VATICANO - Annuncio e dialogo come vera azione missionaria: una scuola inclusiva per i disabili
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – In visita alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Amministratore Apostolico di Mogadiscio, capitale della Somalia, ha parlato con l’Agenzia Fides di un programma educativo a favore dei disabili lanciato a Gibuti. “Si tratta di un modello di scuola inclusiva, in un territorio dove la stragrande maggioranza sono musulmani e le persone disabili sono spesso ancora considerate oggetto di vergogna, stigmatizzate, tenute nascoste, prigioniere e fuori da ogni contesto sociale”, ha detto mons. Bertin. Il Vescovo è appena rientrato da Milano dove ha partecipato, dal 19 al 21 ottobre, al Congresso Uguaglianze difficili e mondi della disabilità. “Anni addietro a Gibuti venni avvicinato da un gruppo di persone disabili che cercavano aiuto”. Obiettivo di mons. Bertin era quello di partire da Gibuti per esportare poi il progetto di una “scuola per tutti” anche in Somalia, devastata dalla gue rra e dall’anarchia che continua a causare molte menomazioni tra la popolazione. “Il nostro proposito è quello di unire annuncio e dialogo attraverso questo servizio che è vera azione missionaria in un Paese musulmano. Grazie all’incontro con l’organizzazione Guanelliana ‘Mediterraneo Senza Handicap’, che segue le persone con disabilità in diversi Paesi del mondo, siamo riusciti ad aprire due nostre scuole cattoliche, una a Gibuti e una a Ali Sabieh, 100 km a sud della capitale, a bambini disabili: attualmente sono inseriti 22 bambini disabili perfettamente integrati con il resto degli alunni”. “Dopo un sopralluogo e censimento fatto a nord di Gibuti, insieme alle suore di S. Luigi Guanella, di cui oggi celebriamo la festa, e ad altri esperti, abbiamo affrontato i problemi dei bambini con handicap e stiamo lavorando alla formazione di insegnanti delle scuole private. Speriamo che presto rispondano anche quelle pubbliche”, conclude mons. Bertin.
(AP) (24/10/2015 Agenzia Fides)
(AP) (24/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/INDIA - I Vescovi: bambini dalit arsi vivi, “atto disumano”
New Delhi (Agenzia Fides) – I Vescovi indiani condannano con forza il condanna il triste incidente che ha avuto luogo a Faridabad il 21 ottobre, quando una la casa di una famiglia dalit è stata data alle fiamme e due bambini sono rimasti arsi vivi nell’incendio, mentre la madre sta lottando tra la vita e la morte. Una nota dei Vescovi inviata a Fides osserva: “Si tratta di un'azione disumana su cui la nostra nazione dovrebbe vergognarsi . Ci sono state ripetute atrocità contro i Dalit in diverse parti dell'India. Non vi è alcun rispetto per la vita umana dei dalit e in particolare nello Stato di Haryana ancora temono per la loro vita”. La nota della Conferenza episcopale, affidata all’ufficio che si occupa dei dalit e fuorcasta, rimarca anche “la preoccupazione grave per l’aumento della violenza intercomunitaria nel Paese”. La Conferenza episcopale esprime solidarietà con le vittime della violenza e chiede allo Stato di “fornire un'adeguata protezione ai dalit, per sal vaguardare i diritti umani fondamentali del popolo e onorare la nostra Costituzione”. (PA) (Agenzia Fides 24/10/2015)
ASIA/PAKISTAN - Donna cristiana vittima di stupro di gruppo
Kasur (Agenzia Fides) – Una donna cristiana sordomuta è stata violentata da tre uomini musulmani giunti a casa sua, in un villaggio nel distretto di Kasur, mentre tutti gli uomini della famiglia erano al lavoro. La donna ha invocato pietà, restando inascoltata. Come appreso da Fides, i familiari hanno denunciato il fatto chiedendo aiuto all’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill, che offre assistenza legale gratuita ai cristiani vittime di abusi. L’avvocato sta cercando di ricostruire i fatti e identificare gli aggressori. “E’ molto difficile arrivare a una punizione per i responsabili. Spesso in questi casi, la polizia non agisce o, peggio, si schiera con gli stupratori”, osserva l’avvocato a Fides. “Le famiglie cristiane o i testimoni subiscono pressioni per ritirare le denunce”, prosegue. “La violenza su donne e bambini delle minoranze religiose, i più deboli e vulnerabili, è molto diffusa in Pakistan e spesso avviene in silenzio: i casi e le storie non emergono e q uando gli attivisti ne parlano vengono intimiditi”, conclude. (PA) (Agenzia Fides 24/10/2015)
ASIA/ARABIA SAUDITA - Ministro saudita: intervento russo in Siria fomenta i conflitti settari
Vienna (Agenzia Fides) – L'intervento militare russo in Siria a sostegno dell'esercito governativo rischia di provocare una ulteriore radicalizzazione del conflitto siriano, esasperando le contrapposizioni settarie che alimentano le guerre e le stragi in Medio Oriente. Questa è la lettura di quanto accade nello scenario mediorientale fornita dal ministro degli esteri saudita Adel bin Ahmed al-Jubeir, in margine all'incontro tenutosi a Vienna sulla crisi siriani che ha visto la partecipazione di rappresentanti turchi, russi sauditi e statunitensi. Secondo il ministro Jubeir, il perpetuarsi di Assad al potere rappresenta una “calamita” che continua a attirare in Siria jihadisti provenienti da ogni parte del mondo per combattere il regime siriano.
