| |||
top^ | |||
AFRICA/KENYA - Una religiosa incaricata dai Vescovi di coordinare il progetto della televisione cattolica nazionale del Kenya | |||
Nairobi (Agenzia Fides) – Una religiosa a capo del progetto per la creazione della prima televisione cattolica nazionale del Kenya. Si tratta di suor Agnes Lucy Lando, Direttore della ricerca e degli studi post-laurea presso la Daystar University, che è stata nominata coordinatrice e consulente principale per assistere la Conferenza dei Vescovi cattolici del Kenya (KCCB) nella gestione di Ukweli Television Kenya. L’emittente, il cui motto è "portare Cristo alle persone e le persone a Cristo", è stata lanciata sui canali online il 1° aprile di quest’anno ed ha appena ottenuta la licenza commerciale di trasmissione in chiaro dall'Autorità per le comunicazioni del Kenya (CA). In una intervista a Ukweli TV, che ha sede presso il National Youth Center (Mji-Wa Furaha), suor Lando ha ringraziato i Vescovi per la fiducia a lei accordata per guidare il nuovo progetto televisivo nonostante il suo altro impegno alla Daystar University, che è un'istituzione non cattolica. Suor Lando ha detto che la chiusura delle chiese all'inizio dell'anno a causa della pandemia Covid-19 ha influenzato la creazione della nuova stazione televisiva. “Era desiderio dei Vescovi rimanere in contatto con i fedeli. Hanno quindi chiesto che l'istituzione di Ukweli TV venga accelerata in modo che possa essere utilizzata come strumento di evangelizzazione e per raggiungere i cristiani con messaggi di speranza e incoraggiamento". "A nome dei Vescovi, sono entusiasta che finalmente abbiamo qualcosa da cui cominciare. Ringraziamo il team di Nairobi per il loro impegno nell'aiutare ad acquisire la licenza di trasmissione" ha detto il Presidente della Commissione per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale del Kenya, Sua Ecc. Mons. Joseph Obanyi Sagwe, Vescovo di Kakamega, sotto la cui guida è stato realizzato il progetto della TV cattolica. Il Vescovo ha rilevato che i Vescovi sono felici di possedere finalmente una propria stazione televisiva nazionale. Mons. Obanyi ha detto che Ukweli TV inizierà presto a trasmettere programmi e ha invitato i cristiani di tutte le diocesi a sostenere la nuova TV e il team incaricato di gestirla, infine ha reso omaggio a suor Lando per il suo impegno e per aver accettato di aiutare i Vescovi a realizzare il loro sogno. (L.M.) (Agenzia Fides 24/9/2020) | |||
top^ | |||
AFRICA/NIGERIA - Le continue profanazioni costringono alla chiusura di una chiesa | |||
Abuja (Agenzia Fides) – I continui sacrilegi commessi nella chiesa di San Pietro a Makurdi hanno costretto il Vescovo della diocesi nigeriana, Sua Ecc. Mons. Wilfred Anagbe, a sospendere a tempo indeterminato tutte le attività nella parrocchia. La sospensione, entrata in vigore il 15 settembre 2020, ha fatto seguito a due attacchi sacrileghi alla parrocchia, il 12 agosto e il 13 settembre, da parte di persone ancora da identificare. Il decreto che sancisce la sospensione delle attività liturgiche e pastorali afferma: "La parrocchia d'ora in poi sarà chiusa per la celebrazione della Santa Messa e per tutte le altre attività pastorali in linea con il Canone 1211, con effetto da oggi, 15 settembre 2020, fino a nuovo avviso". Gli assalitori sono entrati nella cappella dell'Adorazione perpetua del Santissimo Sacramento e nell'edificio principale della chiesa, profanando la Santissima Eucaristia e saccheggiando i calici sacri, per cui tutta la chiesa è rimasta profanata. La chiusura, secondo il decreto, "è per consentirci di prepararci adeguatamente alla penitenza richiesta dalla legge per riparare il danno che questa profanazione ha arrecato al Sacro Corpo di Cristo". “Le attività pastorali riprenderanno solo dopo che sarà stata fatta una riparazione proporzionale a questo sacrilegio e saranno pienamente garantite migliori strutture di sicurezza per la parrocchia, secondo i requisiti canonici. Fatto ciò, l'intera comunità di questa parrocchia, tra l'altro, dovrà partecipare ad una novena di riparazione che si concluderà con un rito di espiazione, secondo le norme liturgiche diocesane”, spiega il decreto firmato da Mons. Anagbe. (L.M.) (Agenzia Fides 24/9/2020) | |||
