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lunedì 5 ottobre 2009

Mons. Crepaldi accolto da Trieste in festa

Ieri la solenne cerimonia di insediamento del nuovo vescovo nella Cattedrale di San Giusto

TRIESTE (5 ottobre, ore 9.40) - Mons. Giampaolo Crepaldi ha preso possesso della diocesi di Trieste con una cerimonia d’insediamento, ieri pomeriggio nella Cattedrale di San Giusto, dentro una cornice di festa di popolo continuata dalle 15.30 alle 20. Crepaldi ha trovato ad accoglierlo non solo il predecessore, mons. Eugenio Ravignani, che gli ha poi ceduto il pastorale, ma anche mons. Andrea Bruno Mazzoccato, arcivescovo di Udine, che farà il suo ingresso in Friuli il 18 ottobre. Tra i presenti anche il rettore del seminario, mons. Dino Bressan, oltre al presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, il cardinale Angelo Scola, e il presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, Raffaele Martino.
«La Chiesa di Trieste non cederà ad alcun riduzionismo ideologico, spendendosi nel programma dettato dal Papa di non restringere, ma di allargare gli orizzonti» ha detto, fra l’altro, il nuovo vescovo nell'omelia. «Nel nome di un presunto progresso – ha proseguito Crepaldi – molte persone si lasciano sedurre dalla post modernità con forme schiavizzanti che uccidono le anime. Mentre le ideologie erano integraliste, l'ideologia oggi prevalente è l'opposto, spezzetta la realtà in ambiti. È il riduzionismo – ha sottolineato – la principale ideologia di oggi; con la scusa di liberarsi delle ideologie se ne crea un'altra, per difetto più che per eccesso». Crepaldi ha quindi sottolineato la caratteristica di Trieste «città di confine, con problemi spesso drammatici che questo dato ha comportato e comporta anche oggi. Ma porre dei confini – ha ricordato – vuol dire anche avere dei fini comuni, i confini si giustificano in quanto delimitano un'area nella quale si condividono fini, e condivisione significa valorizzare differenze in un quadro unitario. La Chiesa lavorerà per unire l'anima di questa città intorno a fini condivisi, che abbiano al centro l'uomo, soprattutto il povero».
Il vescovo Ravignani, che si è messo a disposizione di Crepaldi, ha raccomandato di continuare il dialogo con ogni espressione della comunità, a cominciare dalla molteplicità delle confessioni religiose (tutte presenti, con in testa il metropolita serbo ortodosso Jovan). Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza si è subito sintonizzato su questa lunghezza d’onda, precisando che la città si riconosce puntualmente nei valori della Chiesa. Il cardinale Martino ha ringraziato Crepaldi per il servizio alla Santa Sede continuato per 15 anni e il patriarca Scola gli ha dato il benvenuto da parte di tutti i vescovi del Nordest, precisando che in questi anni la comunione e la condivisione sono di molto cresciute..
Francesco Dal Mas

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