sabato 5 giugno 2010

Domenica 6 giugno 2010


SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO C)

PRIMA LETTURA (Gen 14,18-20)
Offrì pane e vino.
Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
E diede a lui la decima di tutto.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 109)
Rit: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi». Rit.

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici! Rit.

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato. Rit.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek». Rit.
SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
SEQUENZA
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO (Lc 9,11-17)
Tutti mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
La Parola che abbiamo ascoltato e accolto ci aiuti a comprendere sempre meglio il dono che Cristo fa a noi di sé stesso. Egli, Parola di Dio fatta carne, conosce ciò di cui abbiamo bisogno, conosce le nostre aspirazioni. Per questo osiamo farci voce del nostro mondo per presentare al Padre, con umiltà e fiducia, le nostre invocazioni.
L - Preghiamo insieme e diciamo:Ascoltaci, o Signore
Per la Chiesa, perché non rinunci alla testimonianza e al dialogo per essere segno e via di riconciliazione e di pace, perché nutra gli uomini con la Parola di Dio e il dono dell’Eucaristia, preghiamo.
Per Santo Padre, il Papa Benedetto XVI, per i Vescovi e i Presbiteri, che partecipano del Sacerdozio di Cristo, perché vivano con gioia e fedeltà il mistero che celebrano e ci aiutino a ravvivare la nostra fede nel Sacramento dell’Altare, preghiamo.
Per la società civile, perché trovi esempi, modelli e strumenti per edificare una convivenza rispettosa di tutti, solidale con i più deboli, aperta a coloro che chiedono aiuto, capace di diffondere serenità e speranza, preghiamo.
Per le famiglie, perché siano aiutate a superare conflitti e divisioni, e trovino nel dialogo e nella capacità di dono reciproco la forza per educare le nuove generazioni al sacrificio e all’impegno per la giustizia, preghiamo.
Per tutti coloro che non hanno un lavoro o lo hanno perso a causa della crisi economica, perché ogni uomo si attivi concretamente nel dare loro la speranza di un imminente futuro migliore, frutto di comunione e di condivisione, preghiamo.
Per la nostra Comunità parrocchiale, perché quando si raduna a celebrare l’Eucaristia si accorga di formare il corpo di Cristo, sia capace di accoglienza e si renda consapevole degli atteggiamenti di testimonianza dell’unità per superare le divisioni sociali, preghiamo.
Per il nostro fratello Taverna Ezio che Dio ha reso partecipi del Mistero Pasquale di Cristo, perché vivano in eterno la comunione dei santi in paradiso. Preghiamo.

C – Donaci la tua forza, o Signore nostro Dio, e ascolta le nostre preghiere. Fa’ che la nostra celebrazione sia per noi incoraggiamento a camminare in novità di vita per aver preso parte al convito che ci dona la vita eterna. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.



lunedì 31 maggio 2010

Spada Femminile

Ottimo secondo posto per l'Italia di Spada femminile impegnata a Montreal nella gara a squadre nel Grand Prix FIE. Le ragazze del Commissario Tecnico, Sandro Cuomo hanno infatti disputato un ottimo torneo uscendo sconfitte, col punteggio di 45-37, dall'assalto di finale contro la Germania. Più che soddisfacente dunque la prova di Mara Navarria, Nathalie Moellhausen, Francesca Quondamcarlo e Bianca Del Carretto che, dopo aver battuto al primo turno la Gran Bretagna per 45-37, hanno superato ai quarti gli Stati Uniti per 42-39 e, in semifinale, la Romania col punteggio di 30-27.

domenica 30 maggio 2010

Stellamaris

«Nuove rotte. Sulle strade degli uomini del mare». È un’iniziativa davvero particolare quella promossa dall’Apostolato del mare italiano e dalla Federazione nazionale Stella Maris e rivolta ai giovani dai 18 ai 30 anni. Si tratta di una settimana, prevista dal 4 al 10 luglio, durante la quale i partecipanti potranno conoscere meglio la realtà della gente di mare e i diversi aspetti dell’accoglienza dei marittimi nei porti italiani. Le attività proposte mirano a formare nuove figure di giovani volontari che intendano dedicare alcune ore settimanali all’accoglienza nei centri Stella maris come quello istituito tre anni fa a Porto Nogaro, dove i marittimi trovano accoglienza, un internet point e una piccola biblioteca multilingue, notizie, servizi e assistenza anche spirituale Per informazioni e iscrizioni: tel. 010/8938374; web: www.stellamaris.tv

