Pubblicato il 19/11/2008 | da Silvia Savi
Fonte: www.comunicati-stampa.net
Presentata in Confidustria Udine l’acquisizione della Siderurgica di San Giorgio di Nogaro Nuova proprietà e nuova gestione per l’impianto dell’Aussa Corno che recupera materiali ferrosi. L’acquisizione consente alla società tedesca di chiudere il ciclo del fluff tra Italia e Austria.
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Annemarie Becker, presidente di Jakob Becker GmbH ha affermato: “Vogliamo instaurare una gestione corretta e sostenibile dell’impianto di San Giorgio di Nogaro e produrre qui nuovi posti di lavoro. Becker ha festeggiato da poco 110 anni di attività nel settore dei rifiuti. La nostra è un’impresa familiare condotta da me e dai miei due figli. Abbiamo deciso fin dall’inizio di essere presenti all’estero e finalmente lo siamo anche in Italia. Auspico che daremo buone prospettive economiche al territorio e che troveremo grande margine di collaborazione con gli operatori locali”.
Robert Riepl, presidente Jakob Becker GmbH Alpe Adria e responsabile della società di San Giorgio di Nogaro che si chiamerà Becker Italia ha concluso: “La scelta di San Giorgio di Nogaro è per noi strategica perché apre prospettive per attività economiche future. Questo impianto è fondamentale nell’ottica di un’economia sostenibile”.
L’ingresso in Friuli Venezia Giulia è considerato strategico per la multinazionale tedesca in quanto consente l’acquisizione del più grande impianto in Italia – ed uno dei più grandi d’Europa –per la macinazione di materiali ferrosi destinati alla fusione in acciaieria. L’impianto di San Giorgio di Nogaro, infatti, è in grado di trattarne 400.000 tonnellate all’anno: 275.000 tonnellate di ferro e 125.000 di autopacchi (veicoli compressi). Detti materiali ferrosi proverranno anche dall’Est Europa e dai Balcani dove la Jakob Becker possiede propri impianti di recupero.
L’impianto di San Giorgio di Nogaro consentirà anche il recupero del fluff, ovvero il residuo non ferroso derivante dalla demolizione degli autoveicoli. Il fluff ha un elevato potere calorifico e può essere smaltito come combustibile nei termovalorizzatori. La Jakob Becker gestisce già alcuni impianti di termovalorizzazione tra cui l’inceneritore privato di Arnoldstein in Austria verso il quale saranno principalmente destinati i materiali recuperati nell’impianto friulano. In questo modo la Becker sarà in grado di chiudere all’interno del proprio network industriale tutta la filiera di raccolta, recupero e smaltimento dei rottami ferrosi.
Il primo passo per rendere operativo l’impianto di San Giorgio di Nogaro è l’ottenimento del dissequestro dello stesso da parte della Procura della Repubblica di Napoli per una vicenda giudiziaria che vede coinvolta la precedente proprietà.
Partono da qui le attività con cui Becker Italia darà nuovo corso all’impianto friulano. Con la riorganizzazione di tutta la gestione operativa dello stabilimento e l’inserimento della società nella sfera di controllo, anche finanziaria, della famiglia Becker cadono i presupposti del sequestro preventivo che la Procura aveva ordinato per rischio di reiterazione del reato.
Nei prossimi mesi l’impianto di San Giorgio di Nogaro entrerà di nuovo in funzione regolarmente e questo consentirà di dare anche nuova linfa occupazionale al territorio sia in termini di occupazione diretta (con l’assunzione di una decina di persone) sia in termini di indotto.
A San Giorgio di Nogaro, inoltre, la Becker istituirà la propria sede italiana principale da cui intende avviare nuove attività in considerazione anche della posizione strategica del Friuli Venezia Giulia rispetto al mercato europeo e soprattutto est-europeo.
Il sito friulano è considerato dall’azienda tedesca ottimale dal punto di vista della logistica, sia per la vicinanza con le sedi operative austriache, sia per la presenza di servizi di trasporto quali linee ferroviarie e snodi portuali.
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