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mercoledì 24 giugno 2015

Bollettino Fides News del 24 giugno 2015

AFRICA/NIGERIA - “Nonostante gli ultimi attentati, abbiamo la speranza che Boko Haram sarà presto sconfitto” dice il Vescovo di Maiduguri
Abuja (Agenzia Fides) - “Abbiamo la speranza concreta che Boko Haram verrà sconfitto presto. Stiamo pregando perché Boko Haram diventi presto una cosa del passato” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Oliver Dashe Doeme, Vescovo di Maiduguri, capitale dello Stato nigeriano di Borno, dove il 22 giugno due ragazze avevano compiuto due attentati, uccidendo 32 persone. Nuovi attentati sono stati commessi in altre aree dello Stato di Borno, sempre da parte di attentatori suicidi.
Secondo Mons. Doeme questi attacchi, pur dolorosi per l’alto numero di vittime, “sono volti a dimostrare che il gruppo è ancora vivo e in grado di colpire, dopo le ultime offensive militari. Sappiamo comunque che Boko Haram ha subito perdite importanti ed ha perso il controllo di diversi territori. La sconfitta dei combattenti di Boko Haram non avverrà in un giorno. Occorrerà snidarli dalle loro roccaforti, specialmente da quella nella foresta, poi procedere ad un loro disarmo completo”. “Abbiamo la speranza che questo avverrà in un futuro non lontano. Continuiamo a pregare perché questo avvenga” conclude il Vescovo. (L.M.) (Agenzia Fides 24/6/2015)
AFRICA/MALI - L’accordo di pace firmato in un clima di commozione e convivialità
Bamako (Agenzia Fides) - “La cerimonia della firma dell’accordo di pace si è svolta in un clima molto conviviale” dice all’Agenzia Fides Don Edmond Dembele, Segretario generale della Conferenza Episcopale del Mali. che era presente alla firma dell’accordo tra il governo maliano e il Coordinamento dei gruppi dell’Azawad (CMA). La cerimonia si è svolta a Bamako, il 20 giugno, nel palazzo presidenziale.
“Il leader del coordinamento dei gruppi armati dell’Azawad ha fatto un discorso conciliante, così come i responsabili dei movimenti che sostengono il governo. Il Presidente Ibrahim Boubacar Keïta ha fatto a sua volta un discorso che andava nella stessa direzione, poi alla fine del suo discorso ha abbracciato i capi dei gruppi ribelli. È stato un momento di grande commozione e allo stesso tempo di sollievo per tutti” commenta don Dembele.
“La popolazione è veramente sollevata dalla firma dell’accordo, perché è stanca della guerra e della tensione” dice il sacerdote. “A Bamako ora il clima è più sereno. Anche la situazione nelle zone contese ora è calma e non si hanno notizie di scontri” conclude.
Il CMA era l’ultima sigla che doveva firmare l’accordo, sottoscritto in precedenza da altri gruppi ribelli presenti nel nord del Mali. Le intese prevedono l’integrazione dei combattenti del CMA nelle forze di sicurezza dislocate nel Nord e la creazione di Assemblee regionali elette a suffragio diretto, ma non la rinascita dell’autonomia del Nord né forme di federalismo. (L.M.) (Agenzia Fides 24/6/2015)
AFRICA/EGITTO - Continua la campagna per “bonificare” le librerie delle moschee dalla propaganda estremista
Il Cairo (Agenzia Fides) – Nelle librerie e nelle biblioteche delle moschee di tutto l'Egitto è in atto ormai da un anno un'operazione di monitoraggio per ritirare tutti i libri e i materiali di propaganda estremista e fondamentalista che erano stati capillarmente diffusi soprattutto all'epoca del governo guidato dai Fratelli Musulmani. Lo ha riferito, durante una trasmissione televisiva, lo sheikh Mohammed Abdel Razek, alto funzionario del Ministero per le dotazioni religiose (Waqf), confermando che il lavoro da fare è ancora lungo, e che l'operazione di bonifica viene condotta in collaborazione con le squadre del Ministero per la sicurezza nazionale.
