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mercoledì 18 marzo 2020

Agenzia Fides 17 marzo 2020

EUROPA/ITALIA - I missionari Camilliani coinvolti nella piattaforma online "Corona Care"
 
Roma (Agenzia Fides) - “Il rischio è che si diffonda in molti luoghi la 'modalità panico'. Diversi Paesi sono sotto forte stress: le persone sono alla ricerca di risposte e soluzioni adeguate. Noi della Fondazione Internazionale Camillian Disaster Service (CADIS) siamo intervenuti aderendo alla speciale piattaforma Corona Care, ideata in India”: lo riferisce all’Agenzia Fides padre Aris Miranda, missionario Camilliano e Direttore esecutivo CADIS.
“Insieme a Catholic Hospital Association of India, Sister Doctors Forum of India, Social Workers Forum, abbiamo organizzato un call center globale, dedicato a chiunque voglia parlare del corona virus per telefono o su internet: possono farlo le persone infette in cerca di conforto e sostegno ma anche chiunque abbia paura o sospetti per le proprie condizioni o di qualche conoscente o familiare”.
“La gente – sottolinea il missionario - ha bisogno di ogni tipo di informazioni: mediche, sui viaggi, sulle politiche e questa piattaforma, resa disponibile grazie a una partnership con l'azienda 'Billion Lives', offre una grande quantità di informazioni attendibili. Il nostro obiettivo è creare di un sistema, in diverse lingue, che permetta alle persone di chiamare e parlare, una sessione di consulenza di cui le persone hanno bisogno. Stiamo cercando di allargarci a livello globale, cerchiamo volontari (medici, psicologi, assistenti sociali, direttori spirituali, sacerdoti, suore, religiosi, ecc.). Abbiamo solo bisogno di un orecchio che sa ascoltare e soprattutto dell’amore e attenzione per le persone colpite da COVID 19.”
(AM/AP) (17/3/220 Agenzia Fides)
LINK
La piattaforma globale "Corona Care" per avere informazioni e consulenza sul corona virus -> https://coronacare.life/
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EUROPA/SPAGNA - Un messaggio di speranza dai musicisti cattolici attraverso un festival virtuale
 
Madrid (Agenzia Fides) – I più noti artisti cattolici si uniscono in un festival virtuale per portare un messaggio di speranza a quanti sono costretti nelle loro case per la pandemia: in queste due settimane terranno concerti dal vivo attraverso i social network, aderendo alla campagna #YoMeQuedoEnCasa, per lanciare un messaggio di fiducia in Dio in questo periodo di difficoltà.
A questa iniziativa, promossa dai “Católicos en Red” con il sostegno della Sottocommissione per i giovani e i bambini della Conferenza Episcopale spagnola, hanno aderito noti musicisti internazionali. Le esibizioni, che saranno offerte attraverso il profilo di ciascun artista sui social network come Instagram, Facebook o YouTube, dureranno 30 minuti, a partire dalle ore 20 (ora spagnola) di ogni giorno. Con questi concerti, gli artisti partecipanti vogliono invitare le persone a seguire le istruzioni delle autorità civili e sanitarie, oltre a trasmettere un messaggio di tranquillità e di fiducia in Dio di fronte alla pandemia. (SL) (Agenzia Fides 17/03/2020)
LINK
Il programma del festival e i canali attraverso i quali verrà trasmesso -> httpps://www.catik.org
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AFRICA/NIGERIA - Religiosa muore tra le fiamme dopo aver messo in salvo gli studenti
 