Doni di Gesù

La Chiesa friulana ha due nuovi preti
L'arcivescovo Mazzocato: "Don Davide e don Ilario, doni di Gesù"

UDINE (30 maggio, ore 8) - La chiesa udinese ha due nuovi sacerdoti: don Davide Gani e don Ilario Virgili. Sabato, nella cattedrale di Udine si è svolta la celebrazione d’ingresso nel clero di questi due nuovi “doni”, come li ha definiti l’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. “Siete un dono straordinario che Gesù, Buon Pastore ha riservato alla Chiesa di Udine – ha detto durate l’omelia - a conclusione del’Anno sacerdotale. E’ stato un anno di tante preghiere per i sacerdoti e per la loro santificazione e di tante grazie per loro perché abbiamo bisogno di pastori che siano, prima di tutto, santi, esempio di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e di amore per i fratelli. L’anno sacerdotale si conclude per noi con la grazia più grande: la consacrazione di due giovani al presbiterato”.
La cattedrale era gremita di persone che non sono volute mancare all’appuntamento: parenti, amici e autorità dei paesi di provenienza dei due giovani. Don Davide Gani ha 25 anni e arriva dalla parrocchia di Fraforeano di Ronchis e svolge servizio diaconale a San Daniele. Don Ilario Virigili, invece è di Bertiolo e ha 34 anni. Lui svolge servizio diaconale nella pieve di Buja. “ I sacerdoti sono indispensabili e insostituibili nella Chiesa – ha detto l’arcivescovo - essa è ricca di tanti altri carismi e ministeri che, però, non possono supplire il servizio del vescovo con i suoi sacerdoti. Attraverso di essi Gesù continua a compiere quelle azioni grazie alle quali ogni credente può veramente incontrarlo: ascoltare ancora Lui che parla, entrare nel suo Cuore misericordioso che sempre ci perdona, partecipare della sua stessa vita mangiando il suo Corpo nell’eucaristia. Per questo non ci stanchiamo e non ci stancheremo di impegnarci a favore dei ragazzi, giovani, e anche adulti, che Gesù chiama a seguirlo nella grande vocazione al presbiterato”.

Foglio Parrocchiale:Domenica 30 Maggio 2010



sabato 29 maggio 2010

Domenica 30 maggio 2010

Parrocchia di San Giorgio Martire
Foglio per i Lettori e il Celebrante       
 SANTISSIMA TRINITA' (ANNO C)



PRIMA LETTURA (Pr 8,22-31)
Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.
Dal libro dei Proverbi

Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 8)
Rit: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Rit.

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi. Rit.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari. Rit.
SECONDA LETTURA (Rm 5,1-5)
Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Ap 1,8)
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.
VANGELO (Gv 16,12-15)
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Padre, che ci ha creato, ha mandato a noi il Figlio perché ci mostrasse il suo volto di amore e attraverso di lui ci ha donato lo Spirito, perché vivessimo in comunione con lui e tra di noi. Contemplando il mistero della Trinità, invochiamo la bontà divina perché la nostra vita sia sempre più trasfigurata a sua immagine.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Trinità santa, unico Dio,
ascolta la nostra preghiera.
Per la Chiesa, perché scopra la sua natura di comunione e trovi nel mistero della Trinità il modello a cui conformarsi e la fonte da cui trarre forza per la sua missione di testimonianza nel mondo, preghiamo.
Per il mondo, spesso diviso e lacerato, perché possa vedere nei cristiani un esempio di fraternità e di solidarietà che aiuti a superare barriere e conflitti, per costruire una civiltà della pace e dell’amore tra gli uomini, preghiamo.
Per le famiglie, perché sappiano educare i figli ad una vita sociale e affettiva carica di positività e di impegno reciproco, preghiamo.
Per la nostra Comunità parrocchiale, perché sappia accogliere tramite gli operatori pastorali i nuovi battezzati con la sapienza e l’Amore che Gesù ci ha insegnato , preghiamo.
Per noi, qui presenti, perché nella riflessione e nella preghiera sperimentiamo il Signore vicino e dalla sua presenza attingiamo fiducia per essere buoni seminatori del Vangelo, preghiamo.
C – Dio di bontà e di misericordia, che nella tua sapienza ci hai creato a tua immagine e che ci hai redento attraverso Gesù, guida con il tuo Spirito la nostra vita perché possiamo camminare verso di te; rinnova di continuo il dono dell’alleanza con la tua Chiesa, perché in essa possiamo partecipare alla tua vita di comunione e possiamo raggiungere un giorno la pienezza nell’incontro con te. Te lo chiediamo attraverso Gesù Cristo che con te e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli.  
T - Amen.