top^ | |||
ASIA/KAZAKISTAN - La prima basilica in terra kazaka: “Qui le radici della Chiesa che ha attraversato la repressione sovietica” | |||
Karaganda (Agenzia Fides) - “Il titolo di Basilica minore concesso alla chiesa di San Giuseppe a Karaganda è un riconoscimento molto importante per i cattolici del Kazakistan. Si tratta di un vero Santuario: in tantissimi vi si recano in pellegrinaggio, perché al suo interno sono conservate le reliquie del sacerdote martire del comunismo Vladislav Bukovinskyin. Inoltre proprio qui si trovano le radici della presenza cattolica kazaka durante i decenni della repressione sovietica, quando non era possibile professare la fede. E’ una chiesa unica, perché è una delle prime registrate ufficialmente in Kazakistan, nel 1977. Il 29 giugno 1980, il Vescovo Alexander Khira la consacrò solennemente. Per questo, in occasione del quarantesimo anniversario della consacrazione, ho chiesto la concessione di titolo di Basilica minore, e Papa Francesco ha accolto la nostra richiesta”. Lo racconta all’Agenzia Fides Mons. Adelio Dell’Oro, Vescovo di Karaganda, che nei giorni scorsi ha ricevuto - e letto pubblicamente nel corso di una celebrazione eucaristica - il decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Si tratta della prima chiesa riconosciuta come Basilica nel paese dell’Asia centrale. Le origini della chiesa di San Giuseppe risalgono al periodo successivo alla morte di Stalin: nel 1953 alcuni sacerdoti liberati dai campi di concentramento raggiunsero la città di Karaganda. “Tra questi, padre Wladislav Bukowinsky, il Vescovo greco-cattolico Alexander Khira, padre Alexander Staub, padre Alexiy Zaritsy, padre Albinas Dumblyauskas e altri. Tutti questi sacerdoti battezzavano, confessavano, celebravano la Santa Messa e i matrimoni clandestinamente. La gente veniva da loro da regioni lontane per ricevere i santi Sacramenti. C’erano, inoltre, molte donne credenti: Gertrude e Valentina Detzel, Maria Becker, Thea Balter, Flora Stivikh e molte altre che, nonostante le crudeli persecuzioni, erano impegnate nella catechesi per adulti, bambini e adolescenti, che preparavano alla Prima Comunione e agli altri Sacramenti”, racconta mons. Dell’Oro. Secondo quanto riferito dal Vescovo, grazie alla perseveranza di tanti cattolici, il 28 gennaio 1977, fu concesso il permesso di registrare la parrocchia della comunità romano-cattolica di Karaganda. Fu acquistata una “zemlianka”, cioè una casa-rifugio interrata, sul cui sito era previsto di costruire la chiesa. Lì, il 19 marzo 1977, festa di San Giuseppe, fu celebrata per la prima volta ufficialmente la Santa Messa. Le fondamenta della chiesa futura furono gettate nel novembre dello stesso anno. “Alla costruzione del tempio, iniziata nella primavera del 1978, parteciparono tutti, dal più piccolo al più grande, compresi invalidi e ammalati, e già l’8 settembre fu celebrata la prima Messa nella chiesa di San Giuseppe a Karaganda, appena edificata”, ricorda il Presule. Il 29 giugno 1980, il Vescovo Alexander Khira la consacrò solennemente. “L’assegnazione del titolo di Basilica minore ha lo scopo di rafforzare il legame di questa chiesa con il Vescovo di Roma e di evidenziare la sua importanza nel territorio del Kazakistan. Questo è esteriormente riconoscibile dalle insegne pontificie sul portale di ingresso e all’interno della chiesa”, spiega a Fides il Vescovo. Per sottolineare l’unità con la Cattedra romana di Pietro, ogni anno, nella Basilica kazaka saranno celebrate diverse festività, come la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno) e l’anniversario dell’elezione del Romano Pontefice (13 marzo 2013). I fedeli potranno lucrare l’indulgenza plenaria in quelle date e, una volta all’anno, anche in un giorno liberamente scelto. (LF-PA) (Agenzia Fides 24/9/2020) | |||
