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lunedì 3 febbraio 2020

Agenzia Fides 3 febbraio 2020: ammazzato uno dei 4 seminaristi

EUROPA/ITALIA - Simposio internazionale “Pedagogia della santità. Una sfida universale per i fedeli laici
 


Roma (Agenzia Fides) - Cosa significa oggi “santità”, diventare “santi”? Quali sfide la chiamata universale alla santità propria di tutti i cristiani pone ai laici impegnati nella vita quotidiana e in relazione con il mondo? Le sfide sono diverse per adulti e giovani? Nel nord o nel sud del globo?
Di tutto questo si parlerà nel corso del Simposio internazionale “Pedagogia della santità. Una sfida universale per i fedeli laici” che si svolgerà dal 5 al 9 febbraio a Roma (Casa s. Juan de Avila, via Torre Rossa 2). L’iniziativa è proposta dalla Fondazione Azione cattolica Scuola di santità “Pio XI” in collaborazione con il Segretariato del Forum internazionale di Azione cattolica.
Nell’ambito del simposio, cui parteciperanno i responsabili e assistenti nazionali dell’Azione cattolica di 13 Paesi (Albania, Argentina, Burundi, Italia, Malta, Myanmar, Perù, Romania, Ruanda, Senegal, Slovacchia, Spagna e Ucraina) è previsto un Momento pubblico nel pomeriggio del 6 febbraio nella Sala San Pio X.
Alle 16.30 i lavori saranno aperti dalla preghiera presieduta dal card. Baltazar Enrique Porro Cardozo, Arcivescovo di Merida, Amministratore apostolico di Caracas e Presidente della Fondazione Azione cattolica scuola di santità. La Vice Presidente della Fondazione, Silvia Correale, presenterà le attività dell’organismo nato nel 2007 per sostenere il lavoro di documentazione e curare la divulgazione di figure di testimoni formatisi in Azione cattolica “scuola di santità” in collaborazione con le chiese locali.
Seguirà la prolusione del Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin.
Le conclusioni sono affidate a Matteo Truffelli, Presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana e Vice Presidente della Fondazione. I lavori saranno coordinati dalla giornalista Chiara Santomiero, responsabile dell’Ufficio stampa del Fiac.
All’approfondimento della storia di santità fiorita in Azione cattolica e alla promozione delle attività della Fondazione e dell’Azione Cattolica nella prospettiva dell’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, saranno dedicati i giorni successivi del simposio che si concluderà domenica 9 febbraio con la partecipazione alla preghiera dell’Angelus con papa Francesco in piazza s. Pietro. (Agenzia Fides 3/2/2020)
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AFRICA/BURKINA FASO - Il Vangelo del regno di Dio seme dello sviluppo umano integrale
 