giovedì 27 maggio 2010

"Seabourn Sojourn" ultra luxury...dai cantieri di San Giorgio

(AGI) - Genova, 26 mag. - E' stata consegnata oggi presso il cantiere T. Mariotti di Genova la nuova nave da crociera ultra luxury "Seabourn Sojourn", seconda delle tre unita' commissionate da Seabourn Cruise Line (il marchio top luxury del Gruppo Carnival) ai Cantieri T. Mariotti - tra i leader nel segmento della progettazione e costruzione di navi da crociera superlusso - per un investimento complessivo di circa 550 milioni di euro.
  La nuova unita', gemella della precedente "Seabourn Odyssey" consegnata nel 2009, e' un esempio dell'eccellenza della cantieristica navale made in Italy di lusso di medie e piccole dimensioni, con una stazza lorda di 32.000 tonnellate.
  "Seabourn Sojourn" e' lunga 198 metri, larga 26 metri e raggiunge una velocita' massima superiore ai 20 nodi.
  All'interno della "Seabourn Sojourn" trovano spazio 225 luxury suites in grado di offrire a 450 ospiti il massimo confort e il rapporto spazio passeggero tra i piu' alti del mercato. Inoltre, tra i dettagli unici per una nave di questa taglia, la presenza di una vera e propria marina a poppa per raggiungere direttamente il mare.
  Come da tradizione per le navi da crociera ultra luxury realizzate da T. Mariotti, anche la "Seabourn Sojourn" possiede innovative dotazioni tecnologiche: in particolare, il Safety Management System Control, un sistema computerizzato di ultima generazione che gestisce la sicurezza funzionale di tutti i dispositivi installati a bordo della nave, e l'Indipendent Propulsion System, ovvero due sale macchina completamente indipendenti che permettono la regolare navigazione anche in caso di emegenza.
  Il livello tecnologico della nave e' dimostrato anche dalla grande quantita' di cavi di automazione installati (80 km), per un valore paragonabile al 75 per cento della dotazione media di una nave da 110.000 GRT ("Seabourn Sojourn" ha una stazza lorda di 32.000 GRT).
  Il raffinato disegno stilistico realizzato dallo studio di architettura norvegese Yran & Storbraaten, caratterizza un'elegantissima Green Ship, concepita per la massima ecocompatibilita', grazie all'impiego di un impianto di smaltimento rifiuti tecnologicamente avanzato e alla certificazione Green Star (la piu' alta garanzia anti inquinamento dell'aria e del mare) e la sicurezza a bordo, assicurata dalla conformita' ai severi regolamenti IMO (International Maritime Organization).
  Le tre navi, sebbene iniziate nel 2007, sono state costruite in ottemperanza alla SOLAS 2009, con stabilita' probabilistica in caso di falla.
  Oltre alla certificazione Green Star, "Seabourn Sojourn" possiede le certificazioni U.S. Coast Guard e U.S. Public Health, indispensabili per l'operativita' in America.
  Lo scafo e' stato realizzato a San Giorgio di Nogaro (Udine) presso la Ci.Mar Costruzioni Navali S.p.A. - societa' collegata a T. Mariotti S.p.A. (50 per cento T. Mariotti e 50 per cento Gruppo Cimolai) - e rimorchiato fino a Genova presso la banchina dei cantieri Mariotti per il completamento delle sovrastrutture e l'allestimento.
  "Con la consegna di Seabourn Sojourn - ha commentato Marco Bisagno, Presidente di T.Mariotti - si consolida lo spirito di squadra tra il team di Carnival Corporation Shipbuilding, di Seabourn e di T.Mariotti; una collaborazione iniziata nel 2006 che in questi anni ha raggiunto elevati livelli di efficienza e affiatamento riscontrabili nell'unita' che oggi stiamo consegnando".
  Soddisfazione anche da parte di Pamela Conover, Presidente di Seabourn: "Siamo molto lieti di prendere in consegna Seabourn Sojourn, della quale i primi ospiti attendono con ansia l'arrivo in Inghilterra per il Battesimo e il viaggio inaugurale".
  cli/ge/mld