Lagos (Agenzia Fides) - Suor Henrietta Alokha, preside del Bethlehem Girls College, nella zona di Abule Ado, a Lagos, è tra le vittime dell'esplosione avvenuta domenica scorsa, 15 marzo. Mentre si stava celebrando la santa Messa nella scuola, è avvenuta una forte esplosione, sentita anche a chilometri di distanza, ed è divampato un violento incendio che ha danneggiato gravemente abitazioni e edifici dei dintorni. Suor Henrietta si è subito prodigata per aiutare le studentesse a mettersi in salvo, ma quando è stato il suo momento di lasciare i locali, è stata avvolta dalle fiamme e travolta dal crollo dell’edificio.
Secondo le informazioni raccolte da Fides infatti, la terribile esplosione si è verificata in un impianto di trattamento del gas, provocata dall’impatto di un camion con un deposito di bombole di gas. E’ quindi divampato un incendio che ha distrutto una cinquantina di edifici e la scuola del quartiere di cui era preside la religiosa. Le prime stime ufficiali, ancora provvisorie, parlano di una quindicina di morti, mentre si continua a rimuovere le macerie.
L'Arcivescovo di Lagos, Alfred Adewale Martins, ha affermato che suor Henrietta, morta nell'esplosione, “ha pagato il prezzo supremo della sua offerta per assicurare la sicurezza di oltre 300 studenti sotto la sua responsabilità” e ha smentito le ipotesi che anche un sacerdote fosse morto nell'esplosione. Il celebrante della messa infatti si è adoperato per mettere in salvo gli studenti ed è poi riuscito a salvarsi. "Vogliamo informare che tutti gli studenti della scuola sono sani e salvi. Coloro che hanno riportato ferite sono stati prontamente assistiti in vari ospedali dei dintorni” ha scritto. L’Arcivescovo informa inoltre che il dipartimento dell'educazione insieme agli amministratori di altre scuole arcidiocesane, stanno considerando come gli studenti del Bethlehem Girls College possano essere sistemati in altre scuole per non interrompere la loro istruzione. Mons. Martins esprime la sua vicinanza alle famiglie di coloro che sono morti, prega per la guarigione dei feriti e prega il Signore di provvedere ai bisogni di tutti coloro che hanno perso le loro proprietà.
Suor Henrietta apparteneva alla Congregazione delle Sisters of the Sacred Heart (SSH), il primo ordine religioso indigeno nella regione del Mid-West in Nigeria, fondato da Mons. Patrick Ebosele Ekpu, Arcivescovo emerito di Benin City, il 6 aprile 1975. La Congregazione non è stata fondata per un ministero specifico, ma per rispondere ai bisogni della Chiesa dove emergono e ovunque si manifestino. Le religiose sono impegnate per eliminare le cause profonde della povertà, per la valorizzazione della donna, per la realizzazione della pace, della giustizia, dell'amore e dell'unità di tutto il creato. Il motto della Congregazione è “Ut unum sint” (Gv. 17,21), è presente in Nigeria, in Italia e negli Stati Uniti. (SL) (Agenzia Fides 17/03/2020)
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AFRICA/GHANA - Coronavirus: “Rispettate le indicazioni del governo” invitano i Vescovi
 
Accra (Agenzia Fides) - Il Presidente della Conferenza Episcopale del Ghana e Arcivescovo metropolita di Tamale, Mons. Philip Naameh, in una dichiarazione rilasciata a nome della Conferenza episcopale ieri, 16 marzo, ha invitato cattolici e cristiani in Ghana a rispettare i dettami del governo e ha disposto il rinvio di quattro settimane di tutte le manifestazione spirituali pubbliche come ritiri, devozioni, incontri, confessioni, pellegrinaggi. Ad oggi, 17 marzo, il Ghana ha registrato 6 casi importati di coronavirus che hanno provocato forte preoccupazione tra molti nel Paese.
Con la sua dichiarazione, la Conferenza Episcopale ha così accolto le disposizioni del governo che chiede che tutte le messe pubbliche siano sospese per le prossime quattro settimane, come anche le lezioni in tutte le scuole cattoliche, che saranno chiuse fino a nuovo avviso.
Funerali e matrimoni saranno sospesi per le prossime quattro settimane e le sepolture possono essere eseguite ma con non più di 25 persone presenti.
I Vescovi raccomandano anche quanto segue:
1. Le Messe private giornaliere devono essere celebrate per chiedere l'intervento di Dio con non più di cinque persone presenti.
2. Chiese e cappelle di adorazione sono aperte alla preghiera privata dei parrocchiani, facendo attenzione ad osservare la distanza richiesta di due metri e di pregare in silenzio.
3. Laddove sia possibile, lo streaming live delle Messe dovrebbe essere incoraggiato per consentire ai fedeli di fare la Comunione spirituale.
4. Esortiamo tutti i cattolici e le persone di fede a intensificare le preghiere individuali e familiari e incoraggiamo tutti a leggere le letture e le riflessioni quotidiane della Messa fornite su diverse piattaforme di social media.
“Oltre alle raccomandazioni di cui sopra, invitiamo tutti i ghanesi a continuare a osservare le misure precauzionali di base che aiuteranno a ridurre al minimo la diffusione del virus e proteggersi dall'infezione da Covid-19” conclude il messaggio dei Vescovi. (L.M) (A.A) (Agenzia Fides 17/03/2020)
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AFRICA/EGITTO - Corte di cassazione raccomanda di annullare la condanna a morte di un monaco copto accusato dell’omicidio di Anba Epiphanios
 
