VATICANO - Appello del Papa per il Centrafrica: “si ponga fine a questo ciclo di violenze”
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Al termine della preghiera mariana dell’Angelus, domenica 1 novembre, il Santo Padre Francesco ha lanciato un appello, che riportiamo integralmente, per la grave situazione di violenza che attraversa la Repubblica Centrafricana, annunciando la sua intenzione di aprire la porta santa della cattedrale di Bangui durante il suo prossimo viaggio apostolico in quella nazione, previsto per il 29 e 30 novembre.
Queste le parole del Papa: “I dolorosi episodi che in questi ultimi giorni hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana, suscitano nel mio animo viva preoccupazione. Faccio appello alle parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze. Sono spiritualmente vicino ai Padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati. Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all’intera nazione Centrafricana, così duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace. Per manifestare la vicinanza orante di tutta la Chiesa a questa Nazione così afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani ad essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione, domenica 29 novembre ho in animo di aprire la porta santa della cattedrale di Bangui, durante il Viaggio apostolico che spero di poter realizzare in quell a Nazione”. (SL) (Agenzia Fides 3/11/2015)
Queste le parole del Papa: “I dolorosi episodi che in questi ultimi giorni hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana, suscitano nel mio animo viva preoccupazione. Faccio appello alle parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze. Sono spiritualmente vicino ai Padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati. Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all’intera nazione Centrafricana, così duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace. Per manifestare la vicinanza orante di tutta la Chiesa a questa Nazione così afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani ad essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione, domenica 29 novembre ho in animo di aprire la porta santa della cattedrale di Bangui, durante il Viaggio apostolico che spero di poter realizzare in quell a Nazione”. (SL) (Agenzia Fides 3/11/2015)
AFRICA/SUD SUDAN - Appello dei leader religiosi per la sorte di 80.000 sfollati nella boscaglia
Juba (Agenzia Fides)- Anche i leader religiosi della regione si uniscono all’appello lanciato da Medici con l’Africa Cuamm (vedi Fides di oggi) per gli sfollati che vivono nel Western Equatoria, in Sud Sudan. In particolare per la sorte di oltre 80.000 persone che da due mesi sopravvivono a stento nelle boscaglie e nelle giungle della regione di Mundri,. In una nota inviata all’Agenzia Fides da Sua Ecc. Mons. Eduardo Hiiboro Kussala, Vescovo di Tombura Yambo, si dà conto della visita che una delegazione del Consiglio interreligioso per la pace dello Stato di Western Equatoria ha effettuato dal 29 ottobre al 2 novembre nella regione del Greater Mundri.
I più colpiti sono donne, bambini e anziani, esposti a diverse malattie, in particolare la malaria.
La situazione umanitaria è aggravata dal fatto che continua il conflitto tra l’esercito regolare e i cosiddetti “Arrow Boys”. I leader religiosi lanciano un appello per la sospensione immediata delle operazioni militari nell’area per “permettere l’assistenza in piena regola da parte delle organizzazioni umanitarie agli sfollati e alle famiglie che vivono nei villaggi”.
Si chiede inoltre di rendere sicure le vie d’accesso alla regione, si esortano i media a riportare notizie sulla situazione umanitaria dell’area e alle parti in conflitto viene chiesto di valutare il dialogo come la migliore opzione per risolvere il conflitto.
Nel denunciare ogni forma di violenza, i leader religiosi concludono sottolineando che “sentirsi protetti e sicuri è importante per lo sviluppo di ogni bambino. Un posto sicuro dove dormire, acqua potabile da bere, cibo sufficiente da mangiare, cure mediche e accesso all’educazione, aiutano i bambini a crescere per diventare adulti sani, maturi e produttivi”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/11/2015)
I più colpiti sono donne, bambini e anziani, esposti a diverse malattie, in particolare la malaria.
La situazione umanitaria è aggravata dal fatto che continua il conflitto tra l’esercito regolare e i cosiddetti “Arrow Boys”. I leader religiosi lanciano un appello per la sospensione immediata delle operazioni militari nell’area per “permettere l’assistenza in piena regola da parte delle organizzazioni umanitarie agli sfollati e alle famiglie che vivono nei villaggi”.