Ouagadougou (Agenzia Fides) – “La corruzione è un male per la nostra umanità, ha effetti dannosi sullo sviluppo umano integrale in generale e in particolare”, ha detto all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, teologo della Società per le Missioni Africane, in merito al simposio continentale sulla missione ad gentes dal tema ‘Testimoniare, annunciare e celebrare la fede nella missione di evangelizzazione in Africa oggi’ concluso di recente a Ouagadogou (vedi Agenzia Fides 28/1/2020).
Il missionario è intervenuto con un seminario su ‘Il Vangelo del Regno di Dio e lo sviluppo umano integrale nella lotta alla corruzione’ nel quale ha posto alcuni interrogativi sul fenomeno. “Il vangelo del regno di Dio, che Cristo stesso incarna, può svolgere oggi un ruolo decisivo in questo processo di guarigione e diventare così il seme dello sviluppo umano integrale? In che modo la corruzione è stata in grado di imporsi nel tempo come un parassita invasivo, quasi indistruttibile, che mina seriamente l’equilibrio e il dinamismo delle nostre società in generale e dell'Africa? Cosa ha alimentato e continua ad alimentare la corruzione? Qual è la sua radice? Cosa può fare l'uomo per rimediare? Come si possono curare le istituzioni o le strutture sociali interessate?”
Nella sua riflessione p. Zagore ha sottolineato che: “la corruzione è un peccato e come tale ha la sua fonte nel cuore umano ferito che continua ad essere vittima di due fattori in particolare: la cultura dell'individualismo e l'amore eccessivo per il denaro.”
“Il regno di Dio, con la forza del suo vangelo, - ha spiegato - restituisce all'umanità la sua più sublime vocazione che il peccato ha più volte tentato di pervertire: la libertà. Vivere secondo i valori evangelici del regno di Dio rimane la chiave per la liberazione e la guarigione dal potere del peccato della corruzione. Questo è il motivo per cui, quando viene chiesto se il vangelo che Cristo stesso incarna, può svolgere oggi un ruolo decisivo in questo processo di guarigione e liberazione dell'uomo e diventare così il fermento dello sviluppo umano integrale, rispondiamo di sì.”
Il teologo ivoriano ha concluso il suo intervento dicendo che “anche se la situazione storica può sembrare senza speranza, siamo chiamati ad ascoltare e ad accogliere questa potente e profetica voce di Cristo e del suo Vangelo che lacera le nuvole di angoscia e sofferenza che hanno creato la cultura dell'individualismo che ha generato la corruzione, per aprire una nuova era, quella del Regno di Dio. Per forza del nostro battesimo dobbiamo rimanere autentici testimoni di questa speranza e portatori dei frutti del nostro battesimo nelle nostre società.”
(DZ/AP) (3/2/2020 Agenzia Fides)
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Michael, è stato assassinato
AFRICA/NIGERIA - Ucciso uno dei 4 seminaristi rapiti; il Vescovo di Lagos: “La violenza va fermata, sennò gravi conseguenze sulla psiche dei nigeriani”
 
Abuja (Agenzia Fides) - "Con il cuore affranto, desidero informarvi che il nostro caro figlio, Michael, è stato assassinato dai banditi in una data che non possiamo confermare", ha affermato Sua Ecc. Mons. Matthew Hassan Kukah Vescovo di Sokoto della Nigeria nell’annunciare il 1° febbraio il ritrovamento del corpo di Michael Nnadi il più giovane (18 anni) dei quattro seminaristi rapiti dal seminario maggiore del Buon Pastore di Kakau, nello Stato di Kaduna, nel nord-ovest della Nigeria, da uomini armati nella notte dell'8 gennaio (vedi Fides 13/1/2020).
Uno dei quattro seminaristi era stato liberato sabato 18 gennaio, dopo essere stato rilasciato dai rapitori lungo l'autostrada della Nigeria Kaduna-Abuja (vedi Fides 21/1/2020).
Il 31 gennaio era stati rilasciati altri due seminaristi, ma mancava all’appello Michael Nnadi. Mons. Kukah ha dichiarato che il seminarista "e la moglie di un medico sono stati arbitrariamente separati dal gruppo degli ostaggi per poi essere uccisi”.
La notte dell'8 gennaio, uomini in uniforme militare sono penetrati nel Seminario maggiore del Buon Pastore che accoglie 268 seminaristi. Nel corso dell’operazione durata circa 30 minuti , i banditi dopo aver rubato laptop e telefoni cellulari, sono fuggiti portando con loro i quattro seminaristi: Pius Kanwai, 19 anni; Peter Umenukor, 23 anni; Stephen Amos, 23 anni; e Michael Nnadi, 18.
La notizia dell’uccisione del giovanissimo seminarista sta suscitando forte emozione in Nigeria.
In una dichiarazione pervenuta a Fides, dopo aver espresso la sua “profonda tristezza” per l’assassinio di Michael Nnadi, Sua Ecc. Mons. Alfred Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos ha ricordato che quello di Nnadi “è solo uno dei numerosi casi di nigeriani innocenti uccisi quotidianamente da uomini armati mentre i nostri servizi di sicurezza e i loro capi rimangono a guardare come se fossero impotenti”.
Mons. Martins ricorda inoltre la recente uccisione del Lawan Andimi, dirigente locale dell'Associazione Cristiana della Nigeria (CAN) nello Stato di Adamawa (vedi Fides 22/1/2020), e gli attentati commessi da attentatori suicidi in alcune moschee. “Questa situazione spaventosa deve finire. Non possiamo semplicemente incrociare le braccia e permettere a queste mostruose attività di continuare a prosperare. Le conseguenze di queste malvagità sulla psiche dei nigeriani possono solo essere immaginate. Il governo federale deve agire ora prima che le cose sfuggano di mano” avverte il Vescovo di Lagos che chiede la sostituzione dei capi dei servizi di sicurezza. (L.M.) (Agenzia Fides 3/2/2020)
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ASIA/IRAQ- Patriarcato caldeo sul “Piano Trump” per il Medio Oriente: il “diritto alla terra” dei palestinesi è “inviolabile”
 