top^ | |||
ASIA/INDIA - Due statue di Gesù e Maria danneggiate e deturpate in Andra Pradesh | |||
Mandapeta (Agenzia Fides) - Due statue di Gesù e della Vergine Maria sono state deturpate e danneggiate in una parrocchia cattolica dell'arcidiocesi di Visakhapatnam, in Andhra Pradesh, stato dell' India meridionale. Le due statue erano collocate all'ingresso nel complesso della chiesa di Santa Maria Maddalena a Mandapeta. Come riferito a Fides, un gruppo di ignoti le ha danneggiate e bruciate il 22 settembre. “E' un incidente piuttosto spiacevole, una denuncia è stata presentata alla locale stazione di polizia” ha detto a Fides padre R. P. V. Prasad, Segretario della diocesi, riferendo che sono in corso ulteriori indagini della polizia. Va notato che la scorsa settimana si sono verificati episodi di profanazione di templi indù e vi è stato l'incendio del baldacchino che trasportava la divinità principale indù per le strade del villaggio. Secondo gli inquirenti l'incendio di due statue cattoliche potrebbe essere una sorta di rappresaglia dopo l'incidente avvenuto nel tempio induista. Padre Joseph Arlagadda, vice segretario del Consiglio dei Vescovi cattolici di Telugu (che comprende i Vescovi delle province ecclesiastiche di Hyderabad e Visakhapatnam e la diocesi di rito orientale a Telangana) osserva a Fides: "Questi gesti intendono disturbare la pace nel distretto. Non bisogna cedere alle provocazioni", invitando alla calma i fedeli cattolici della parrocchia locale di Mandapta che ha circa 3000 battezzati. In India si sono registrati 31 episodi di attacchi a luoghi o personaggi cristiani nell'agosto di quest'anno. La maggior parte di questi attacchi è stata segnalata negli stati di Uttar Pradesh in Chhattisgarh, come riferisce il sito web "MapViolence", gestito dallo United Christian Forum (UCF), per segnalare e monitorare gli episodi di violenza e ostilità contro la comunità cristiana in India. L'organizzazione segnala che spesso, alla base di tali violenze, vi è la diffusione di notizie false o di propaganda tendenziosa: si afferma, ad esempio che i cristiani starebbero cercando di convertire fedeli indù, anche offrendo denaro. Tali notizie, diffuse ad arte sui social media, innescano reazioni violente. "I fedeli cristiani sono rispettosi della legge e nutrono benevolenza nei confronti dei concittadini" ribatte l'UCF. (SD-PA) (Agenzia Fides 24/9/2020) | |||
top^ | |||
AMERICA/COLOMBIA - “Siamo sulla stessa barca, remiamo insieme”: Settimana del Migrante e del Rifugiato | |||
Bogotà (Agenzia Fides) – Con lo slogan “Siamo sulla stessa barca, remiamo insieme”, dal 21 al 27 settembre si sta celebrando in Colombia la “Settimana del Migrante e del Rifugiato 2020”, che quest'anno si svolgerà virtualmente a causa della situazione sanitaria provocata dal Covid-19. Sensibilizzare sul "dramma degli sfollati interni, dramma spesso invisibile" e sulle diverse azioni che si realizzano a sostegno di questa popolazione, è l'obiettivo della Giornata mondiale, che si celebrerà domenica 27 settembre. Papa Francesco ha rilevato che “le persone in mobilità umana devono essere accolte, protette, promosse e integrate, soprattutto gli sfollati interni”. Gli scontri e le emergenze umanitarie, aggravate dai mutamenti climatici, aumentano il numero degli sfollati e colpiscono le persone che già vivono in uno stato di estrema povertà. Nel caso della Colombia, la Giornata tiene conto anche della migrazione da altri Paesi, vista la situazione creatasi negli ultimi anni, sottolinea la nota della Conferenza episcopale colombiana pervenuta a Fides. Lo slogan della campagna invita a condividere la vita, riconoscere la ricchezza dei migranti al loro arrivo in diverse regioni, promuovere la loro integrazione e ridurre la xenofobia. A causa della pandemia in atto, non si svolgeranno come nel passato incontri e attività in