Si chiede inoltre di rendere sicure le vie d’accesso alla regione, si esortano i media a riportare notizie sulla situazione umanitaria dell’area e alle parti in conflitto viene chiesto di valutare il dialogo come la migliore opzione per risolvere il conflitto.
Nel denunciare ogni forma di violenza, i leader religiosi concludono sottolineando che “sentirsi protetti e sicuri è importante per lo sviluppo di ogni bambino. Un posto sicuro dove dormire, acqua potabile da bere, cibo sufficiente da mangiare, cure mediche e accesso all’educazione, aiutano i bambini a crescere per diventare adulti sani, maturi e produttivi”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/11/2015)
AFRICA/SUD SUDAN - La guerra civile continua a penalizzare la popolazione: l’obiettivo adesso è la sopravvivenza
Lui (Agenzia Fides) – “In Sud Sudan si sta consumando la ripresa di una guerra civile che fa paura e mina alla radice il travagliato percorso verso lo sviluppo del Paese”. Questa la testimonianza di don Dante Carraro, Direttore di Medici con l’Africa Cuamm (CUAMM) in una nota inviata all’Agenzia Fides. Il Cuamm è presente a Lui, Western Equatoria, dal 2009 con l’unico ospedale dell’area, una scuola per ostetriche con 20 studenti, personale locale e un team di 13 operatori tra medici, ostetriche e logisti. In seguito ai ripetuti attacchi, le continue sparatorie e la criticità della zona, rimasta completamente deserta, era stato mantenuto aperto solo l’ospedale per i servizi curativi essenziali.
“Ora la situazione è tesa e molto confusa, non si capisce quali sono le forze in campo e chi decide - aggiunge don Dante - ma almeno non si spara più. La gente del posto è terrorizzata e ha paura. Qualcuno è stato ammazzato, qualche casa o ufficio è stato bruciato e saccheggiato: tutti hanno fame! Le famiglie abbandonano capanne, villaggi, quel poco che hanno e scappano. Si accampano nelle località limitrofe dove la situazione sembra essere un pò più tranquilla. Nell'area che circonda l'ospedale ci sono circa 20/30 mila sfollati che hanno bisogno di tutto. Continuiamo il nostro lavoro in ospedale: assistiamo le mamme a partorire e i bambini che si ammalano di malaria e diarrea, oltre agli inevitabili feriti da arma da fuoco. Abbiamo poi iniziato ad assistere i tanti disperati e le numerose famiglie che stanno scappando e necessitano di ogni cosa: acqua, cibo, coperte perché di notte fa freddo, assistenza sanitaria di base. C'è bisogno immediato che qualcuno li soccorra e si p renda cura di loro. L'obiettivo adesso è la sopravvivenza. E con questa, mantenere viva la fiducia in un futuro diverso e migliore, nonostante tutto” conclude il direttore del Cuamm. (AP) (3/11/2015 Agenzia Fides)
“Ora la situazione è tesa e molto confusa, non si capisce quali sono le forze in campo e chi decide - aggiunge don Dante - ma almeno non si spara più. La gente del posto è terrorizzata e ha paura. Qualcuno è stato ammazzato, qualche casa o ufficio è stato bruciato e saccheggiato: tutti hanno fame! Le famiglie abbandonano capanne, villaggi, quel poco che hanno e scappano. Si accampano nelle località limitrofe dove la situazione sembra essere un pò più tranquilla. Nell'area che circonda l'ospedale ci sono circa 20/30 mila sfollati che hanno bisogno di tutto. Continuiamo il nostro lavoro in ospedale: assistiamo le mamme a partorire e i bambini che si ammalano di malaria e diarrea, oltre agli inevitabili feriti da arma da fuoco. Abbiamo poi iniziato ad assistere i tanti disperati e le numerose famiglie che stanno scappando e necessitano di ogni cosa: acqua, cibo, coperte perché di notte fa freddo, assistenza sanitaria di base. C'è bisogno immediato che qualcuno li soccorra e si p renda cura di loro. L'obiettivo adesso è la sopravvivenza. E con questa, mantenere viva la fiducia in un futuro diverso e migliore, nonostante tutto” conclude il direttore del Cuamm. (AP) (3/11/2015 Agenzia Fides)
AFRICA/KENYA - “Uniamoci come nazione in occasione dell’arrivo di Papa Francesco”: nuovo appello dei Vescovi
Nairobi (Agenzia Fides)-. “Continuiamo a invitare i keniani a cercare la pace e la tolleranza in tempi difficili”. Con queste parole la Conferenza Episcopale del Kenya lancia un nuovo appello affinché la visita di Papa Francesco contribuisca ad unificare il Paese, in un messaggio firmato da Sua Ecc. Mons. Alfred Rotich, Ordinario Militare, Presidente del segretariato per la visita del Pontefice nel Paese africano. In precedenza alcuni singoli Vescovi avevano già preso posizioni simili (vedi Fides 26/10/2015).