Abdel Razek ha confermato che gli imam delle singole moschee sono da considerare i responsabili ultimi per eventuali infiltrazioni della propaganda estremista nei luoghi di culto. Anche per questo il Waqf ha promosso da tempo dei corsi di formazione volti a affrontare le emergenze rappresentate dalla diffusione sia dell'ateismo che dell'estremismo di matrice islamista. Lo scopo a cui tendere è quello di diffondere robusti antidoti al radicalismo islamista tra i 120mila imam e predicatori egiziani.
Intanto, nella giornata di lunedì 22 giugno, secondo quanto riportato dal portavoce presidenziale Alaa Yousef, il Presidente Abdel Fattah al Sisi ha sollecitato i responsabili governativi dell'educazione a rivedere i curricula scolastici, allo scopo di contrastare il fenomeno endemico della violenza e delle molestie subite in percentuali impressionanti dalle studentesse egiziane anche nelle scuole e nelle università. (GV) (Agenzia Fides 24/6/2015).
ASIA/NEPAL - “La solidarietà genera nuova speranza dopo il sisma” dice un Gesuita
Kathmandu (Agenzia Fides) – “Il Nepal è scosso e instabile, ma i cittadini sono sopravvissuti e guardano al futuro con speranza, dopo il tragico terremoto” dice, in una nota inviata all’Agenzia Fides, p. Louis Prakash SJ, Direttore dei programmi al “Nepal Jesuit Social Institute” di Kathmandu, a due mesi dal terremoto del 25 aprile, che ha causato 8.000 morti e quasi 14.000 feriti, devastando 31 distretti su 75. “Il sisma – racconta p. Prakash – ha lasciato alle spalle una scia di morte e distruzione. La gente era terrorizzata e totalmente destabilizzata. Ma i nepalesi hanno cominciato a riprendersi dallo shock e a riorganizzare le loro vite. Questo avviene a prescindere dal fatto che le scosse sismiche continuano ad aver luogo in varie parti del Nepal”.
“Le persone circondate da macerie – prosegue – hanno cominciato a raccogliere tutto il possibile per creare rifugi temporanei. Molti nepalesi che lavoravano all'estero sono tornati in patria per aiutare a ricostruire”.
Oltre 330 agenzie umanitarie, tra le quali la Caritas, informa il gesuita, operano oggi in 51 distretti, impegnate in oltre 2.200 progetti di aiuto: “Stanno fornendo assistenza alimentare, acqua, assistenza sanitaria, consulenza psicologica post-trauma, alloggi temporanei”. Gli sforzi delle Ong si sommano a quelli del governo che ha distribuito speciali “cedole” alle persone senza tetto, consentendo di acquistare materiali da costruzione per edificare rifugi temporanei. Secondo recenti rapporti, citati da p. Prakash, il terremoto ha distrutto completamente 480mila case e ne ha parzialmente danneggiate 260mila. Il National Disaster Management ha inviato squadre di controllo nei diversi distretti colpiti per valutare la distribuzione degli aiuti e la ricostruzione.
