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venerdì 15 agosto 2014

Secondo stime, i cristiani rifugiati in varie parti del Paese, sono oltre 100.000, su circa 1.000.000 di sfollati.

VATICANO - "Difendere il diritto dei cristiani", attività del Cardinale Filoni, Inviato del Papa
Ankawa (Erbil), (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha inviato a Fides da Erbil un breve resoconto .della sua giornata del 14 agosto come Inviato Personale del Papa:

Ankawa (Erbil), (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha inviato a Fides da Erbil un breve resoconto .della sua giornata del 14 agosto come Inviato Personale del Papa:

La giornata di oggi si è aperta con la visita al Presidente della Regione curda Masoud Barzani che ha avuto luogo alle ore 11.
L’inviato di Papa Francesco gli ha presentato la lettera che il Sommo Pontefice gli ha indirizzato per informarlo della presenza del Suo Inviato Personale al fine di manifestare apprezzamento per l’accoglienza dei profughi nella Regione curda, sia a nord che a sud della Piana di Ninive, e per ringraziare il Governo curdo per l’assistenza in favore dei profughi.
Il Presidente Barzani ha ricordato con piacere l’incontro avuto in Vaticano circa 2 mesi fa con il Santo Padre e si è detto lieto del sostegno morale e delle preghiere che i cattolici rivolgono a Dio nella presente difficile situazione in cui si trova l’Iraq e tutto il Kurdistan in particolare.
Il Presidente ha assicurato che con il suo Governo farà ogni sforzo per venire incontro alle più urgenti necessità dei cristiani e delle altre minoranze sradicate dalle loro case e dai loro villaggi e ha fortemente ribadito l’impegno per liberare ogni luogo nelle mani dei jhadisti dell’ISIS essendo l’Iraq la patria di ogni iracheno e di ogni curdo. Ha anche auspicato che i cristiani rimangano in questo Paese poiché essi sono parte della cultura e della tradizione più antica di esso. Il Presidente ha inoltre ringraziato i Paesi “amici” che si sono mossi per sostenere il Kurdistan in questo suo impegno politico-militare. Spera che i Paesi che hanno promesso aiuto mantengano le loro promesse e ha criticato quanti ignorano la difficile situazione in cui versa l’Iraq e il Kurdistan. Egli ha sottolineato di non avere bisogno di uomini per difendere la Patria ma piuttosto di armi moderne e di una copertura aerea. A questo riguardo chiede la solidarietà internazionale diretta.
Da parte sua, l’Inviato Personale del Santo Padre ha vivamente ringraziato, apprezzato e incoraggiato ogni sforzo ricordando che non soltanto la Chiesa parla per i cristiani ma anche per i diritti di tutte le altre minoranze. Ha difeso il diritto dei cristiani che desiderano di vivere in questa terra e di tornare nei propri villaggi. Il Cardinale, inoltre, ha rilevato che alcuni Paesi hanno una grave responsabilità morale sull’attuale situazione.
Raccontando poi quanto ha avuto modo già di vedere e di sentire tra i rifugiati, ha manifestato la preoccupazione che nel cuore dei rifugiati venga meno la voglia di ricominciare in questo Paese dopo aver perso tutto ed è forse questo l’aspetto più delicato della loro vicenda.
Inoltre, manifestando il proprio apprezzamento per quanto generosamente si sta facendo per sovvenire alle prime urgenti necessità materiali della gente, ha parlato anche di quello che è un secondo livello di interventi, e cioè la migliore loro sistemazione.
Secondo stime, i cristiani rifugiati in varie parti del Paese, sono oltre 100.000, su circa 1.000.000 di sfollati. Attualmente in Ankawa, quartiere cristiano di Erbil, ci sono 23 campi di rifugiati dove sono accolte non meno di 20.000 persone, mentre altre famiglie si trovano ospitate in case private o in altri alloggi di fortuna. Il Cardinale ha sottolineato la generosità di tanta gente sia nel campo del volontariato sia anche nell’aprire le porte delle proprie case ai rifugiati.
Il Presidente Barzani con molto senso di partecipazione ha più volte esclamato: tutti insieme moriremo o vivremo in questa Patria. Nel pomeriggio, il Cardinale, accompagnato dal Patriarca Sako, dal Nunzio Apostolico, dall’Arcivescovo locale, Mons. Bashar Warda, nonché da altri Presuli, ha visitato un campo di rifugiati presso la Chiesa siro-cattolica, dove ha incontrato varie persone, parlato con loro, raccolto le loro confidenze e preoccupazioni, visitato malati e handicappati e ha ascoltato storie struggenti di come questa gente è stata cacciata dalle loro case. Qui ha anche incontrato una comunità di una minoranza tribale non-cristiana, i kaki, grati per l’essere stati accolti dalla Chiesa cattolica non avendo come piccola minoranza altra alternativa dove poter trovare rifugio.
Successivamente ha visitato il campo della parrocchia caldea di Mar Elia, dove numerosi bambini, che venivano intrattenuti da giovani volontari, hanno cantato e pregato insieme. Ad essi ha portato l’abbraccio e l’affetto del Papa.
Infine, presso la Chiesa della comunità Siro-ortodossa, presente l’Arcivescovo ortodosso di Mossul, ha pregato con loro, ha portato una parola di incoraggiamento e di gratitudine, e ha visitato la comunità rifugiatasi nei locali della Chiesa stessa.
La serata si è conclusa con un’ulteriore visita ad un campo di rifugiati non lontano dalla casa dell’Arcivescovo caldeo di Erbil la cui abitazione è tutta circondata da qualche migliaio di rifugiati che dormono per terra, all’aperto, non solo per la carenza di strutture ma anche per il caldo torrido di questi giorni dell’estate irachena (45 gradi di calore).
A tutti ha dato un incoraggiamento e portato la benedizione del Santo Padre con l’assicurazione anche dei responsabili delle Chiese locali di venire incontro alle loro più urgenti necessità.
Nei prossimi due giorni è prevista anche una visita al centro Lalish degli Yezidi a cui rimetterà una somma di denaro a nome del Santo Padre. In seguito si recherà ai campi dei rifugiati della regione al nord della Piana di Ninive dove si trovano non meno di 60.000 persone, ossia a Zakho, Amadya e Duhok. Qui celebrerà la Messa dell’Assunta con la comunità locale e i rifugiati.

Ankawa (Erbil), 14 agosto 2014

(Agenzia Fides, 15/08/2014)

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