1000 giorni di guerra in Ucraina: il dolore, le morti, l'emergenza umanitaria. La solidarietà è resistenza alla guerra e speranza di pace
Si calcolano 14 milioni di persone vulnerabili su una popolazione scesa, dal febbraio 2022, a 30 milioni: praticamente, una famiglia ucraina su due ha bisogno di assistenza umanitaria.
19 novembre 2024, si compie oggi il tragico anniversario di mille giorni di guerra in Ucraina, mentre si inaspriscono le operazioni militari sui fronti di combattimento, con nuovi bombardamenti missilistici e lanci di droni. Il popolo ucraino sta pagando un prezzo enorme, con tante vittime: 12mila civili uccisi, secondo l’ONU, che registra un incremento negli ultimi mesi.
Ma c’è anche chi calcola un milione di soldati, morti e feriti, da entrambe le parti. L’aggravarsi degli attacchi provoca distruzioni di case, scuole, ospedali e infrastrutture. Il 65% delle centrali elettriche è stato colpito, con effetti gravissimi sulle forniture di elettricità, acqua e riscaldamento. Con le prime gelate in arrivo nei prossimi giorni, si annuncia l’inverno più duro dall’inizio della guerra, soprattutto per la popolazione che vive nelle regioni in prossimità del fronte. Ma anche per i 3,6 milioni di sfollati interni aumenta la povertà. Si calcolano 14 milioni di persone vulnerabili su una popolazione scesa, dal febbraio 2022, a 30 milioni: praticamente, una famiglia ucraina su due ha bisogno di assistenza umanitaria.
Mille giorni di guerra sono stati mille giorni di solidarietà della Comunità di Sant’Egidio in Ucraina. Grazie a una radicata presenza nel paese dal 1991, Sant’Egidio fin dai primi giorni dopo l’invasione russa ha realizzato un’estesa rete di aiuti umanitari, in grado di rispondere ai bisogni crescenti della popolazione. L’impegno dei membri di Sant’Egidio in Ucraina, alimentato da una catena di solidarietà che parte dall’Italia e altri paesi europei, ha consentito, tra l’altro, di aprire cinque centri per sfollati interni (3 a Kyiv, 1 a Lviv e 1 a Ivano-Frankivsk) che sostengono 10mila persone al mese, e di inviare medicinali in più di 200 strutture sanitarie nelle regioni orientali e meridionali del paese, maggiormente colpite dalle operazioni belliche. Sono state inoltre aperte 9 Scuole della Pace per bambini che hanno sofferto il trauma della guerra nell’ambito di un più ampio sostegno che ha raggiunto circa 10mila minori.
In mille giorni di guerra sono stati inviati 153 carichi, per un totale di 2400 tonnellate di aiuti umanitari e un valore di 27 milioni di euro. 450mila persone hanno ricevuto generi alimentari, abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, mentre 2 milioni di persone hanno usufruito degli aiuti sanitari di Sant’Egidio.
L’Ucraina ha bisogno di pace e l’impegno umanitario ne tiene viva la speranza. Per alimentarla c’è bisogno di un sostegno largo e generoso, che non può affievolirsi, ma anzi deve rafforzarsi: dopo mille giorni di guerra, investire sull’aiuto alla popolazione è l’unico modo per dare un futuro all’Ucraina, perché la solidarietà costruisce già oggi un pezzo di pace.
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