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domenica 18 gennaio 2009

Commento alla Parola e 18 gennaio 2009


18-25 gennaio 2009. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani


ESSERE RIUNITI NELLA TUA MANO


Il Signore mi parlò: «Ezechiele, prendi un bastone e scrivici sopra queste parole: Giuda e le tribù d’Israele unite a lui. Poi prendi un altro bastone e scrivici sopra: Giuseppe e tutte le altre tribù d’Israele unite a lui. Poi accostali l’uno all’altro in modo da formare un unico bastone nella tua mano… Uniti nella mia mano formeranno un solo bastone.” (Ez 37,15ss)

I cristiani sono chiamati ad essere strumenti dell’amore costante e riconciliatore di Dio, in un mondo segnato da vari tipi di separazione e alienazione. Essendo battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e professando l’unica fede nel Cristo crocefisso e risorto, siamo un popolo che appartiene a Cristo, un popolo inviato ad essere il corpo di Cristo nel e per il mondo. Cristo ha pregato per i suoi discepoli: che possano essere una cosa sola, cosicché il mondo possa credere.

Le divisioni fra noi cristiani su contenuti fondamentali della fede e del discepolato feriscono gravemente la nostra capacità di testimonianza di fronte al mondo. Vi è la tentazione di vedere le attuali divisioni e i conflitti che le accompagnano come un’eredità naturale della nostra storia cristiana, piuttosto che come una contraddizione interna dell’annuncio che Dio Padre ha riconciliato il mondo in Cristo.

La visione di Ezechiele dei due bastoni, su cui sono scritti i nomi delle tribù divise dell’antico Israele, e che diventano un solo regno nella mano di Dio, è un’immagine vigorosa della potenza di Dio nel portare la riconciliazione, nel realizzare ciò che un popolo radicato nella divisione non può realizzare. Si tratta di una immagine altamente evocativa per i cristiani divisi, che prefigura la sorgente della riconciliazione che si trova al cuore stesso della proclamazione cristiana. Sui due pezzi di legno che formano la croce di Cristo, il Signore della storia prende su di sé le ferite e le divisioni dell’umanità. Nella totalità del dono di se stesso sulla croce, Gesù tiene unito il peccato umano con l’amore misericordioso e redentivo di Dio. Essere cristiani significa essere battezzati in questa morte, nella quale il Signore, per la sua misericordia senza limiti, incide sul legno della croce i nomi dell’umanità ferita, tenendo noi tutti stretti a lui e ricostituendo la nostra relazione con Dio e fra noi.

L’unità dei cristiani è una comunione fondata nella nostra appartenenza a Cristo, a Dio. Nel convertirci sempre più a Cristo, veniamo riconciliati dalla potenza dello Spirito Santo. La preghiera per l’unità dei cristiani è un riconoscimento della nostra fede in Dio, una totale apertura di noi stessi allo Spirito. Assieme agli altri nostri intenti per l’unità - il dialogo, la testimonianza comune e la missione - la preghiera è uno strumento privilegiato attraverso cui lo Spirito Santo rende la riconciliazione in Cristo visibilmente manifesta al mondo che Cristo stesso è venuto a salvare.

Panorama dei Cristiani del mondo



2000

2006

Popolazione mondiale

6.070.581.000

6.529.426.000

Cattolici

1.055.651.000

1.128.883.000

Ortodossi

214.436.000

220.290.000

Protestanti

347.764.000

380.799.000

Anglicani

75.164.000

80.922.000







Preghiera

O Signore, che hai dato te stesso sulla croce

per l’unità del genere umano,
ti offriamo la nostra natura umana deturpata dall’egoismo,

dall’arroganza, dalla vanità e dal risentimento.
O Signore, non abbandonare gli oppressi
che soffrono per le tante forme di violenza,

di avversione e di odio,
vittime di erronee credenze e ideologie di conflitto.
O Signore, nella tua compassione tendici la mano,
e prenditi cura del tuo popolo,
cosicché possiamo gustare pienamente la pace e la gioia, nell’ordine della tua creazione.
O Signore, fa’ che tutti i cristiani possano operare insieme
per portare la tua giustizia nel mondo.
Dacci il coraggio di aiutare il nostro prossimo a portare la croce,
invece che mettere la nostra sulle loro spalle.
Signore, insegnaci la saggezza di trattare i nostri nemici

con amore, invece che con odio. Amen.

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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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