Baghdad (Agenzia Fides) – La questione palestinese è una “questione di diritto inviolabile”, visto che tocca il diritto dei popoli e delle nazioni a controllare e amministrare le proprie terre. Con questa espressione lapidaria, contenuta in un breve comunicato ufficiale, il Patriarcato di Babilonia dei Caldei ha espresso un giudizio fortemente critico sul cosiddetto “Piano del Secolo” lanciato a Washington il 28 gennaio dall’Amministrazione Trump come “ultima chance” per porre fine al conflitto israelo- palestinese. Nel comunicato, il Patriarcato caldeo ha ribadito il “diritto al ritorno” dei profughi palestinesi alle proprie terre di provenienza oggi governate da Israele, e ha deplorato l’unilateralismo della proposta statunitense: “Non c’è soluzione” si legge nel comunicato patriarcale “senza tornare sulla strada della diplomazia, attraverso negoziati diretti tra le due parti, che conducano all’istituzione di due Stati vicini in grado di convivere in pace, sicurezza e stabilità, nel reciproco riconoscimento delle rispettive sovranità d del controllo delle proprie risorse”, senza lasciarsi determinare dalle interferenze degli assi di allineamento geopolitico.
L’intervento del Patriarcato caldeo si aggiunge alle altre voci ecclesiali che nei giorni scorsi avevano espresso critiche o vere e proprie stroncature nei confronti di quello che l’Amministrazione USA aveva etichettato come il “Piano del Secolo” per il Medio Oriente (vedi Fides 31/1/2020). Il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai aveva definito il “Piano” come “un segnale di odio, guerra e oppressione”, che rischia di mettere “a ferro e fuoco” la Terra Santa dove è nato Gesù Cristo. Forti critiche al piano Usa “Peace for Prosperity” sono arrivate anche dai Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme, dalla Lutheran World Federation, dall’Assemblea dei Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa, dal World Council of Churches (WCC), dalla Conferenza dei vescovi cattolici di Inghilterra e Galles e del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Middle East Council of Churches, MECC). Nel frattempo, dopo la presentazione del Piano da parte del Presidente USA Donald Trump, il Presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha annunciato la rottura di tutte le relazioni della Palestina con Israele e Stati Uniti. Nelle ultime ore è affiorata anche la “delusione” dell’Autorità nazionale palestinese per 'atteggiamento di alcuni Paesi arabi (tra cui Kuwait, Qatar, Emirati ed anche Arabia Saudita) nei confronti del Piano di Trump. Il ministro degli Affari Civili dell'Autorità palestinese Hussein al-Sheikh ha espresso la preoccupazione che le scelte di alcune nazioni arabe possano diventare "un pugnale nel fianco del popolo palestinese". (GV) (Agenzia Fides 3/2/2020).

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