Nei giorni scorsi, parlando al Valdai international Discussion Club, il Presidente russo Vladimir Putin aveva ribadito che le operazioni militare russe in Siria hanno l'unico scopo di combattere il terrorismo, e che la Russia non ha alcuna intenzione di interferire nei rapporti tra le diverse correnti dell'islam. “I nostri amici sciiti, sunniti e alauiti ci sono tutti cari” haveva detto Putin “e noi non facciamo distinzioni”. Intanto il Mufti Talgat Tajuddin, Presidente del Consiglio spirituale islamico della Russia, ha duramente criticato l'appello di oltre 50 religiosi islamici dell'Aurabia sandita che avevano chiamato gli islamici di tutto il mondo a scatenare la Guerra Santa contro la Russia. Dove erano costoro nel 2003” ha detto Tajuddin, secondo quanto riportato dall'Agenzia Interfax “quando gli Stati Uniti e più di 40 altri Paesi attaccarono l'Iraq come avvoltoi?”. (GV) (Agenzia Fides 24/10/2015).
Nei giorni scorsi, parlando al Valdai international Discussion Club, il Presidente russo Vladimir Putin aveva ribadito che le operazioni militare russe in Siria hanno l'unico scopo di combattere il terrorismo, e che la Russia non ha alcuna intenzione di interferire nei rapporti tra le diverse correnti dell'islam. “I nostri amici sciiti, sunniti e alauiti ci sono tutti cari” haveva detto Putin “e noi non facciamo distinzioni”. Intanto il Mufti Talgat Tajuddin, Presidente del Consiglio spirituale islamico della Russia, ha duramente criticato l'appello di oltre 50 religiosi islamici dell'Aurabia sandita che avevano chiamato gli islamici di tutto il mondo a scatenare la Guerra Santa contro la Russia. Dove erano costoro nel 2003” ha detto Tajuddin, secondo quanto riportato dall'Agenzia Interfax “quando gli Stati Uniti e più di 40 altri Paesi attaccarono l'Iraq come avvoltoi?”. (GV) (Agenzia Fides 24/10/2015).
AMERICA/STATI UNITI - Un Vescovo: “Deportare i minori è una condanna a morte”
El Paso (Agenzia Fides) – “Per i minori non accompagnati, la deportazione nei loro paesi di origine è a volte una condanna a morte”: lo ha detto il vescovo della diocesi di El Paso, in Texas, Sua Ecc. Mons. Mark J. Seitz. Si tratta di quei minori non accompagnati provenienti dalla America Centrale che cercano di raggiungere gli Stati Uniti.
Come appreso da Fides, il Vescovo ha rimarcato che ragazzi e bambini centroamericani “sono in fuga da minacce di morte, dallo stupro e non li dobbiamo mettere di nuovo nella stessa situazione”. “Quando troviamo qualcuno che è una vittima sul ciglio della strada o sul confine, dobbiamo prenderci cura di lui: questa è la nostra vocazione dei cristiani”, ha osservato.
Il 21 ottobre mons. Seitz ha testimoniato davanti alla Commissione del Senato per la Sicurezza Interna e gli Affari governativi (Homeland Security and Governmental Affairs Committee) e ha presentato dei suggerimenti per “migliorare la risposta a queste popolazioni vulnerabili in America Centrale, in Messico, al confine Usa-Messico e negli Stati Uniti” (Vedi Fides 23/10/2015).
Secondo le informazioni presentate alla diocesi cattolica di El Paso ha da diverse organizzazioni, almeno 80 bambini sono stati uccisi nel corso degli ultimi 18 mesi dopo essere stati deportati nei loro paesi di origine. In molti altri casi, i ragazzi vengono abusati dopo l’arresto.
Mons. Seitz ha sottolineato che è importante attuare meccanismi di protezione internazionale e programmi volti a migliorare l'istruzione e il benessere dei bambini in America centrale, al fine di evitare la fuga verso il pericolo. (CE) (Agenzia Fides, 24/10/2015)
Come appreso da Fides, il Vescovo ha rimarcato che ragazzi e bambini centroamericani “sono in fuga da minacce di morte, dallo stupro e non li dobbiamo mettere di nuovo nella stessa situazione”. “Quando troviamo qualcuno che è una vittima sul ciglio della strada o sul confine, dobbiamo prenderci cura di lui: questa è la nostra vocazione dei cristiani”, ha osservato.
Il 21 ottobre mons. Seitz ha testimoniato davanti alla Commissione del Senato per la Sicurezza Interna e gli Affari governativi (Homeland Security and Governmental Affairs Committee) e ha presentato dei suggerimenti per “migliorare la risposta a queste popolazioni vulnerabili in America Centrale, in Messico, al confine Usa-Messico e negli Stati Uniti” (Vedi Fides 23/10/2015).
Secondo le informazioni presentate alla diocesi cattolica di El Paso ha da diverse organizzazioni, almeno 80 bambini sono stati uccisi nel corso degli ultimi 18 mesi dopo essere stati deportati nei loro paesi di origine. In molti altri casi, i ragazzi vengono abusati dopo l’arresto.
Mons. Seitz ha sottolineato che è importante attuare meccanismi di protezione internazionale e programmi volti a migliorare l'istruzione e il benessere dei bambini in America centrale, al fine di evitare la fuga verso il pericolo. (CE) (Agenzia Fides, 24/10/2015)
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