Il Consiglio dei Ministri ha costituito un “Comitato consultivo nazionale di ricostruzione” per tracciare i piani di rilancio dell'economia e ricostruire le case danneggiate e altre infrastrutture. “Lo sforzo congiunto di solidarietà tra istituzioni, agenzie internazionali e società civile sta quindi dando frutti di speranza” conclude il gesuita. (PA) (Agenzia Fides 24/6/2015)
ASIA/SIRIA - Attentati jihadisti a Hassakè. L'Arcivescovo Hindo: “sono un segnale di debolezza e disperazione”
Hassakè (Agenzia Fides) – Nella serata di martedì 23 giugno la città di Hassakè – capoluogo dell'omonimo governatorato, nel nord-est della Siria – è stata colpita da una serie di attentati realizzati da militanti jihadisti dello Stato Islamico (IS), che hanno provocato morti e feriti. La successione di attacchi è iniziata con una deflagrazione presso una cisterna adiacente a un presidio delle milizie curde. Poi un camion pieno di esplosivo è stato fatto esplodere all'ingresso nord-orientale della città. Un altro attentato è avvenuto nei pressi di una fabbrica di acqua minerale. Ai tre attacchi compiuti con l'esplosivo si è aggiunto un blitz realizzato da un commando composto da tre jihadisti contro una caserma dell'esercito governativo, nel centro della città. Prima di essere eliminati, i tre del commando hanno ucciso due ufficiali e quattro soldati. La serie di attentati ha scandito le due ore serali in cui la popolazione esce dalle case per rifornirsi di cibo e bevan de e rompere il digiuno del Ramadan.
“L'intenzione” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo siro-cattolico Jacques Behnan Hindo “era evidentemente quella di fare più danni e diffondere più terrore possibile, colpendo sia i miliziani curdi, sia l'esercito governativo. D'altro canto - aggiunge Mons. Hindo, alla guida dell'eparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisibi – queste azioni appaiono come dei gesti disperati di chi sta perdendo terreno. I jihadisti del Daesh (acronimo in arabo usato per indicare lo Stato Islamico, ndr) avevano provato ad entrare a Hassakè e sono stati respinti. Nelle ultime ore hanno perso molto terreno e molti uomini a causa dell'offensiva delle milizie curde, che hanno prevalso negli scontri vicino alla città di Ain Issa e adesso avanzano verso Raqqa, la roccaforte jihadista. Per questo le iniziative isolate di alcuni miliziani jihadisti a Hassakè sembrano più che altro un indizio di debolezza, da parte di chi agisce senza seguire una chiara visione strategica”. (GV) (Agenzia Fides 24/6/20 15).
ASIA/PAKISTAN - Minacce alla presidente della “Pakistan Youth Alliance”
Islamabad (Agenzia Fides) – Maryam Kanwer, presidente della “Pakistan Youth Alliance”, che lavora per la costruzione della pace, per la soluzione dei conflitti e il benessere sociale, è minacciata ed è sotto tiro. Lo denuncia la “Commissione Asiatica per i diritti umani” (Ahrc), esprimendo timori, dopo l'omicidio dell’altra attivista, Sabeen Mahmood. La Kanwer si è data da fare per supportare “Voice of Baloch”, movimento della provincia del Beluchstan, prendendo attivamente parte al movimento per i diritti dei beluci.
Secondo la Commissione “in Pakistan diverse forze intendono frenare qualsiasi movimento per sostenere i diritti dei beluci. I sostenitori del movimento sono presi di mira, perseguitati e minacciati. Membri del mondo accademico, giornalisti, difensori dei diritti umani e attivisti sono sempre nel mirino per aver parlato contro il fondamentalismo e la militarizzazione del Pakistan”.
Maryam Kanwer, presidente della “Pakistan Youth Alliance”, ha ricevuto minacce da quando si è interessata all’organizzazione “Voice of Baloch” ed intimidazioni le sono giunte anche dal gruppo terrorista “Lashkar e Jhangvi”. La donna è stata costretta a nascondersi e ha lasciato la sua città natale Karachi. Gli estremisti hanno avviato una campagna contro di lei sui social media. (PA) (Agenzia Fides 24/6/2015)
AMERICA/ARGENTINA - Il Vescovo di Jujuy: “Abbiamo bisogno di un sostegno forte dello stato contro la droga”
Jujuy (Agenzia Fides) – Il problema della tossicodipendenza e il traffico della droga in Argentina non diminuiscono ma crescono, bambini e giovani sono oggi i gruppi più vulnerabili: lo ha denunciato il Vescovo della diocesi di Jujuy, Sua Ecc. Mons. Daniel Fernandez, parlando alla stampa locale in vista della Giornata internazionale contro l'abuso di sostanze stupefacenti, che si celebrerà il 26 giugno
La nota inviata a Fides riferisce che per il Vescovo ci sono progressi nelle risposte da parte dello Stato a questa piaga, tuttavia “abbiamo bisogno di sentire una parola ‘forte’ dello Stato, che ci dica che stanno facendo una grande battaglia contro il traffico di droga”. Ha aggiunto che i quartieri "periferici e ai margini sono diventati terreno fertile" per questo fenomeno drammatico. La provincia di Jujuy, a 1.500 km da Buenos Aires, si trova verso la frontiera con Cile e Bolivia. Nonostante le difficoltà geografiche e naturali, anche qui il traffico di droga è presente e cresce ogni giorno.