lunedì 24 maggio 2010

Radiovaticana, il Papa e la solennità di pentecoste

La Chiesa non impone l’unità, come vuole il modello di Babele con l'imposizione di una cultura dell'unità. La Chiesa è una e molteplice perché l’unità dello Spirito si manifesta nella pluralità della comprensione: è quanto ha detto il Papa, stamani, nella Messa da lui presieduta nella Solennità di Pentecoste nella Basilica Vaticana. Il servizio di Sergio Centofanti.
La Chiesa nel giorno di Pentecoste invoca con forza il dono dello Spirito Santo, un dono – afferma il Papa - che “Gesù ha chiesto e continuamente chiede al Padre per i suoi amici; il primo e principale dono che ci ha ottenuto con la sua Risurrezione e Ascensione al Cielo”. Ma quali sono gli effetti dello Spirito Santo?
“Là dove ci sono lacerazioni ed estraneità, essa crea unità e comprensione. Si innesca un processo di riunificazione tra le parti della famiglia umana, divise e disperse; le persone, spesso ridotte a individui in competizione o in conflitto tra loro, raggiunte dallo Spirito di Cristo, si aprono all’esperienza della comunione, che può coinvolgerle a tal punto da fare di loro un nuovo organismo, un nuovo soggetto: la Chiesa. Questo è l’effetto dell’opera di Dio: l’unità; perciò l’unità è il segno di riconoscimento, il ‘biglietto da visita’ della Chiesa nel corso della sua storia universale”.
La Chiesa – sottolinea Benedetto XVI – fin dal giorno di Pentecoste “parla tutte le lingue”: è nello stesso tempo “una e molteplice” essendo costituita dalla duplice dimensione di “unità e universalità”. Da qui deriva “un criterio pratico di discernimento per la vita cristiana”:
“Quando una persona, o una comunità, si chiude nel proprio modo di pensare e di agire, è segno che si è allontanata dallo Spirito Santo. Il cammino dei cristiani e delle Chiese particolari deve sempre confrontarsi con quello della Chiesa una e cattolica, e armonizzarsi con esso. Ciò non significa che l’unità creata dallo Spirito Santo sia una specie di egualitarismo. Al contrario, questo è piuttosto il modello di Babele, cioè l’imposizione di una cultura dell’unità che potremmo definire “tecnica”. La Bibbia, infatti, ci dice (cfr Gen 11,1-9) che a Babele tutti parlavano una sola lingua. A Pentecoste, invece, gli Apostoli parlano lingue diverse in modo che ciascuno comprenda il messaggio nel proprio idioma. L’unità dello Spirito si manifesta nella pluralità della comprensione”.
La Chiesa guarda oltre gli orizzonti geografici e “supera muri e barriere”:
“La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane”.
Il Papa ricorda che a Pentecoste lo Spirito Santo si manifesta come fuoco che dà ai discepoli “il nuovo ardore di Dio” per rinnovare la faccia della terra:
“Com’è diverso questo fuoco da quello delle guerre e delle bombe! Com’è diverso l’incendio di Cristo, propagato dalla Chiesa, rispetto a quelli accesi dai dittatori di ogni epoca, anche del secolo scorso, che lasciano dietro di sé terra bruciata. Il fuoco di Dio, il fuoco dello Spirito Santo, è quello del roveto che divampa senza bruciare (cfr Es 3,2). E’ una fiamma che arde, ma non distrugge; che, anzi, divampando fa emergere la parte migliore e più vera dell’uomo, come in una fusione fa emergere la sua forma interiore, la sua vocazione alla verità e all’amore”.
E’ un fuoco che “arde ma non brucia”, operando una trasformazione: deve infatti “consumare qualcosa nell’uomo, le scorie che lo corrompono e lo ostacolano nelle sue relazioni con Dio e con il prossimo. Questo effetto del fuoco divino – spiega il Papa - ci spaventa, abbiamo paura di essere ‘scottati’, preferiremmo rimanere così come siamo”:
“Ciò dipende dal fatto che molte volte la nostra vita è impostata secondo la logica dell’avere, del possedere e non del donarsi. Molte persone credono in Dio e ammirano la figura di Gesù Cristo, ma quando viene chiesto loro di perdere qualcosa di se stessi, allora si tirano indietro, hanno paura delle esigenze della fede. C’è il timore di dover rinunciare a qualcosa di bello, a cui siamo attaccati; il timore che seguire Cristo ci privi della libertà, di certe esperienze, di una parte di noi stessi. Da un lato vogliamo stare con Gesù, seguirlo da vicino, e dall’altro abbiamo paura delle conseguenze che ciò comporta”.
Il Papa ripete l’esortazione di Gesù ai discepoli:
“’Non abbiate paura’. Come Simon Pietro e gli altri, dobbiamo lasciare che la sua presenza e la sua grazia trasformino il nostro cuore, sempre soggetto alle debolezze umane. Dobbiamo saper riconoscere che perdere qualcosa, anzi, se stessi per il vero Dio, il Dio dell’amore e della vita, è in realtà guadagnare, ritrovarsi più pienamente. Chi si affida a Gesù sperimenta già in questa vita la pace e la gioia del cuore, che il mondo non può donare, e non può nemmeno togliere una volta che Dio ce le ha donate. Vale dunque la pena di lasciarsi toccare dal fuoco dello Spirito Santo!”
“Il dolore che ci procura è necessario alla nostra trasformazione. E’ la realtà della croce” – prosegue il Papa – è il “mistero della croce, senza il quale non esiste cristianesimo”. Benedetto XVI conclude la sua omelia con l’invocazione allo Spirito:

