà la concelebrazione con il vescovo di Koper/Capodistria, mons. Metod Pirih, con il vescovo di Gurk/Klagenfurt, mons. Alois Schwarz, e con l’arcivescovo emerito di Lubiana, mons. Alojzij Uran.
Domenica 15 agosto, solennità dell’Assunta, mons. Mazzocato salirà nuovamente al Lussari per presiedere l’Eucaristia alle 10.30. Un’altra celebrazione solenne avrà luogo mercoledì 8 settembre, festa della Natività di Maria. Conclusione domenica 3 ottobre, festa del Rosario, alle 10.30 con la Santa Messa solenne e processione attorno al colle. Ogni sabato di luglio, agosto e settembre ci saranno pellegrinaggi foraniali.
Secondo un’antica tradizione, nel 1360 un pastore di Camporosso smarrì le proprie pecore sul Lussari e le ritrovò poco dopo inginocchiate attorno a una statuetta della Madonna con il Bambino collocata al centro di un cespuglio di pino mugo. Il pastore portò l’immagine a valle e la consegnò al parroco. La mattina seguente, però, la statua fu trovata nuovamente sul monte, attorniata dalle pecore inginocchiate. L’episodio si ripetè ancora una volta e il patriarca di Aquileia, informato del fatto, ordinò che sul luogo del ritrovamento della Vergine col Bambino venisse costruita una cappella. Il culto si estese rapidamente e il Lussari diventò presto per la popolazione slovena il luogo di pellegrinaggio per eccellenza. Poi la collocazione geografica richiamò anche friulani e carinziani.
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