“La nostra nazione sta facendo fronte a prove difficili che minacciano di distruggerlo” afferma il messaggio inviato all’Agenzia Fides. I Vescovi in particolare lamentano la mancanza di “decoro e di buon gusto da parte dei nostri politici” che fanno spesso appello all’incitamento etnico, un fatto definito come “preoccupante e che minaccia la pace”.
“Il nostro Paese e la popolazione del Kenya- continua il messaggio- devono già far fronte a diverse difficoltà come le sfide economiche della vita moderna, e non possono confrontarsi con la disunità dei nostri leader. Questa serve solo ad aggravare i nostri problemi e dobbiamo invece lavorare insieme per cercare soluzioni. Chiediamo ai nostri leader di governare”.
“Poiché il Santo Padre visita la nostra grande nazione, uniamoci e cerchiamo insieme con umiltà la redenzione, lasciando un esempio per le future generazioni: ricercare sempre per primo Dio nei tempi di crisi e in quelli di prosperità” conclude l’appello.
Per quanto riguarda i preparativi della visita, si chiede che ogni parrocchia del Kenya sia presente con tre bus di pellegrini per partecipare alla Messa del 26 novembre. (L.M.) (Agenzia Fides 3/11/2015)
“La nostra nazione sta facendo fronte a prove difficili che minacciano di distruggerlo” afferma il messaggio inviato all’Agenzia Fides. I Vescovi in particolare lamentano la mancanza di “decoro e di buon gusto da parte dei nostri politici” che fanno spesso appello all’incitamento etnico, un fatto definito come “preoccupante e che minaccia la pace”.
“Il nostro Paese e la popolazione del Kenya- continua il messaggio- devono già far fronte a diverse difficoltà come le sfide economiche della vita moderna, e non possono confrontarsi con la disunità dei nostri leader. Questa serve solo ad aggravare i nostri problemi e dobbiamo invece lavorare insieme per cercare soluzioni. Chiediamo ai nostri leader di governare”.
“Poiché il Santo Padre visita la nostra grande nazione, uniamoci e cerchiamo insieme con umiltà la redenzione, lasciando un esempio per le future generazioni: ricercare sempre per primo Dio nei tempi di crisi e in quelli di prosperità” conclude l’appello.
Per quanto riguarda i preparativi della visita, si chiede che ogni parrocchia del Kenya sia presente con tre bus di pellegrini per partecipare alla Messa del 26 novembre. (L.M.) (Agenzia Fides 3/11/2015)
AFRICA/KENYA - “Su il sipario per i bambini della Little Prince”: una scuola di teatro nello slum di Kibera
Nairobi (Agenzia Fides) - Una scuola di teatro nello slum di Kibera è diventata un’esperienza unica per i bambini della Little Prince. L’istituto scolastico, sostenuto dall’ong Avsi, è una scuola cristiana sorta nel 2000 come doposcuola e frequentata da bambini orfani e bisognosi. Per coinvolgere e fidelizzare i piccoli alunni all’istruzione si è iniziato a utilizzare il teatro come mezzo di coinvolgimento, educativo, di crescita. Qualche tempo fa la Little Prince aveva bisogno di sistemare il salone usato per l’attività teatrale. Il palcoscenico non era abbastanza ampio, il soffitto troppo basso, l’acustica non adatta, il tessuto del sipario da sostituire. Da qui nacque l’idea dell’iniziativa “Su il sipario per i bambini della Little Prince” che ha avuto un buon esito con una raccolta fondi che oggi permette ai bambini di seguire corsi, fare musica, leggere. (AP) (3/11/2015 Agenzia Fides)
ASIA/INDIA - In preparazione il Rapporto della Commissione di inchiesta sulle violenze anticristiane in Orissa
Bhubaneswar (Agenzia Fides) – La Commissione d'inchiesta sulle violenze anticristiane avvenute nel 2008 nel distretto di Kandhamal, in Orissa, ha concluso i suoi lavori e le udienze il 30 ottobre e si appresta a pubblicare un dettagliato rapporto sull’indagine, che verrà diffuso alla fine di dicembre e presentato al governo dell’Orissa.
