ASIA/IRAQ - Un ministro cristiano nel nuovo governo iracheno
Baghdad (Agenzia Fides) – C'è anche un ministro cristiano nel nuovo governo che ieri ha ottenuto la fiducia del parlamento iracheno con una maggioranza di 177 voti su 289: si tratta del caldeo Faris Yusef Jajo, appartenente a una famiglia caldea della zona di Alqosh e già eletto al Parlamento nella lista comunista. A lui è stato affidato il ministero della scienza e della tecnologia. La nuova compagine governativa, guidata dal primo ministro Haidar al-Abadi, comprende 23 ministri e 3 vice-premier. Per mancanza di consenso tra le forze in campo, non sono stati ancora designati i responsabili di due dicasteri-chiave come il Ministero degli interni e quello della difesa.
La squadra governativa vuole presentarsi come una risposta soddisfacente alle pressioni operate da vari attori della comunità internazionali che chiedevano un cambio di rotta della dirigenza politica di Baghdad verso un approccio più inclusivo, con l'intenzione di contrastare le spinte settarie operanti nel Paese e trovare unità d'intenti nella lotta contro i miliziani jihadisti dell'auto-proclamato Califfato Islamico. Il neo-premier sciita al-Abadi si è impegnato a sostenere il rafforzamento delle relazioni con la regione autonoma del Kurdistan iracheno, una riforma in chiave semi-federale e la ricostituzione delle Forze Armate. Nella distribuzione degli incarichi governativi un'ampia fetta di ministeri è andata ai rappresentanti dei partiti sciiti più vicini al premier, che si sono aggiudicati anche il ministero degli esteri. A rappresentanti laici e sunniti sono stati affidati 7 ministeri, mentre un curdo siederà alla guida del ministero delle finanze. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2014).
La squadra governativa vuole presentarsi come una risposta soddisfacente alle pressioni operate da vari attori della comunità internazionali che chiedevano un cambio di rotta della dirigenza politica di Baghdad verso un approccio più inclusivo, con l'intenzione di contrastare le spinte settarie operanti nel Paese e trovare unità d'intenti nella lotta contro i miliziani jihadisti dell'auto-proclamato Califfato Islamico. Il neo-premier sciita al-Abadi si è impegnato a sostenere il rafforzamento delle relazioni con la regione autonoma del Kurdistan iracheno, una riforma in chiave semi-federale e la ricostituzione delle Forze Armate. Nella distribuzione degli incarichi governativi un'ampia fetta di ministeri è andata ai rappresentanti dei partiti sciiti più vicini al premier, che si sono aggiudicati anche il ministero degli esteri. A rappresentanti laici e sunniti sono stati affidati 7 ministeri, mentre un curdo siederà alla guida del ministero delle finanze. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2014).
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