 
“Vieni, Spirito Santo! Accendi in noi il fuoco del tuo amore! Sappiamo che questa è una preghiera audace, con la quale chiediamo di essere toccati dalla fiamma di Dio; ma sappiamo soprattutto che questa fiamma – e solo essa – ha il potere di salvarci. Non vogliamo, per difendere la nostra vita, perdere quella eterna che Dio ci vuole donare. Abbiamo bisogno del fuoco dello Spirito Santo, perché solo l’Amore redime. Amen”.

 
(canto)

 
Dopo la Messa in Basilica, il Papa ha guidato il Regina Coeli dalla finestra del suo studio privato. Decine di migliaia i fedeli presenti in Piazza San Pietro in una stupenda giornata di sole. Benedetto XVI ha sottolineato che la Chiesa “vive costantemente della effusione dello Spirito Santo” e conosce innumerevoli “pentecoste”, come il Concilio Vaticano II. “Non c’è dunque Chiesa senza Pentecoste” – ha detto - e “non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria” come hanno mostrato gli incontri nel suo recente viaggio a Fatima, dove un’immensa moltitudine si è radunata in preghiera con “un cuore solo e un’anima sola”. Il Papa ha rinnovato quindi la sua preghiera, “in quest’Anno Sacerdotale, per tutti i ministri del Vangelo, affinché il messaggio della salvezza sia annunciato a tutte le genti”.

 
Ha poi ricordato che ieri, a Benevento, è stata proclamata Beata Teresa Manganiello, fedele laica, appartenente al Terz’Ordine Francescano. La Messa è stata presieduta dall'arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Undicesima figlia di una famiglia di contadini, vissuta nell’Ottocento, ha trascorso “una vita semplice e umile, tra le faccende di casa e l’impegno spirituale nella chiesa dei Cappuccini”:

 
“Come san Francesco d’Assisi cercava di imitare Gesù Cristo offrendo sofferenze e penitenze per riparare i peccati, ed era piena di amore per il prossimo: si prodigava per tutti, specialmente per i poveri e i malati. Sempre sorridente e dolce, a soli 27 anni è partita per il Cielo, dove già il suo cuore abitava. Rendiamo grazie a Dio per questa luminosa testimone del Vangelo!”