Il Cairo (Agenzia Fides) - La Corte di cassazione ha raccomandato l’annullamento di una delle due sentenze di condanna a morte comminate in primo grado dalla giustizia egiziana nei confronti del monaco e dell’ex monaco accusati dell’omicidio di Anba Epiphanios (nella foto), abate del monastero copto di San Macario. Lo ha riferito nei giorni scorsi il legale Michel Halim, avvocato difensore di uno dei due accusati, aggiungendo che l’orientamento espresso dalla Corte di cassazione non rappresenta comunque ancora un pronunciamento vincolante da parte dell’organismo giudiziario, e non riguarderebbe l’altro accusato Isaiah al Makari.
Sabato 23 febbraio 2019 la Corte penale di Damanhur aveva emesso due sentenze di condanna a morte per il monaco Falta’os al Makari e l’ex monaco Wael Saad Tawadros (che da monaco portava il nome di Isaiah al Makari), condannati come colpevoli dell’assassinio di Anba Epiphanios, perpetrato il 29 luglio 2018 nel monastero di San Macario, nella regione del Wadi Natrun (vedi Fides 25/2/2019). L’assassinio dell’abate aveva sconvolto l’intera comunità copta e in particolare gli ambienti monastici. La prima sentenza di condanna a morte, confermata due mesi dopo, era stata subito definita come “una catastrofe” da Anba Agathon, Vescovo copto ortodosso di Maghagha. Il Vescovo Agathon aveva da subito invitato a pregare per i due condannati, e aveva suggerito di presentare al più presto il ricorso per un’ulteriore istanza di giudizio.
Nella prima sentenza di condanna, si legge tra l’altro che i due condannati “non hanno avuto scrupoli nel commettere il loro crimine in un luogo sacro, e hanno mostrato di non tenere in alcun conto neanche l’età avanzata e la statura spirituale della vittima”. Secondo quanto ricostruito durante le indagini, tra l’Abate assassinato e i due condannati erano sorti contrasti per questioni economiche e per diverse violazioni delle regole monastiche da parte dei due monaci (uno dei quali, Wael Saad Tawadros, dopo l’omicidio era stato spogliato dell’abito monastico al termine di un lungo processo canonico). Durante il dibattimento processuale, i due accusati hanno continuato a proclamarsi innocenti, e hanno anche ritrattato precedenti confessioni di colpevolezza che, a loro dire, sarebbero state estorte attraverso pressioni psicologiche da parte degli organi inquirenti.
Alle prime ore di domenica 29 luglio 2018, il corpo del Vescovo Epiphanios era stato rinvenuto in una pozza di sangue, all'interno del monastero, lungo il tragitto che dalla sua cella conduceva alla chiesa, dove il Vescovo si stava recando per iniziare la giornata con l'ufficio delle preghiere mattutine, prima della Messa domenicale (vedi Fides 30/7/2018). 64 anni, nativo di Tanta, laureato in medicina, Anba Epiphanios era entrato nel Monastero di San Macario, nella regione del Wadi Natrun, nel 1984, era stato ordinato sacerdote nel 2002. Ricercatore e studioso, aveva lavorato alla traduzione dal greco all'arabo di diversi libri della Bibbia. (GV) (Agenzia Fides 17/3/2020)
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ASIA/BANGLADESH - Preghiera e sensibilizzazione sul corona virus, mentre la nazione celebra il "Padre della patria"
 