Il giudice A.S. Naidu, a capo della Commissione, ha rimarcato che “a causa della mancata collaborazione da parte di molte parti interessate, compreso il governo, ci sono voluti quasi sette anni per terminare l'inchiesta”.
Compito principale della Commissione è stato studiare la sequenza di eventi e circostanze che hanno portato all'uccisione del leader indù Swami Laxmanananda Saraswati il 23 agosto del 2008 (scintilla che fece scoppiare la violenza, dato che i cristiani furono accusati dell’omicidio) e l’ondata di violenza seguente. La Commissione ha ricevuto quasi 700 dichiarazioni giurate. Il 1 ° luglio 2009 la Commissione ha presentato una relazione intermedia al governo, raccomandando misure adeguato per prevenire nuovi episodi di violenza in Kandhamal.
Il distretto di Kandhamal è stato l'epicentro della violenza anticristiana nel 2008. Più di 5.600 case in 415 villaggi furono saccheggiate, oltre 90 furono i morti e 395 tra e luoghi di culto furono distrutti, mentre gli sfollati cristiani furono 56mila. (SD-PA) (Agenzia Fides 3/11/2015)
Il giudice A.S. Naidu, a capo della Commissione, ha rimarcato che “a causa della mancata collaborazione da parte di molte parti interessate, compreso il governo, ci sono voluti quasi sette anni per terminare l'inchiesta”.
Compito principale della Commissione è stato studiare la sequenza di eventi e circostanze che hanno portato all'uccisione del leader indù Swami Laxmanananda Saraswati il 23 agosto del 2008 (scintilla che fece scoppiare la violenza, dato che i cristiani furono accusati dell’omicidio) e l’ondata di violenza seguente. La Commissione ha ricevuto quasi 700 dichiarazioni giurate. Il 1 ° luglio 2009 la Commissione ha presentato una relazione intermedia al governo, raccomandando misure adeguato per prevenire nuovi episodi di violenza in Kandhamal.
Il distretto di Kandhamal è stato l'epicentro della violenza anticristiana nel 2008. Più di 5.600 case in 415 villaggi furono saccheggiate, oltre 90 furono i morti e 395 tra e luoghi di culto furono distrutti, mentre gli sfollati cristiani furono 56mila. (SD-PA) (Agenzia Fides 3/11/2015)
ASIA/TURCHIA - Proprietà restituite alle Chiese dopo contenziosi legali
Mardin (Agenzia Fides) - La Corte d'Appello ha restituito al monastero siro ortodosso di Mor Hananyo, situato a Mardin, nel sud-est della Turchia, 439 acri di terra che era stata confiscata. Come appreso da Fides, al termine di una disputa legale, le autorità ecclesiastiche hanno ottenuto un verdetto favorevole. Anche se l'atto di proprietà del terreno indica chiaramente l'appartenenza alla Fondazione del monastero, la terra era stata confiscata dallo stato per poi essere restituita alla Chiesa nel 2006. Contro questo disposizione il ministero del Tesoro aveva inoltrato un ricorso che la Corte d'appello ha respinto, ripristinando a titolo definitivo la proprietà della Fondazione monastero. L'abate del monastero, Gabriel Akyüz, ha espresso grande soddisfazione.
Il monastero di Mor Hananyo, fondato nel V secolo, è un importante monastero siro-ortodosso, meglio conosciuto come “Monastero Zafferano”, dal caldo colore della pietra con cui è costruito.
Le diverse confessioni cristiane presenti in Turchia hanno aperto contenziosi legali con lo stato per la restituzione di proprietà indebitamente sequestrate. Tra gli altri procedimenti, la Chiesa Apostolica Armena ha presentato alla Corte costituzionale della Turchia il ricorso contenente la richiesta di restituzione delle residenze e delle proprietà appartenute alla sua comunità nella città di Sis, corrispondente alla attuale città turca di Kozan.