Mons. Fernández ha descritto la situazione di Jujuy come non lontana da quella delle grandi città: "Delle mamme vengono a raccontarmi che i figli più piccoli, di 6 o 7 anni, vedono i fratelli più grandi con questo problema e li vogliono imitare… Non ho dati statistici per denunciare la gravità della cosa, ma sono sempre di più i genitori che vengono a chiedere aiuto per risolvere una situazione di droga, tragica e reale. Perfino nei paesini più sperduti e lontani, questo flagello sta arrivando e rovinando le famiglie. Cresce in tutti i sensi, nel consumo e nel commercio".
"La Chiesa gestisce un centro per accompagnare i giovani con dei problemi – ha aggiunto il Vescovo -, ma non basta. Bisogna orientare, prevenire… dovremmo avere dei centri statali dove chiedere aiuto già dall'inizio". La diocesi, insieme ad altri organismi, ha preparato per il 26 giugno un programma con molte attività rivolte a tutta la comunità civile. (CE) (Agenzia Fides, 24/06/2015)
AMERICA/COLOMBIA - Pieno sostegno e impegno senza riserve dei Religiosi latinoamericani per la pace in Colombia
Bogotà (Agenzia Fides) – Al termine del Congresso della Clar, Confederazione dei religiosi e delle religiose dell’America Latina e dei Caraibi, svoltosi in questi giorni a Bogotà (vedi Fides 9/06/2015), è stata diffusa una dichiarazione in cui i partecipanti esprimono pieno sostegno al processo di pace in Colombia. I congressisti si impegnano a pregare per la pace e ad assumere la causa della pace e della riconciliazione come il dovere morale più grande per la Chiesa cattolica latinoamericana.
“Opereremo sempre più – è scritto nel testo pervenuto a Fides - a fianco delle vittime, rafforzeremo la consegna ricevuta di moltiplicare, attraverso l’educazione, un atteggiamenti di rispetto verso la dignità umana e la solidarietà, cercheremo nella preghiera l’aiuto e la sapienza dello Spirito per impegnarci senza riserve per questa causa”. Nel pronunciamento ampio spazio viene dedicato alla preghiera per la pace in Colombia e viene chiesto al governo colombiano e al gruppo terroristico delle Farc di “non interrompere il negoziato dell’Avana” fino a che “non si sia conclusa la guerra in Colombia”. Inoltre propongono di aprire un tavolo di dialogo con l’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale), chiedendo loro di abbandonare del tutto le armi e costruire insieme i cambiamenti strutturali che la pace esige.
Il Congresso della CLAR ha visto la partecipazione di circa 1.200 persone e ha avuto per tema "Orizzonti di novità nel vivere i nostri carismi oggi”. Fra gli obiettivi concreti, si è lavorato su come “proporre alternative nuove nella Vita Consacrata, individuare le vie per una Vita Consacrata discepola missionaria”. Alla chiusura, domenica 21 giugno, sono stati presentati degli “Impegni” che confluiranno prossimamente in un documento finale del Congresso.
(CE) (Agenzia Fides, 24/06/2015)

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