SECONDA LETTURA (Eb 4,14-16; 5,7-9)
Cristo
imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro
che gli obbediscono.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché abbiamo un
sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il
Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti
non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle
nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa
come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Gloria e lode a te,
Cristo Signore!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino
alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Gloria
e lode a te, Cristo Signore!
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