Mesi fa il tribunale amministrativo di Istanbul ha disposto la restituzione dei diritti di proprietà di un ampio apprezzamento di terra alla Fondazione sira Kadim Meryemana, legata alla Chiesa sira ortodossa, a cui il terreno era stato confiscato nel 1970.
Molte confische risalgono proprio al 1970 quando, il Ministero del Tesoro aveva cancellato tutte le donazioni e i passaggi di proprietà realizzati a favore delle fondazioni religiose non musulmane avvenuti dopo il 1936, richiamandosi alle leggi che, in quell'anno, avevano bloccato le acquisizioni di proprietà immobiliari da parte di enti religiosi non musulmani. (PA) (Agenzia Fides 3/11/2015)
Il monastero di Mor Hananyo, fondato nel V secolo, è un importante monastero siro-ortodosso, meglio conosciuto come “Monastero Zafferano”, dal caldo colore della pietra con cui è costruito.
Le diverse confessioni cristiane presenti in Turchia hanno aperto contenziosi legali con lo stato per la restituzione di proprietà indebitamente sequestrate. Tra gli altri procedimenti, la Chiesa Apostolica Armena ha presentato alla Corte costituzionale della Turchia il ricorso contenente la richiesta di restituzione delle residenze e delle proprietà appartenute alla sua comunità nella città di Sis, corrispondente alla attuale città turca di Kozan.
Mesi fa il tribunale amministrativo di Istanbul ha disposto la restituzione dei diritti di proprietà di un ampio apprezzamento di terra alla Fondazione sira Kadim Meryemana, legata alla Chiesa sira ortodossa, a cui il terreno era stato confiscato nel 1970.
Molte confische risalgono proprio al 1970 quando, il Ministero del Tesoro aveva cancellato tutte le donazioni e i passaggi di proprietà realizzati a favore delle fondazioni religiose non musulmane avvenuti dopo il 1936, richiamandosi alle leggi che, in quell'anno, avevano bloccato le acquisizioni di proprietà immobiliari da parte di enti religiosi non musulmani. (PA) (Agenzia Fides 3/11/2015)
AMERICA/MESSICO - Per la prima volta nella storia messicana una Enciclica del Papa sarà presentata in Senato
Città del Messico (Agenzia Fides) – Domani, 4 novembre, la Commissione speciale sul cambiamento climatico, l'Istituto messicano di dottrina sociale cristiana e la Fondazione Konrad Adenauer daranno vita al forum intitolato "Povertà e cambiamento climatico. Presentazione dell'enciclica Laudato Sì", che sarà coordinato dalla Senatrice Silvia Garza Galvan, Presidente della Commissione speciale sul cambiamento climatico. L'evento si terrà nell'auditorium del Senato della Repubblica.
La nota inviata a Fides dall’arcidiocesi di Mexico afferma testualmente "Per la prima volta, i Vescovi messicani presenteranno un documento del Papa Francesco in questa sede legislativa". Per la Chiesa cattolica interverranno Sua Ecc. Mons. Rogelio Cabrera López, Arcivescovo di Monterrey, e Sua Ecc. Mons. Juan Armando Pérez Talamantes, Vescovo ausiliare della stessa arcidiocesi. La dottoressa Maria Amparo Martínez Arroyo, Direttrice generale dell'Istituto nazionale di ecologia e cambiamento climatico, presenterà una lettura della Laudato sì dal punto di vista della scienza.
Si tratta di un fatto senza precedenti, in un Paese come il Messico, nel quale le istituzioni del governo sono state storicamente connotate da un forte laicismo e anticlericalismo. Il 15 ottobre scorso, lo stesso Senato messicano aveva approvato all’unaminità l'invito da rivolgere a Papa Francesco, perché visiti il senato nella sua prossima visita pastorale in Messico, nel febbraio 2016.
(CE) (Agenzia Fides, 03/11/2015)
La nota inviata a Fides dall’arcidiocesi di Mexico afferma testualmente "Per la prima volta, i Vescovi messicani presenteranno un documento del Papa Francesco in questa sede legislativa". Per la Chiesa cattolica interverranno Sua Ecc. Mons. Rogelio Cabrera López, Arcivescovo di Monterrey, e Sua Ecc. Mons. Juan Armando Pérez Talamantes, Vescovo ausiliare della stessa arcidiocesi. La dottoressa Maria Amparo Martínez Arroyo, Direttrice generale dell'Istituto nazionale di ecologia e cambiamento climatico, presenterà una lettura della Laudato sì dal punto di vista della scienza.