Dhaka (Agenzia Fides) - "Siamo tutti informati sul corona virus. I media hanno riferito che persone di oltre 70 paesi sono state infettate dal corona virus. È diventato una minaccia per alcuni paesi. A nome della Conferenza episcopale cattolica del Bangladesh (CBCB), chiediamo a sacerdoti, suore e fedeli di essere consapevoli del virus e della necessità di protezione per tutti. Richiamiamo tutti a pregare Dio Onnipotente per salvarci dal virus. Possa Dio Onnipotente salvare l'umanità da questo corona virus mortale": è quanto afferma un appello diffuso dalla Conferenza episcopale cattolica del Bangladesh (CBCB), che ha chiesto una intensa preghiera a sacerdoti, suore e fedeli, nel mezzo della crisi del corona virus, mentre la nazione celebra oggi, 17 marzo, i cento anni della nascita di Sheikh Mujibur Rahman, il fondatore e "Padre della patria".
"Preghiamo per gli ammalati, per coloro che sono già stati infettati dal corona virus, preghiamo per loro e per quelli che sono defunti, perché abbiano pace nella vita eterna" si legge nel testo pervenuto all'Agenzia Fides. Una speciale preghiera è stata innalzata a Dio, per la salvezza dal coronavirus durante le sante messe, in tutto il paese, domenica 15 marzo. “Nella santa messa abbiamo pregato, tutti insieme, per salvare gli esseri umani sulla terra dal micidiale corona virus. Speriamo che il Signore ascolti la nostra preghiera" ha detto a Fides Subash Rozario, cattolico di Dhaka.
Focolai di corona virus sono stati riscontrati in Bangladesh. L'Istituto di epidemiologia per il controllo delle malattie e la ricerca ha dichiarato il 15 marzo che 10 persone, due positive al corona virus, sono tenute in isolamento negli ospedali, mentre oltre 2.300 persone in tutto il paese sono state messe in quarantena domestica.
La Chiesa cattolica ha subito sensibilizzato il popolo, ha affermato il coordinatore per la salute della Caritas Bangladesh, il dott. Edward Pallab Rozario, che ha dichiara all'Agenzia Fides: “Stiamo conducendo un programma di sensibilizzazione nelle scuole e nelle chiese in diverse parti del paese per informare e proteggere dal coronavirus. Abbiamo realizzato poster sulla consapevolezza del coronavirus. La Chiesa cattolica del Bangladesh ha preso sul serio la questione”.
Edward informa di aver inviato opuscoli, poster a oltre 3000 membri del personale della Caritas, tutti sacerdoti e laici cattolici, in tutto il paese, che sono coinvolti nella sensibilizzazione sul coronavirus. Un programma di sensibilizzazione sul corona virus è stato inserito nel progetto "Smile", che prevede incontri anche in varie baraccopoli e nei quartieri più poveri delle città.
Il governo del Bangladesh celebra oggi, 17 marzo, il centenario della nascita di Sheikh Mujibur Rahman, considerato il "Padre della patria". A causa dei rischi per la diffusione del virus, le celebrazioni, previste in un primo tempo con grandi manifestazioni, hanno un tono minore e sono state prese misure precauzionali. Rahman (Tungipara, 17 marzo 1920 – Dacca, 15 agosto 1975) politico bengalese alla guida della Lega Awami, noto anche come "Mujib e Bangabandhu", cioè “amico del Bengala”, fu una figura centrale nel movimento e nella guerra di liberazione del Bangladesh, divenuto indipendente dal Pakistan nel 1971. Fu il primo Presidente del paese tra il 1971 e il 1972, fu poi Primo ministro e morì assassinato da un gruppo di ufficiali dell’Esercito nel 1975.
(FC) (Agenzia Fides, 17/3/2020)
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AMERICA/PERU' - I Vescovi: far crescere la solidarietà con chi non lavora, affrontare come famiglia questo duro momento
 
