Dall’Austria si era trasferito in Friuli, spinto dal suo amore per Marano: un malore improvviso si è portato via don Michael
Sessantotto anni, aveva officiato la sua ultima messa nella mattinata di martedì 15 febbraio, nella notte il decesso nella sua abitazione
MARANO LAGUNARE. L’arrivo dell’età pensionabile non ne aveva certo spento la fede e la propensione ad aiutare il prossimo. A cominciare dai “colleghi”, ai quali era sempre pronto a dare supporto nell’officiare le funzioni religiose. Ovunque si trovasse.
Una devozione (per lui che era nato, aveva sempre vissuto e officiato in Austria agli ordini di una Congregazione con sede vicino a Vienna) sempre accompagnata dall’amore per Marano Lagunare.
Un legame così stretto da portarlo, una volta dismesso per limiti d’età l’abito talare, ad acquistare casa e a trasferirsi nel Comune friulano, dove da qualche tempo risiedeva con la sorella e dove è deceduto nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 febbraio. Un malore improvviso si è portato a 68 anni via don Michael Hofians, nonostante il tempestivo arrivo del personale medico, subito allertato dalla sorella.
Don Michael Hofians era nato il 25 agosto 1953 alla periferia ovest di Vienna. Era diventato sacerdote il 31 agosto 2002, dopo essere stato nella Abbazia di Klosterneuburg dei Canonici Regolari della Congregazione Lateranense Austriaca e per 16 anni parroco in un paesino vicino a Vienna. Da tempo si recava a Marano, prima saltuariamente, poi definitivamente. Giovedì 17 febbraio verrà esposto dalle 8 alle 16 nella camera mortuaria del cimitero, mentre alle 10.30 verrà recitato il rosario. Nel pomeriggio la salma ripartirà per Vienna.
Don Michael non parlava un italiano fluente, ma per uno come lui la lingua non era mai stata un limite: era uno che sapeva comunicare con lo spirito, che parlava con il cuore e con le buone azioni proprio per questo era molto stimato dalla comunità di Marano Lagunare.
Nella mattinata di martedì 15 febbraio, alle 8, aveva officiato la sua ultima messa nella chiesa parrocchiale di Marano (lo faceva ogni giorni, da solo o con don Alex), aderendo alla collaborazione pastorale foraniale di San Giorgio di Nogaro.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto
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