Si tratta di un fatto senza precedenti, in un Paese come il Messico, nel quale le istituzioni del governo sono state storicamente connotate da un forte laicismo e anticlericalismo. Il 15 ottobre scorso, lo stesso Senato messicano aveva approvato all’unaminità l'invito da rivolgere a Papa Francesco, perché visiti il senato nella sua prossima visita pastorale in Messico, nel febbraio 2016.
(CE) (Agenzia Fides, 03/11/2015)
AMERICA/ARGENTINA - La Giornata nazionale del malato, occasione per suscitare in tutti maggiore sensibilità
Buenos Aires (Agenzia Fides) – La Commissione Episcopale per la Pastorale della Salute dell’Argentina ha già diffuso il materiale preparato per celebrare la Giornata Nazionale del Malato che si terrà l'8 novembre, seconda domenica del mese, in tutto il paese. La nota inviata a Fides dalla CEA (Conferenza Episcopale Argentina) segnala che con lo slogan "Sinceramente di cuore, ama i malati", i Vescovi hanno ricordato nella lettera di invito che "il Santo Padre ci chiede di vivere quest'anno nella prospettiva della sapientia cordis, la sapienza del cuore".
La celebrazione di questa giornata mira a suscitare maggiore sensibilità nella popolazione, dopo molti episodi di povertà e promiscuità accaduti, che hanno provocato vittime, in modo particolare bambini e ragazzi.
Secondo l’ultimo rapporto realizzato dal Ministero della Sanità argentino, nel Paese muore una persona ogni 10 ore per problemi dovuti alla malnutrizione. In seguito alla recente morte per denutrizione di un bambino nella provincia del Chaco (vedi Fides 14/09/2015), il Centro di Studi e Ricerca Sociale Mandela ha aggiunto che ci sono anche altri casi simili, dovuti al cattivo funzionamento del sistema socio-sanitario pubblico della provincia. Il rapporto evidenza che, nonostante l’Argentina sia uno dei Paesi con un grande potenziale di produzione alimentare a livello mondiale, muoiono persone di ogni età, anche se la percentuale è maggiore nelle persone oltre i 75 anni, che corrispondono al 70% dei decessi. I giovani rappresentano l’8% (vedi Fides 15/09/2015).
La Chiesa, con i suoi servizi sociali e sanitari, assiste in tutto il paese una quantità enorme di persone malate e abbandonate. Solo nella provincia di Jujuy più di 30 mila bambini si presentano nelle centinaia di mense gestite dalla Chiesa, dallo Stato e da diverse ong.
(CE) (Agenzia Fides, 03/11/2015)
La celebrazione di questa giornata mira a suscitare maggiore sensibilità nella popolazione, dopo molti episodi di povertà e promiscuità accaduti, che hanno provocato vittime, in modo particolare bambini e ragazzi.
Secondo l’ultimo rapporto realizzato dal Ministero della Sanità argentino, nel Paese muore una persona ogni 10 ore per problemi dovuti alla malnutrizione. In seguito alla recente morte per denutrizione di un bambino nella provincia del Chaco (vedi Fides 14/09/2015), il Centro di Studi e Ricerca Sociale Mandela ha aggiunto che ci sono anche altri casi simili, dovuti al cattivo funzionamento del sistema socio-sanitario pubblico della provincia. Il rapporto evidenza che, nonostante l’Argentina sia uno dei Paesi con un grande potenziale di produzione alimentare a livello mondiale, muoiono persone di ogni età, anche se la percentuale è maggiore nelle persone oltre i 75 anni, che corrispondono al 70% dei decessi. I giovani rappresentano l’8% (vedi Fides 15/09/2015).
La Chiesa, con i suoi servizi sociali e sanitari, assiste in tutto il paese una quantità enorme di persone malate e abbandonate. Solo nella provincia di Jujuy più di 30 mila bambini si presentano nelle centinaia di mense gestite dalla Chiesa, dallo Stato e da diverse ong.
(CE) (Agenzia Fides, 03/11/2015)
Nessun commento:
Posta un commento