Lima (Agenzia Fides) – "E' un duro momento che deve essere anche un'opportunità per far crescere la nostra solidarietà ed affrontare insieme come famiglia...questa malattia che non conosce né colore della pelle né limiti, quindi dobbiamo seguire le disposizioni del governo come un obbligo morale", così il comunicato della Conferenza Episcopale Peruviana (CEP) inviato a Fides, che riguarda l'emergenza CoronaVirus (Covid-19) in questo paese.
Il Cardinale Pedro Barreto, in un suo intervento alla televisione nazionale ieri, ha invitato la popolazione a mantenere la calma e a praticare la solidarietà di fronte allo stato di emergenza decretato dal governo, al fine di fermare la diffusione del coronavirus (covid-19). Un certo "stupore" da parte di molti cittadini è normale, perché si tratta di una decisione senza precedenti nella nostra storia, ma allo stesso tempo è una misura "comprensibile". "L'importante è che insieme andremo avanti, l'importante è mantenere la calma e praticare la solidarietà, sono il primo a prestare attenzione a questa decisione e dobbiamo rispettarla" ha affermato. Allo stesso modo, ha detto che questa misura riguarda un settore di maggioranza, di quanti lavorano "giorno per giorno" con l'intenzione di portare il pane a casa. "Ho visto le persone piangere per non sapere cosa fare, perché alcuni lavorano a giornata, ma io chiedo di mantenere la calma e praticare la solidarietà" ha aggiunto.
La popolazione peruviana vive momenti di paura e sconcerto dinanzi al futuro immediato, in seguito alle misure prese di rimanere a casa e non lavorare in piazze, mercati, luoghi aperti al pubblico in generale. L'economia della classe media e della maggioranza della popolazione nelle città del paese vive con il lavoro svolto a giornata, quindi c'è il rischio di non avere niente alla fine del giorno.
Il comunicato della CEP firmato da Mons. Miguel Cabrejos Vidarte, OFM, Arcivescovo Metropolita di Trujillo e Presidente della CEP informa anche della nuova disposizione per cui ogni diocesi deve procurarsi strumenti digitali ed offrire la messa della domenica e le celebrazioni della Settimana Santa attraverso internet. Una notizia che ha ulteriormente sconvolto larga parte della popolazione, che chiede la possibilità di vivere la pietà popolare in modo tradizionale, con manifestazioni esterne.
"Vivere la Settimana Santa" in molte città delle Ande significa stare insieme per pregare, toccare le immagini sacre, usare l'acqua benedetta e portare in processione i Santi che per secoli hanno protetto il popolo... proprio quanto la CEP è costretta a vietare per urgenti motivi sanitari. La richiesta dei Vescovi peruviani coincide con quanto ha chiesto Papa Francesco ai cattolici del mondo: pregare per la riconquista della vita, sconfiggere la paura e vivere la speranza.
(CE) (Agenzia Fides, 17/03/2020)
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AFRICA/KENYA - Nomina del Vescovo di Kitui
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Francesco ha nominato Vescovo della Diocesi di Kitui (Kenya) il rev.do Joseph Mwongela, del clero di Kitui, finora Vicario generale della medesima Diocesi.
Il nuovo Vescovo è nato il 7 aprile 1968 a Kakumi, Diocesi di Kitui. Ha svolto l’anno Propedeutico nel St. Mary’s Senior Seminary, nella Diocesi di Nakuru (1989), ha compiuto gli studi di Filosofia nel St. Augustine’s Senior Seminary di Mabanga, nella Diocesi di Bungoma (1990-1991) e quelli di Teologia nel St. Thomas Aquinas Major Seminary a Nairobi (1992-1995). È stato ordinato sacerdote il 7 settembre 1996 per la Diocesi di Kitui. Successivamente ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Vicario parrocchiale di Migwani Parish (1996-1997); Parroco di Nguni Parish (1997-1998); Formatore presso St. Patrick Formation House (1999-2001); Cancelliere diocesano e, al contempo, Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni (2001-2003); (2003-2008) studi a Roma per la Licenza presso la Pontificia Università Gregoriana (2003-2005) e poi per il Dottorato in Teologia dogmatica (2005-2008) presso l’Angelicum; Cappellano dell’Ospedale Mater Misericordiae Hospital di Kitui (2008); Parroco di Muthale Parish (2008-2013); Direttore del St. John Paul II Institute of Professional Studies e Parroco di Boma Parish (Our Lady of Africa Cathedral) (2014-2015); dal 2015 Vicario Generale della Diocesi di Kitui. (SL) (Agenzia Fides 17/03/2020)

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