UDINE (17 ottobre, ore 18.30) - Chiesa udinese in festa domenica 19 ottobre. Il clero diocesano si appresta infatti ad accogliere tra le sue fila un nuovo diacono. Si tratta del buiese Luca Calligaro, 26 anni, che riceverà il primo grado dell’ordine sacro (in vista del presbiterato) alle ore 16 in Cattedrale dall’Arcivescovo di Udine mons. Pietro Brollo.
Nato a Gemona del Friuli il 30 maggio del 1982, Calligaro è cresciuto nella fede nella Pieve di S. Lorenzo di Buja. Dopo aver completato gli studi superiori, ha frequentato la comunità vocazionale e quindi ha scelto di entrare in Seminario nel 2001 per diventare sacerdote. Dopo aver prestato servizio pastorale nella parrocchia di origine, attualmente è in forza da più di un anno nella parrocchia di Lignano Sabbiadoro accanto al parroco don Angelo Fabris.
«Questa ordinazione diaconale per me non è un traguardo ma un punto di partenza – spiega Luca Calligaro –. È il primo dei tre gradi del sacramento dell’ordine, e significa mettersi al servizio degli altri e al servizio di Dio. Concretamente il Signore è presente in ogni persona che ci è vicina, nel nostro prossimo. Nella relazione serena e feconda che instauriamo con chi ci sta accanto, ciascuno di noi può incontrare Dio che ci manifesta la sua volontà. Mettersi a servizio degli altri significa quindi scoprire la vita di Dio che si manifesta in ciascuno di noi. Il diacono è chiamato ad esercitare questo impegno nella carità. Nell’immagine del mio santino ho scelto di mettere un san Lorenzo presente nella parrocchia di Buja, ritratto mentre fa la carità ai poveri. Non si tratta di elemosina ma è il dono di un volto sorridente alle persone che soffrono».
Luca Calligaro in questo momento ripercorre la sua storia guardando indietro con gratitudine alle persone che lo hanno aiutato a scoprire la vocazione. In particolare i parroci di Buja mons. Bressani, di cui ricorre il decennale della morte, e mons. Emidio Goi. E poi i rettori del Seminario, mons. Luciano Nobile e ora don Dino Bressan, il padre spirituale del Seminario don Giuseppe Peressotti. Senza dimenticare don Angelo Fabris, parroco della comunità di Lignano dove attualmente svolge servizio pastorale
Roberto Pensa
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