Il Papa in Friuli. Mons. Mazzocato su Youtube:
è un momento per vivere la comunione nella fede versione testuale
«Questa comunione anche nella tradizione storica credo sarà un’occasione per riviverla, anche nel suo significato più profondo di una tradizione che continua»
UDINE (11 febbraio, ore 17.15) - Per l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, «la visita del Santo Padre ad Aquileia e Venezia significa certamente un evento di grande importanza e un momento per vivere la comunione con la Chiesa di Roma».
La tradizione
La tradizione, infatti, «fa ricondurre l’evangelizzazione di Aquileia a San Marco, inviato da San Pietro, e la consacrazione del primo vescovo, S.Ermacora, il fondatore, consacrazione che risalirebbe a San Pietro, presentato questo nuovo vescovo da S.Marco».
Quindi – aggiunge l’Arcivescovo – «questa comunione anche nella tradizione storica credo sarà un’occasione per riviverla, anche nel suo significato più profondo di una tradizione che continua. Tradizione di comunione tra le Chiese».
Nel cuore dell’Europa
Prosegue mons. Mazzocato: «Quello che ci auguriamo e speriamo, vista la collocazione in questa area un po’ nel cuore dell’Europa, con questi nuovi scenari che si aprono davanti, è che il Santo Padre abbia una parola che apra gli orizzonti alla comunione tra le Chiese sorelle di dell’Europa».
L’Arcivescovo conferma – in un messaggio su You tube – che «già abbiamo iniziato a sensibilizzare la gente, le persone, le comunità cristiane. Penso che già il fatto che il Papa abbia questa prima tappa ad Aquileia, che poi si completerà a Venezia, motiverà molto la popolazione del Friuli-Venezia Giulia perché il riferimento ad Aquileia è ancora nel cuore e nella memoria di tante persone, anzi possiamo dire della intera nostra popolazione».
I Vescovi del Nordest
In un messaggio i Vescovi del Nordest sottolineano che «il Papa viene per confermarci nella fede, il dono più prezioso che abbiamo ricevuto. Il Suo sarà un incontro con il popolo di Dio del Nordest, che affonda le sue radici ad Aquileia da cui sono scaturite cinquantatre Chiese, che vanno ben oltre i confini della nostra Italia attuale. Il Nordest italiano sente inoltre oggi l’urgenza di vivere appieno la sua nuova vocazione di crocevia di popoli latini, slavi e germanici». La nostra fede – aggiungono i Vescovi – ci insegna che il Papa è una presenza diretta e immediata in ogni Chiesa particolare come l’esprimiamo in ogni celebrazione dell’Eucaristia».
Uno di famiglia
Insomma, «è uno di famiglia. Lo vogliamo pertanto accogliere non solo come un ospite gradito ma come colui che, in quanto successore di Pietro, è il garante della comunione ecclesiale. Di ogni nostra parrocchia, di ogni comunità religiosa, di ogni aggregazione di fedeli egli è il necessario punto di riferimento».
Ecco, dunque, che «ci disponiamo a riceverlo attraverso la preghiera e l’approfondimento del suo magistero».
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
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