Convertitevi e credete al vangelo
Un altro cammino verso la Pasqua è iniziato. La meta che sta dinanzi alla Chiesa significa rinnovamento e storia nuova. Per raggiungere un traguardo, lo sappiamo per esperienza, non è sufficiente un entusiasmo epidermico o una volontà generica: occorre un impegno preciso, una lunga e laboriosa preparazione. Il rinnovamento della propria vita non è affare di un momento, ma è frutto di sacrificio, di costanza, di pazienza. La Quaresima è l'opportunità che Dio ci offre.
Restaurazione dell'armonia
Nel deserto, dove Gesù si prepara alla sua missione, avviene lo scontro con Satana, uno scontro che riemergerà in tutto il vangelo di Marco. L'opera del Figlio di Dio infatti manifesterà progressivamente ciò che lo scarno episodio di Marco in certo senso anticipa. La presenza di Gesù fa arretrare il dominio del male e diventa il segno palese dell'avvento del Regno di Dio. In altri termini, con Gesù è finalmente giunto il tempo in cui Dio prende in mano la storia in modo decisivo per dirigerla verso il suo radicale rinnovamento. L'accenno del vangelo alla pacifica coabitazione di Gesù con le fiere richiama la visione dell'Eden, in cui la creazione è in perfetta armonia con l'uomo. Con Gesù, nuovo Adamo, l'umanità entra nella riconciliazione annunciata dai profeti per gli ultimi tempi. Con Gesù che porta a compimento nella sua persona la fedeltà di Noè - l'uomo giusto che salva l'avvenire del mondo -, la storia degli uomini si apre verso un nuovo futuro. In questo quadro sono da collocare le prime parole della predicazione di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Cambiare mentalità
Quando Dio irrompe nella storia o nella vita di un uomo, avviene un profondo cambiamento: mutano progetti, prospettive, abitudini, legami. Il perentorio appello di Gesù alla conversione si giustifica per il fatto che se è giunta la salvezza, se Dio si è fatto vicino bisogna disporsi ad accoglierlo senza indugi e resistenze per partecipare alla novità che Egli prospetta.
Convertirsi significa volgersi a Dio in modo incondizionato, invertire la rotta del proprio cammino, cambiare mentalità. Non si tratta solo di rinunciare al peccato, ma di dare un orientamento nuovo alla propria vita aderendo al vangelo. Uno sguardo lucido e schietto alla nostra esistenza di cristiani può far emergere situazioni di compromesso e di comodo, valori inconsistenti, prospettive sbagliate, buone abitudini senza convinzioni di fondo, sottomissione passiva agli idoli del mondo. Solo «chi si riconosce bisognoso di essere salvato da Dio e si lascia trasformare dal di dentro, diventa capace di rinnovare la sua esistenza e il mondo». Una duplice tentazione si può insinuare: quella di sentirsi abbastanza «a posto», di essere sufficientemente buoni e quella di non assumersi la fatica di cambiare scegliendo ciò che è più facile e meno impegnativo. Lasciar cadere la proposta pasquale di Dio è rimanere preda delle proprie illusioni e, in definitiva, delle proprie schiavitù, anche se dorate.
Il diluvio del nostro battesimo
Noè è l'uomo «trovato giusto» perché, messo alla prova (deve costruire l'arca senza conoscere le precise intenzioni divine e subire la derisione), ha fiducia e crede; per questo diventa l'uomo col quale Dio riannoda la sua opera di salvezza.
Nell'acqua del battesimo Dio pronuncia il suo giudizio di condanna sul peccato e fa rinascere il mondo rinnovato di una umanità fedele. Il battesimo realizza totalmente ciò che il diluvio ha prefigurato: è il «diluvio» che sancisce l'impegno di sottomettere a Dio tutta l'esistenza. Come Noè e Gesù, i battezzati sono coloro con i quali Dio fa alleanza in vista di un mondo e di una storia nuova. Ma l'alleanza è un dono che esige fedeltà continua. La conversione è precisamente l'abbandono del peccato che compromette la sopravvivenza dell'uomo e del mondo; è combattere ogni forma di malvagità e ingiustizia dentro e fuori di noi; è volgersi a Dio con una coscienza rinnovata per partecipare alla risurrezione dì Cristo.
Inseriti nel dinamismo della salvezza, i battezzati sono responsabili dell'annuncio del Regno presente nella novità del vangelo. Solo allora la quaresima farà emergere più nitidamente di fronte al mondo quei fermenti di novità che testimoniano la fecondità della fede e la forza rinnovatrice «di ogni parola che esce dalla... bocca» di Dio.
O Cristo, salvezza di chi era perduto,
tu sai quante volte ho provato a ricominciare,
ma ancora mi ha vinto il peccato.
Mi trovo ogni volta più stanco, più vecchio nel cuore. Mi chiedo a che serve provarci.
O Signore, fortezza di chi è tentato,
tu sai quante volte ho fallito, eppure ti avvicini a me: tu solo puoi dare l’aiuto a chi è incarcerato nello spirito. E oggi ti attendo, ti invoco.
O Cristo, pace di chi a te si affida, accoglimi ancora. Tu hai vinto il Maligno che insidia ogni uomo
e vieni a recarmi la buona notizia: «Il tempo è compiuto, il Regno è vicino».
La grazia non passi invano: convertimi a te, oggi. La vita con te, in te,
sarà ad ogni istante lo stupore di una nuova creazione.
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