"È stato sorridente fino alle fine, ci ha lasciato col sorriso". Così Giampiero Cofano, della segreteria dell'Associazione Giovanni XXIII, racconta la morte di Don Benzi, avvenuta nella notte. "Due giorni fa aveva avuto un dolore al cuore, all'aeroporto di Fiumicino, dopo un incontro con rappresentanti dei ministeri della Solidarietà sociale e della Salute. È stato subito assistito dai medici ma ha voluto comunque continuare il viaggio - riferisce Cofano - La notte è andato in discoteca, con il vescovo di San Marino, a parlare ai giovani. Ieri si era sottoposto a dei controlli e questa mattina avrebbe dovuto fare un intervento di angioplastica". Invece, all'1,30 di notte, l'attacco cardiaco: Don Benzi era in camera sua ed ha chiamato un altro sacerdote. Tempestivo l'intervento dei medici del 118 che per 40-50 minuti hanno tentato di salvarlo. Ma il cuore non ha retto e intorno alle 2,20 è spirato. "Era consapevole, ha detto 'muoio, muoiò", prosegue Cofano. Secondo i medici da tempo doveva sopportare dolori fortissimi, ma non si lamentava mai e continuava la sua vita di viaggi incessanti in tutto il mondo, nelle 500 case-famiglia dell'Associazione presenti in 27 paesi (di cui 200 in Italia). Da pochi giorni era tornato dal Cile e prossimamente doveva recarsi in Croazia e in Bolivia. "Faceva 25-30 viaggi intercontinentali l'anno. Non si è mai voluto fermare. Diceva di sè: "Sono una dinamo, se mi spengo mi fermo". Alla parrocchia della Resurrezione, di cui Don Benzi è stato parroco per 25 anni, sono attese centinaia di persone per la camera ardente allestita dalle ore 12: ma molte migliaia di fedeli e amici accorreranno per il funerale, lunedì nel Duomo di Rimini. |
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