 
Il Papa ha ricordato anche che domani 24 maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, si celebra la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina:

 
“Mentre i fedeli che sono in Cina pregano affinché l'unità tra di loro e con la Chiesa universale si approfondisca sempre di più, i cattolici nel mondo intero - specialmente quelli che sono di origine cinese - si uniscono a loro nell’orazione e nella carità, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori particolarmente nella solennità odierna”.
 
Infine, ha rivolto il suo saluto ai membri del Movimento per la Vita, che “promuove la cultura della vita e concretamente aiuta tante giovani donne a portare a termine una gravidanza difficile”:

 
“Cari amici, con voi ricordo le parole della Beata Teresa di Calcutta: ‘Quel piccolo bambino, nato e non ancora nato, è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato’”.

domenica 23 maggio 2010

21-05-2010 Discorso di Benedetto XVI al Pontificio Consiglio per i laici

C'è bisogno di politici autenticamente cristiani
Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Cari fratelli e sorelle!

E’ con gioia che accolgo voi tutti, Membri e Consultori, partecipanti alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici. Rivolgo un cordiale saluto al Presidente, Cardinale Stanisław Ryłko, ringraziandolo per le cortesi parole che mi ha rivolto, al Segretario, Mons. Josef Clemens, e a tutti i presenti. La composizione stessa del vostro Dicastero, dove, accanto ai Pastori, lavora una maggioranza di fedeli laici provenienti dal mondo intero e dalle più differenti situazioni ed esperienze, offre un’immagine significativa della comunità organica che è la Chiesa, in cui il sacerdozio comune, proprio dei fedeli battezzati, e il sacerdozio ordinato affondano le radici nell’unico sacerdozio di Cristo, secondo modalità essenzialmente diverse, ma ordinate l’una all’altra. Giunti ormai quasi al termine dell’Anno Sacerdotale, ci sentiamo ancora di più testimoni grati della sorprendente e generosa donazione e dedizione di tanti uomini "conquistati" da Cristo e configurati a Lui nel sacerdozio ordinato. Giorno dopo giorno, essi accompagnano il cammino dei christifideles laici, proclamando la Parola di Dio, comunicando il suo perdono e la riconciliazione con Lui, richiamando alla preghiera e offrendo come alimento il Corpo e il Sangue del Signore. È da questo mistero di comunione che i fedeli laici traggono l’energia profonda per essere testimoni di Cristo in tutta la concretezza e lo spessore della loro vita, in tutte le loro attività e ambienti.

Il tema di questa vostra Assemblea: "Testimoni di Cristo nella comunità politica", riveste una particolare importanza. Certamente, non rientra nella missione della Chiesa la formazione tecnica dei politici. Ci sono, infatti, a questo scopo varie istituzioni. E’ sua missione, però, "dare il suo giudizio morale anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime… utilizzando tutti e solo quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversità dei tempi e delle situazioni" (Gaudium et spes, 76). La Chiesa si concentra particolarmente nell’educare i discepoli di Cristo, affinché siano sempre più testimoni della sua Presenza, ovunque. Spetta ai fedeli laici mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la speranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta verso la vera altezza del suo essere, verso Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cambiare il mondo; che il Vangelo è garanzia di libertà e messaggio di liberazione; che i principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa - quali la dignità della persona umana, la sussidiarietà e la solidarietà - sono di grande attualità e valore per la promozione di nuove vie di sviluppo al servizio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Compete ancora ai fedeli laici partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune. I cristiani non cercano l’egemonia politica o culturale, ma, ovunque si impegnano, sono mossi dalla certezza che Cristo è la pietra angolare di ogni costruzione umana (cfr Congr. per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale su alcune questioni relative all’impegno e al comportamento dei cattolici nella vita politica, 24 nov. 2002).

Riprendendo l’espressione dei miei Predecessori, posso anch’io affermare che la politica è un ambito molto importante dell’esercizio della carità. Essa richiama i cristiani a un forte impegno per la cittadinanza, per la costruzione di una vita buona nelle nazioni, come pure ad una presenza efficace nelle sedi e nei programmi della comunità internazionale. C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica. Questa esigenza dev’essere ben presente negli itinerari educativi delle comunità ecclesiali e richiede nuove forme di accompagnamento e di sostegno da parte dei Pastori. L’appartenenza dei cristiani alle associazioni dei fedeli, ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà.