luoghi specifici, per cui il Segretariato Nazionale per la Pastorale Sociale/Caritas Colombia (SNPS/CC), mostrerà in forma virtuale il suo lavoro a sostegno dei fratelli migranti e rifugiati che anno dopo anno devono lasciare le loro case per cercare un futuro migliore. Tra i sussidi preparati dal SNPS/CC ci sono: immagini per i social network; frasi di Papa Francesco per la 106a Giornata del Migrante e del Rifugiato; un opuscolo con alcuni consigli che faciliteranno le istanze dei migranti in Colombia; frasi bibliche che incoraggiano all'amore per il prossimo, soprattutto per la popolazione migrante; un libretto per i ragazzi che parla di integrazione e sostegno al fratello migrante; un video esplicativo della legge sull'immigrazione; testimonianze di migranti venezuelani e colombiani rientrati che hanno ricevuto aiuto dalla Chiesa cattolica; articoli che rendono visibile il lavoro svolto dal SNPS/CC; storie di vita di migranti; video testimonianze di sacerdoti che aiutano la popolazione migrante. "Possiamo tutti far parte di questa campagna, vivere questa celebrazione da casa, scaricando le nostre risorse comunicative e condividendole sui vostri social network" sottolineano gli organizzatori. (SL) (Agenzia Fides 24/9/2020) | |||
top^ | |||
AMERICA/STATI UNITI - Chiesa cattolica e società americana devono riconoscere i contributi storici e attuali della leadership ispanica e latina | |||
Washington (Agenzia Fides) - Il “Mese del patrimonio ispanico negli Stati Uniti d’America”, dal 15 settembre al 15 ottobre, sta presentando interventi e proposte di riconoscimento sia da parte della Chiesa cha dalla società civile. "È particolarmente significativo per la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, perché è a metà del cammino quadriennale iniziato con il Quinto Incontro Nazionale di Pastorale Ispanico/Latina, nel 2018" ha affermato ieri il Vescovo ausiliare di Detroit, Mons. Arturo Cepeda, che è presidente del Sottocomitato per gli affari ispanici della Conferenza dei Vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB). “Sia la Chiesa cattolica che la società americana devono riconoscere i contributi storici e attuali della leadership ispanica e latina in tutte le sfere della Chiesa e della società” ha aggiunto. Gli Incontri nazionali hanno riconosciuto come ispanici e latini si siano intrecciati nel tessuto stesso della Chiesa e della società negli Stati Uniti per molte generazioni. In occasione di questi ultimi eventi, è stata realizzata una ricerca sulla presenza dei latinoamericani nella Chiesa e nella società statunitense, da cui emerge che dal 1990 al 2016 la popolazione cattolica ispanica/latina degli Stati Uniti è aumentata di circa 13,7 milioni, mentre la popolazione cattolica del paese, nel complesso, è aumentata di circa 3,6 milioni. La percentuale di ispanici e latini statunitensi che erano cattolici, nel 2016, era del 52%, e poco più della metà dei cattolici di età inferiore ai 50 anni erano ispanici o latini. Per evidenziare questo impegno da parte della Chiesa cattolica, la Sottocommissione per gli affari ispanici dell'USCCB ospiterà, in forma virtuale, il 9 e 10 ottobre, l’incontro di verifica dei rappresentanti di questa pastorale presenti in ogni diocesi. "Il processo avviato con il V Incontro ha dimostrato la profonda fede e l'impegno di ispanici e latini per la Chiesa" ha detto Mons. Cepeda. “Allo stesso tempo, ha dimostrato il loro spirito imprenditoriale, una profonda consapevolezza e preoccupazione per i mali sociali della nostra società, così come il forte impegno per la giustizia sociale, inclusa una vasta gamma di questioni sulla vita. Gli ispanici, e in particolare i cattolici ispanici, sono determinati a essere parte della soluzione ai problemi della realtà odierna: la pandemia da Covid-19, l'appello alla giustizia razziale e il continuo impatto del cambiamento climatico globale" ha concluso. (CE) (Agenzia Fides 24/09/2020) |
Nessun commento:
Posta un commento