Si tratta di una sfida esigente. I tempi che stiamo vivendo ci pongono davanti a grandi e complessi problemi, e la questione sociale è diventata, allo stesso tempo, questione antropologica. Sono crollati i paradigmi ideologici che pretendevano, in un passato recente, di essere risposta "scientifica" a tale questione. Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un individualismo utilitaristico ed edonista indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri forti. Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica; mostrarsi aperti ad ogni vero dialogo e collaborazione, tenendo presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi, ma senza mai dimenticare che il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera "rivoluzione dell’amore". Le nuove generazioni hanno davanti a sé grandi esigenze e sfide nella loro vita personale e sociale. Il vostro Dicastero le segue con particolare cura, soprattutto attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù, che da 25 anni producono ricchi frutti apostolici tra i giovani. Tra questi vi è anche quello dell’impegno sociale e politico, un impegno fondato non su ideologie o interessi di parte, ma sulla scelta di servire l’uomo e il bene comune, alla luce del Vangelo.

Cari amici, mentre invoco dal Signore abbondanti frutti per i lavori di questa vostra Assemblea e per la vostra attività quotidiana, affido ciascuno di voi, le vostre famiglie e comunità all’intercessione della Beata Vergine Maria, Stella della nuova evangelizzazione, e di cuore vi imparto la Benedizione Apostolica.

Foglio Parrocchiale:Domenica 23 Maggio 2010



sabato 22 maggio 2010

Domenica 23 Maggio 2010


Parrocchia di San Giorgio Martire
Foglio per i Lettori e il Celebrante       
DOMENICA DI PENTECOSTE - MESSA DEL GIORNO (ANNO C)
PRIMA LETTURA (At 2,1-11)
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)
Rit: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. Rit.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. Rit.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. Rit.

SECONDA LETTURA (Rm 8,8-17)
Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Parola di Dio

Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

 Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia



VANGELO (Gv 14,15-16.23-26)
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
 C - Lo Spirito del Signore, atteso e invocato, discende oggi sulla Chiesa, per compiere anche nel nostro tempo i grandi prodigi della Pentecoste. Apriamoci alla sua azione, per annunziare e testimoniare a tutti la potenza liberatrice della Pasqua di risurrezione.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Rinnovaci, o Padre, nel tuo Santo Spirito.
1.    Per il Papa Benedetto XVI, per il nostro Vescovo Andrea Bruno, per tutti i pastori della Chiesa e i ministri del Vangelo perché, animati dalla sapienza e dalla forza dello Spirito, annunzino in ogni linguaggio la Parola che salva, preghiamo.
2.    Per le guide dei popoli, affinché non perseguano potere e dominio, non sfruttino ed opprimano i deboli e i poveri ma, specialmente in questo tempo, cerchino nella giustizia e nel dialogo le soluzioni ai problemi, lavorando all’edificazione di un mondo segnato dalla pace, preghiamo.
3.    Per tutti i figli di Dio, perché consapevoli della dignità profetica, sacerdotale e regale a loro comunicata dallo Spirito della Pentecoste, diventino sempre più un Vangelo vivente, leggibile dai vicini e dai lontani, preghiamo.
4.    Per gli uomini e le donne quotidianamente impegnati in ogni campo dell’attività umana, perché siano consapevoli che ad ognuno di loro è consegnato un dono e un messaggio dello Spirito per la costruzione del mondo nuovo, preghiamo.
5.    Per noi, presenti a questa santa Liturgia: perché, pur provenendo da ambienti e situazioni di vita diversi, aiutati dallo Spirito Santo, sappiamo vivere il mistero dell’Eucaristia nella verità e nella comunione fraterna, preghiamo.
6.    La nostra comunità questa settimana ha affidato alla misericordia del Padre i nostri fratelli: Arcangelo Marchi e Bruno Fornezza . Il Signore li renda partecipi della sua risurrezione,per questo ti preghiamo

C – O Padre, fonte prima di ogni rinnovamento nell’Amore, fa’ che in ogni lingua, popolo e cultura risuoni l’annunzio gioioso della fede apostolica e il tuo Santo Spirito rechi al mondo la forza rigenerante della Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.



Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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